domenica 29 novembre 2020

Le oscure convergenze tra lo scientismo prometeico e il paganesimo occultista

L’uomo, per sua natura, è un ricercatore e un inventore. Dalle sue scoperte, se non custodisce la consapevolezza che ogni sua facoltà e relativi frutti discende dall’immagine e somiglianza col suo Creatore, scaturisce l’orgoglio ottimistico che mette insieme l’Homo faber e l’Homo sapiens. E dunque possiamo considerarlo “prometeico” in relazione all’eroe rapitore del fuoco, che strappa agli Dei i loro segreti e sfida proibizioni e vendette, per comunicare ai propri simili la potenza divina. Ma, inebriato dall’entusiasmo e dell'orgoglio, l'uomo “prometeico” finisce per perdere il controllo di sé e della realtà e diviene vittima delle degenerazioni dello scientismo positivista secondo cui la scienza e la sperimentazione hanno la capacità di risolvere tutti i problemi e soddisfare tutti i bisogni dell’uomo. Oggi questa parabola è stata ampiamente percorsa e dobbiamo vigilare e pregare perché non raggiunga il punto di non ritorno e si possa invertire la rotta, che di fatto noi cerchiamo di non seguire custodendo, con l'aiuto della Grazia, il Depositum fidei ricevuto nella e dalla Chiesa. Con queste premesse, pubblico un piccolo saggio del nostro traduttore che fa un excursus interessante su tematiche per noi a tutt'oggi inesplorate, ma che — attraverso gli eventi e le dinamiche di potere dell'oscura temperie attuale sia nell'agone politico che in ambito ecclesiale — si affacciano con sempre maggiori evidenze ai nostri orizzonti di osservazione e di comprensione. E ci offre l'opportunità di decifrarne alcuni retroscena significativi, prossimi e remoti. È possibile scaricare qui il testo in formato pdf. (M.G.)

Il fil rouge del demonio
Le oscure convergenze tra lo scientismo prometeico e il paganesimo occultista

di Antonio Marcantonio (© Chiesa e post-Concilio 2020)

Poco tempo fa mi sono imbattuto nella lettura del libro di Gary North, Unholy Spirits: Occultism and New Age Humanism [Spiriti maligni: L’occultismo e l’umanesimo della New Age], pubblicato per la prima volta nel 1975, riedito nel 1986 e da allora ‘misteriosamente’ dimenticato (che io sappia, non è mai stato nemmeno tradotto dall’inglese in altre lingue). Si tratta di una lunga dissertazione sul parallelismo tra il risveglio dell’occultismo all’interno delle società occidentali e la rinascita di un umanesimo
  1. ecumenista (ma fondamentalmente pagano),
  2. basato su una concezione monista (ossia
    1. sostenitrice dell’unità tra natura umana e divina — irrazionalismo — o semplicemente
    2. negatrice dell’esistenza del divino sulla scia di un evoluzionismo che esalta l’uomo e le sue conquiste tecnologiche e lo proietta in un prometeico futuro messianico — il cosiddetto razionalismo) della realtà e
  3. inneggiante a un Nuovo Ordine Mondiale in cui tutte le religioni saranno unificate e si vivrà all’interno di un governo unico mondiale.
Vi suona? Procediamo.

giovedì 26 novembre 2020

L'Abu Dhabi ante litteram di Benedetto XVI

Guardando a ritroso con attenzione alcuni documenti ecclesiastici non ci stupiamo più di nulla, visto che non è il primo caso in cui veniamo a scoprire i concreti prodromi delle scandalose conclusioni messe in atto dall'attuale pontificato. Eccone un'altra prova che, secondo il metodo efficace di Andrea Mondinelli, scioriniamo direttamente attraverso la lettura del testo con le adeguate evidenziazioni ad hoc, insieme ad alcune chiose col rinvio ai relativi approfondimenti. Ve lo sareste mai aspettati in questi termini? Anche se ci eravamo già imbattuti in questo precedente [vedi]. Vi ricordo che in ogni caso già Mons. Schneider e l'Arcivescovo Viganò erano passati per Assisi in relazione ad Abu Dhabi qui. Richiamo anche i precedenti sull'abominio di quella dichiarazione con annessi e connessi [qui]

