giovedì 30 settembre 2021

Continua, con mons. Cordileone, l'Operazione Assalto al Cielo del 1° di ogni mese dei 'Guerrieri del rosario'

Mentre il cardinale Burke continua a progredire nel recupero dopo il coronavirus, come già il mese scorso [qui], domani 1° ottobre, alle h 3:00 pm (fuso orario del Pacifico) - Roma h 6:00 am. Salvatore J. Cordileone, arcivescovo di San Francisco, celebrerà ancora una volta la Messa tradizionale. Seguirà il Rosario dell'operazione 'Assalto al cielo', in unione con i Guerrieri del Rosario in tutto il mondo. 
Come ogni mese da oltre due anni, potete aggiungere le vostre intenzioni alla Santa Messa e al Santo Rosario pregato da tutti i Guerrieri del Rosario in tutto il mondo anche questo 1° ottobre, mese dedicato al Rosario, la preghiera devozionale più popolare e potente della Chiesa [vedi]. Iniziamo la nostra preparazione per questo mese chiedendo alla Madonna di portare al suo divin Figlio tutte le nostre intenzioni, in mezzo a tanti dolori, difficoltà e vicissitudini nostre e di molti popoli; ma anche quelle che rimangono nel profondo del nostro cuore. 
Per seguirebin streaming qui

Bergoglio: 'Le mie intuizioni, le mie percezioni e la mia spiritualità' vengono dal Vaticano II

Nella nostra traduzione da Catholic News Agency un articolo che dà notizia della pubblicazione del libro Fraternità segno dei tempi (Ed. LEV), con prefazione di Bergoglio, dal titolo eloquente: Francesco: il Concilio, luce per portare al mondo la fraternità [qui]. Prende quota enfaticamente, in maniera ormai esplicita senza più mezzi termini, il panegirico del concilio [considerazioni basilari qui] e la fraternità orizzontale [qui - qui] insieme all'ecologismo [qui - qui - qui]. Tutti temi da cui è espunto Cristo Signore e il Vangelo e, in definitiva, anche la Chiesa e i sacramenti. Non mancano i riferimenti alla Traditionis custodes [qui].

Città del Vaticano, 29 settembre 2021 - Papa Francesco ha riflettuto sull'importanza del Concilio Vaticano II e sull'influenza dei suoi insegnamenti sulla sua vita e spiritualità. In una nuova prefazione al libro, pubblicata martedì, il papa ha affermato che per lui e per altri giovani sacerdoti gesuiti dell'America Latina, il Vaticano II «era entrato nel nostro modo di essere cristiani e di essere Chiesa e, nel corso della mia vita, le mie intuizioni, le mie percezioni e la mia spiritualità sono state generate naturalmente dai suggerimenti della dottrina del Vaticano II». E dunque: «Non c'era tanto bisogno di citare i testi del Concilio».
Il commento è contenuto nella prefazione del libro Fraternità - Segno dei tempi: il magistero sociale di papa Francesco, scritto in lingua italiana dal cardinale canadese Michael Czerny e dal teologo italiano p. Christian Barone, che sarà pubblicato il 30 settembre dalla casa editrice vaticana.

Ripartire con coraggio e fede. Mons Giampaolo Crepaldi

Ricevo e volentieri pubblico il testo dell’intervento che l’Arcivescovo Giampaolo Crepaldi, vescovo di Trieste e Presidente onorario dell'Osservatorio Van Thuân, ha tenuto a Bologna il 18 settembre scorso in occasione dell’OP Meeting dei Padri Domenicani. Il succo del suo discorso, centrato sulla formazione delle coscienze, sull'uso della ragione e sul recupero della fede, versus la persuasione surrettizia del potere anonimo, è che : “La Chiesa non aiuterà la comunità a vincere la sfida sulla ‘salute’ diventando una agenzia ‘sanitaria’ ma proponendo la ‘salvezza’, che dall’alto della vita di grazia scende anche in basso a fecondare la vita sociale.”