L'Abu Dhabi ante litteram della Fondazione
per la Ricerca e il Dialogo interreligiosi e interculturali
*

Tra i fondatori, oltre Neil Bush (figlio del Presidente USA) scopriamo il Cardinale Joseph Ratzinger (il futuro Papa Benedetto XVI) [vedi]. Il testo che segue è tratto dal suo Discorso ai membri fondatori del 1° febbraio 2007, dalla cui lettura con evidenziazioni ad hoc emergono molti elementi che non ci saremmo aspettati e che dimostrano quanto già anticipato nell'incipit. 

Emblematica la visita alla Moschea blu
[...] Ringrazio il vostro Presidente, Sua Eminenza il Metropolita Damaskinos di Andrianopoli, che mi ha presentato il primo frutto del vostro lavoro: l'edizione congiunta, nella loro lingua originale e secondo l'ordine cronologico, dei tre libri sacri delle tre religioni monoteiste. È stato in effetti il primo progetto che abbiamo considerato nel creare insieme questa Fondazione, per "apportare un contributo specifico e positivo al dialogo fra le culture e fra le religioni"
[...] sulla scia della Dichiarazione conciliare Nostra aetate e del mio caro predecessore, Papa Giovanni Paolo II, siamo chiamati, Ebrei, Cristiani e Musulmani, a riconoscere e a sviluppare i vincoli che ci uniscono. È questa l'idea che ci ha portato a creare questa Fondazione, il cui fine è di ricercare "il messaggio più essenziale e più autentico che le tre religioni monoteiste, ossia ebraismo, cristianesimo e islam, possono rivolgere al XXI secolo", al fine di dare un nuovo impulso al dialogo interreligioso e interculturale, attraverso la ricerca comune [cosa deve ancora cercare insieme a fedi diverse chi custodisce la Rivelazione di Cristo Signore e degli Apostoli, consolidata da una Tradizione bimillenaria? Fa il paio col falso ecumenismo : vedi e implica anche la 'libertà religiosa' di conio conciliare : vedi -ndr] e mettendo in luce e diffondendo ciò che, nei nostri rispettivi patrimoni spirituali, contribuisce a rafforzare i vincoli fraterni fra le nostre comunità di credenti. Per queste ragioni, la Fondazione si è proposta, in un primo tempo, di elaborare uno strumento di riferimento che aiutasse a superare i malintesi e i pregiudizi e offrisse una base comune ai lavori futuri. Così avete realizzato questa bella edizione dei tre libri che sono all'origine di credi religiosi, creatori di culture, che segnano profondamente i popoli e a cui noi siamo oggi debitori.

martedì 24 novembre 2020

Arcivescovo Viganò. A margine del 'Rapporto McCarrick'

Qui l'indice dei precedenti e correlati.
A MARGINE
DEL RAPPORTO DELLA SEGRETERIA DI STATO
SU THEODORE MCCARRICK


Il Rapporto McCarrick pubblicato dalla Segreteria di Stato il 10 Novembre 2020 è stato oggetto di molteplici commenti: alcuni ne rilevano le lacune, altri lo elogiano come prova della trasparenza di Bergoglio e dell’infondatezza delle mie accuse. Vorrei soffermarmi su alcuni aspetti che meritano di essere approfonditi, e che non mi riguardano personalmente. Scopo di queste riflessioni non è quindi addurre ulteriori prove circa la falsità delle argomentazioni mosse nei miei confronti, quanto piuttosto evidenziare le incongruenze e i conflitti di interesse che sussistono tra chi giudica e chi è giudicato, tali a mio parere da inficiare l’indagine, il processo e la sentenza. 

lunedì 23 novembre 2020

Se l'Ecclesia Dei sparisce definitivamente, ci saranno conseguenze per il Summorum Pontificum e per il Rito antico?

Articolo scritto mesi fa, al momento della presentazione del Nuovo Messale che sta per entrare in vigore, in relazione alle nefande ulteriori 'variazioni' conseguenti alle arbitrarie nuove traduzioni. Consultando anche i testi di cui ai link di riferimento inseriti si possono ulteriormente approfondire cause ed effetti. Auxilium Christianorum, ora pro nobis!

In questo articolo esprimo le preoccupazioni sulla sorte del Rito Romano Antico e alcune articolate osservazioni sui prodromi, dopo aver estrapolato da Stilum Curiae [qui] la notizia che l'Ecclesia Dei”, la commissione creata da Giovanni Paolo II nel 1988 e dedicata alla difesa del Vetus Ordo – avvalorata dal Summorum Pontificum di Benedetto XVI – dovrebbe scomparire definitivamente a ottobre [il che purtroppo è poi avvenuto: vedi qui], dopo una Plenaria in cui i cardinali ne sanciranno la definitiva soppressione, anche nell'attuale forma ridotta di ufficio della Congregazione per la Dottrina della Fede (vedi infra). Secondo voci autorevoli – in attesa di conferma – nei Sacri Palazzi, la sua scomparsa avrà conseguenze pesanti per quegli Istituti di vita religiosa che hanno inserito il Vetus Ordo, la Messa di sempre, nella loro vita e pratica. Infatti questi ultimi dovrebbero confluire nella Congregazione per i religiosi, nominalmente diretta dal card. Braz De Aviz, ma in realtà gestita dal Segretario, il francescano Carballo.

Premessa. Il sentiero che porta alla vetta è in salita

Mentre è ancora sanguinante la ferita inflitta al corpo mistico di Cristo dall'abolizione dei Francescani dell'Immacolata [vedi], preoccupano non poco i rischi derivanti dal fatto che gli istituti di cui sopra, attualmente di diritto pontificio, diventeranno di diritto diocesano, e quindi totalmente soggetti alle preferenze – notoriamente per lo più moderniste – del vescovo. Con l’unica risorsa di rivolgersi alla Segnatura Apostolica, guidata dal cardinale Dominique Mamberti, già in diverse occasioni assoggettatasi alle prevaricazioni della Corte pontificia.

Il che non farebbe che confermare i timori già insorti in ordine allo smantellamento del Summorum Pontificum, sul libero esercizio – previe alcune condizioni – del Rito antico, senza opposizione dei vescovi, peraltro di fatto già malauguratamente esercitata nella maggioranza delle diocesi, col conseguente ritorno alla precedente formula dell’indulto. E questo nonostante appaia che due terzi delle risposte dei vescovi al recente questionario [vedi] sulla messa di rito antico nella propria diocesi siano state positive e favorevoli agli Istituti che lo avevano scelto. In ogni caso la crisi della Liturgia non è altro che lo specchio di quella dottrinale e conseguentemente morale del momento presente.

Potete trovare in calce il testo del motu proprio con cui era partito l'attacco a Ecclesia Dei, già pubblicato nel gennaio del 2019 [qui] con una premessa.

1. Ennesimo serio 'vulnus' a La Catholica e alla Liturgia 

Il Cardinal Bassetti ha consegnato a papa Francesco la prima copia della nuovissima edizione italiana del Messale di Paolo VI. Il testo, acquistabile alla modica cifra di 110 euro, dovrà essere usato obbligatoriamente dal 4 aprile 2021, Pasqua di Resurrezione; ma sacerdoti che se ne munissero prima, potranno usarlo già da subito.
Si tratta della terza edizione, frutto di quasi vent’anni di lavoro, ricca di novità peraltro già largamente annunziate, per le quali resta valido il giudizio dei Cardinali Ottaviani e Bacci [qui] sulla prima: Breve esame critico del «Novus Ordo Missæ». Non possiamo far a meno di riscontrare l'impressionante deriva dall’espressione della fede cattolica sul Santo Sacrificio, sia nell’impianto teologico che in alcuni specifici dettagli vecchi e recenti. Il che vale, naturalmente, sia per l'editio typica latina che per la traduzione italiana. 
Di seguito, alcuni dati storici e osservazioni essenziali con i link di rimando ai relativi approfondimenti.