Ripartire con coraggio e fede.
OP Meeting – Bologna. Mons Giampaolo Crepaldi

Vorrei iniziare questo mio breve intervento prendendo spunto dalle parole del titolo che ci è stato indicato: “Ripartire con coraggio e fede”. Nella situazione che tutti abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo, la parola “ripartire” è stata utilizzata da molte parti e in vari sensi. Spesso è diventata una parola magica e abusata nello stesso tempo, con la quale nascondere almeno una parte di realtà, in modo che la “ripartenza” avvenga in un senso utile a chi la proclama. Di appelli alla ripartenza ne abbiamo sentiti molti e non sempre in essi ci siamo riconosciuti perché strumentali. In questa mia conversazione non intendo il termine “ripartire” nei significati che oggi vanno per la maggiore e che sono – come torno a dire – tendenziosi e interessati. Come dobbiamo intendere, allora, questo termine?

mercoledì 29 settembre 2021

Intervista James Henry e Robert Moynihan a S.E. Carlo Maria Viganò - Stiamo saldi, non praevalebunt!

Intervista sulla situazione attuale nella Chiesa e nel mondo, registrata in 18 punti, della quale riporto di seguito la trascrizione inviataci da Mons. Viganò. I “Viganò Tapes”, riuniti in un unico video, nascono come risposte a diciotto domande rivolte all’Arcivescovo Carlo Maria Viganò da Robert Moynihan, a fine agosto 2021. Il Dr. Moynihan, giornalista, esperto analista vaticano, commentatore di fama mondiale su questioni cattoliche apparso su Fox News, CNN, ABC, EWTN e altre reti internazionali, è il fondatore e il caporedattore della rivista Inside the Vatican. Qui l'indice dei precedenti e correlati.

Intervista

James Henry e Robert Moynihan
a S.E. Carlo Maria Viganò

Agosto – Settembre 2021

1. Eccellenza, la pandemia e la crisi della Chiesa sotto il Pontificato di Francesco sono motivo di grande apprensione per molti fedeli. Come giudica la situazione presente?

Mi pare ormai evidente che ci troviamo dinanzi ad un assedio sia sul fronte sociale, sia su quello religioso. La cosiddetta emergenza pandemica è utilizzata come un inganno pretestuoso per imporre la vaccinazione e il green pass in molti stati del mondo, e questo avviene in modo simultaneo e coordinato. Sull’altro fronte, le autorità ecclesiastiche non solo non condannano minimamente l’abuso di potere da parte dei governanti della cosa pubblica, ma li appoggiano in questo piano sciagurato e giungono a colpevolizzare coloro che non accettano di sottoporsi all’inoculazione di un siero genico sperimentale dagli effetti collaterali sconosciuti e che non dà alcuna immunizzazione al virus. Senza parlare delle implicazioni morali relative alla presenza di materiale genetico derivante da feti abortivi, che per un Cattolico costituiscono un motivo più che sufficiente per rifiutarlo.

Siamo in guerra: una guerra non dichiarata apertamente, non combattuta con armi convenzionali, ma pur sempre una guerra in cui ci sono aggressori e aggrediti, carnefici e vittime, tribunali del popolo e prigionieri; in cui si usa la violenza in forme apparentemente legali per conculcare i diritti dei cittadini e dei credenti. Una guerra epocale, che prelude alla fine dei tempi e alla grande apostasia di cui parlano le Sacre Scritture.

Indicazioni di Padre Pio per i tempi dell'apostasia. Preghiera di Leone XIII e Litanie a San Michele Arcangelo

Da Il Settimanale di Padre Pio, n.12, anno 2021
(…) c’è una preziosa perla di padre Pio, il cui contesto storico è l’immediato post-Concilio Vaticano II.
Si riferisce a qualcosa che diceva soprattutto negli ultimi anni della sua vita (intorno agli anni 1965-68).
Si tratta di un avvertimento che padre Pio aveva indirizzato ad una sua figlia spirituale, inginocchiata presso il suo confessionale per ricevere la sua benedizione a seguito della Confessione. Eccolo:
Ricordati… quando verranno quei tempi: i Comandamenti di Dio, preghiere del mattino e della sera, Santo Rosario, Sacramenti, catechismo, i santi e fate tutto nella fede dei nostri padri, nella fede dei nostri padri!… nella fede dei nostri padri!!… e non ascoltate più nessuno.
Quando padre Pio dice “quando verranno quei tempi” si riferisce ai nostri tempi, al nostro momento storico.
Egli si preoccupava di sostenere, nella buona battaglia della fede, i suoi figli spirituali che sarebbero vissuti più a lungo di lui; esistono, per giunta, non pochi messaggi che hanno predetto - in primo luogo ai figli spirituali - il dramma che si sarebbe consumato nei decenni dopo la sua morte, come pure hanno indicato la necessità di combattere spiritualmente per non crollare e non finire preda del demonio e delle sue arti malefiche.
* * *
La preghiera al santo Arcangelo Michele, riportata di seguito nella duplice versione italiana e latina, fu composta dal Sommo Pontefice Leone XIII e inserita nel Rituale della Chiesa Romana come introduzione all’Esorcismo contro Satana e gli Angeli apostaticiQuella che si recita dopo la Messa antica è una formula ridotta.

Sancta Missa In Dedicatione S. Michælis Archangeli

Per chi vuole ripercorrere la celebrazione di oggi, unendosi spiritualmente, inserisco la Santa Messa tutta intera (ordinario e proprio - latino/italiano a fronte) in onore di San Michele Arcangelo. Certo non è la stessa cosa che essere presenti; ma chi non conosce e si immerge nella completezza del rito può coglierne tutta la solenne sacralità, ma anche i frutti spirituali, dalla preghiera e meditazione adorante suscitata dalle formule perenni.

In Dedicatione S. Michælis Archangeli ~ I. classis
Tempora: Feria Quarta infra Hebdomadam XVIII post Octavam Pentecostes IV. Septembris


Sancta Missa

Incipit
In nómine Patris, ✠ et Fílii, et Spíritus Sancti. Amen.

S. Introíbo ad altáre Dei.
M. Ad Deum, qui lætíficat iuventútem meam.
S. Iúdica me, Deus, et discérne causam meam de gente non sancta: ab hómine iníquo et dolóso érue me.
M. Quia tu es, Deus, fortitúdo mea: quare me repulísti, et quare tristis incédo, dum afflígit me inimícus?
S. Emítte lucem tuam et veritátem tuam: ipsa me deduxérunt, et adduxérunt in montem sanctum tuum et in tabernácula tua.
M. Et introíbo ad altáre Dei: ad Deum, qui lætíficat iuventútem meam.
S. Confitébor tibi in cíthara, Deus, Deus meus: quare tristis es, ánima mea, et quare contúrbas me?
M. Spera in Deo, quóniam adhuc confitébor illi: salutáre vultus mei, et Deus meus.
S. Glória Patri, et Fílio, et Spirítui Sancto.
M. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper: et in sǽcula sæculórum. Amen.
S. Introíbo ad altáre Dei.
M. Ad Deum, qui lætíficat iuventútem meam
Inizio
Nel nome del Padre ✠ e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

S. Mi accosterò all'altare di Dio.
M. A Dio che dà letizia alla mia giovinezza.
S. Fammi giustizia, o Dio, e separa la mia causa da quella di una nazione non santa, e liberami dall'uomo iniquo e ingannatore.
M. Perché tu, o Dio, sei la mia forza; perché mi rigetti? e perché me ne vo contristato, mentre il nemico mi affligge?
S. Fa brillare la tua luce e la tua verità: esse mi guidino e mi conducano al tuo santo monte e ai tuoi tabernacoli.
M. E mi accosterò all'altare di Dio; a Dio che allieta la mia giovinezza.
S. Io ti loderò sulla cetra, o Dio, Dio mio. Perché, o anima mia, sei triste? e perché mi conturbi?
M. Spera in Dio, perché io lo loderò ancora: egli mia salvezza, e mio Dio.
S. Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo.
M. Come era in principio, e ora, e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.
S. Mi accosterò all'altare di Dio.
M. A Dio che allieta la mia giovinezza.

martedì 28 settembre 2021

Mons. Schneider: La Messa tradizionale è un tesoro per tutta la Chiesa

Mons. Athanasius Schneider, vescovo ausiliare di Astana (Kazakistan), cita il Motu Proprio Traditionis Custodes nell'ultima lettera di Paix Liturgique (n° 825 bis, 26 settembre 2021). Con parole chiare e forti aveva parlato anche qui. Di tutto rilievo il dato che è uno dei pochi, se non l'unico, insieme a mons. Viganò, a riconoscere la discontinuità nella dottrina e nella Liturgia come frutto del Vaticano II. Interessante la dichiarazione su mons. Lefebvre. Indice degli interventi su Traditionis custodes

Mons. Athanasius Schneider:
La Messa tradizionale è un tesoro
per tutta la Chiesa


Il Motu proprio e la lettera di accompagnamento commettono un'ingiustizia nei confronti di tutti i cattolici che aderiscono alla forma [sulle 'forme' qui -ndT] liturgica tradizionale, accusandoli, generalizzando, di seminare discordia. L'argomento del Motu proprio e della lettera di accompagnamento secondo cui la forma liturgica tradizionale crea divisione e minaccia l'unità della Chiesa è smentito dai fatti. Inoltre, il tono dispregiativo di questi documenti nei confronti della forma liturgica tradizionale porterebbe qualsiasi osservatore imparziale a concludere che tali argomenti sono solo un pretesto e uno stratagemma e che c'è dell'altro.

Che cosa raccomanda ai sacerdoti che celebrano la Messa tradizionale, ai fedeli che vi partecipano e alle comunità religiose che celebrano questa liturgia?

lunedì 27 settembre 2021

Video messaggio espressamente dedicato da Monsignor Viganò ai manifestanti del 26 settembre a Torino

Dopo l’estensione del certificato verde aumentano i numeri della protesta. Chi dice no scende in piazza. Testo del Video messaggio espressamente dedicato da Monsignor Viganò a chi, Domenica 26 settembre, ha manifestato in Piazza Castello a Torino. Indice di interventi precedenti e correlati.

Cari amici,
Cari fratelli e sorelle,

permettetemi di unirmi a voi per esprimervi la mia vicinanza spirituale e tutto il mio appoggio. La vostra presenza in questa piazza, come in tante piazze d’Italia, dimostra che vi sono ancora persone che non rinunciano ad esercitare la propria intelligenza e che non sono intenzionate a rinunciare alla propria libertà. 

Siete tornati a riunirvi per esprimere la vostra determinazione a non lasciarvi trarre in inganno dalle menzogne della narrazione dei media di regime, dalle censure delle piattaforme social e delle televisioni, dal terrorismo seminato ad arte per costringervi alla somministrazione di un siero genico sperimentale del quale emergono ogni giorno ulteriori gravi effetti collaterali, anche letali, assieme alla dimostrazione della sua inefficacia nel contenere il contagio. 

Interessante messaggio di Peter Kwasniewski sui fondamenti della resistenza alle disposizioni di Traditionis custodes

Un interessante messaggio di Peter Kwasniewski sui fondamenti della resistenza alle disposizioni di Traditionis custodes. Alcuni precedenti sul sensus fidei e implicazioni : quiqui - qui - qui - qui. "Molto triste quel tempo in cui i sapienti si mostrano più inadeguati del popolo…". Qui l'indice dei precedenti su TC.

Nel 2014, la Commissione teologica internazionale [qui] affrontava la questione del "sensus fidei" in un documento che presenta alcuni passaggi piuttosto notevoli. Questo non è un testo magisteriale ma ovviamente sintetizza verità che da tempo fanno parte della tradizione. Bisogna recuperare soprattutto questi punti:
61. «Carissimi, non prestate fede ad ogni spirito, ma mettete alla prova gli spiriti, per saggiare se provengono veramente da Dio, perché molti falsi profeti sono venuti nel mondo» (1 Gv 4:1). Il sensus fidei fidelis conferisce al credente la capacità di discernere se un insegnamento o una pratica è coerente con la vera fede con cui vive già....
62. Il sensus fidei fidelis consente anche a ogni credente di percepire una disarmonia, un’incoerenza o una contraddizione fra un insegnamento o una prassi e la fede cristiana autentica di cui vive. Egli reagisce allora alla maniera di un melomane che percepisce le note sbagliate nell’esecuzione di un brano musicale. In questo caso i credenti resistono interiormente agli insegnamenti o alle pratiche in questione e non li accettano o non vi prendono parte. «L’habitus della fede possiede questa capacità grazie alla quale il credente è trattenuto dal dare il proprio assenso a ciò che è contrario alla fede, proprio come la castità si trattiene in relazione a ciò che è contrario alla castità». (Tommaso D'Aquino, Quæstiones disputatæ de veritate, q. 14, a. 10, ad 10 ; cf. Id., Sup. III Sententiarum, d. 25, q. 2, a. 1, sol. 2, ad 3.).

Card. Raymond Leo Burke. Lettera a coloro che pregano per me

Sono lieta di riprendere di seguito, nella mia traduzione, la lettera del Cardinale Burke successiva a quella di ringraziamento [qui] che ci aggiorna sui progressi della sua riabilitazione

Cari fratelli e sorelle in Cristo,
Ringraziandovi ancora una volta, con tutto il cuore, per le vostre fedeli e generose preghiere per il recupero della mia salute, vi scrivo per aggiornarvi sui progressi della mia riabilitazione. Nel ringraziarvi, ringrazio soprattutto Nostro Signore che, in risposta alle vostre preghiere, mi ha conservato in vita. Ringrazio anche Nostra Signora di Guadalupe, e tutti i santi per intercessione dei quali avete offerto e state offrendo preghiere per me. Il 3 settembre scorso, ho lasciato l'ospedale per sistemarmi in una casa vicina ai miei familiari più stretti, che è stata attrezzata per il programma di riabilitazione che sto seguendo. Il mio segretario sacerdote è venuto da Roma per stare con me e assistermi nel mio programma di riabilitazione. Mi sta anche aiutando a rispondere alla corrispondenza e ad affrontare i molti cambiamenti di programma resi necessari dal periodo trascorso in ospedale e ora per le diverse settimane necessarie per recuperare il più possibile dalla malattia.

domenica 26 settembre 2021

La nostra fiducia può avere dei limiti?

Nella nostra traduzione da "The Catholic Thing" Un articolo di Elizabeth A. Mitchell, 25 settembre 2021, sulla guarigione del cardinale Burke. Una grande iniezione di fiducia per noi tutti!

Poco più di un mese fa, il centralino del Paradiso ha preso fuoco. Nel mondo si è sparsa la voce che il cardinale Raymond Burke stava lottando per la vita, attaccato a un ventilatore in terapia intensiva a causa del COVID, e i fedeli sono entrati in azione. L'effetto in Paradiso deve essere stato simile alla scena iniziale de "La vita è una cosa meravigliosa" di Frank Capra, con le preghiere che si riversavano dalla famiglia, dagli amici e dai bambini più piccoli: “Devo tutto a George Bailey. Aiutalo, caro padre». . . “Giuseppe, Gesù e Maria, aiutate il mio amico”. . . . "Non pensa mai a se stesso, Dio." . . . "Lo amo, caro Signore, veglia su di lui stasera." . . . “Per favore Dio, c'è qualcosa che non va con papà. Per favore, riporta indietro papà".

In quelle ore strazianti di inizio agosto, i fedeli hanno voluto dal cuore di Dio un miracolo di guarigione per il cardinale Burke. Abbiamo tirato il mantello del Signore – con la donna dell'emorragia; abbiamo detto al Signore che la Sua Parola sarebbe stata obbedita – con il centurione credente; e poi abbiamo aperto il tetto e calato dalle travi il nostro amico ai piedi di Cristo – con gli uomini delle ultime risorse.

Arcivescovo Viganò: l’Apostasia nella Chiesa è ormai visibile anche ai più moderati

Di seguito l’intervento pronunciato dall’arcivescovo Carlo Maria Viganò all’Aquinas Communication, in Iowa. Indice interventi precedenti e correlati.
CANCELED PRIEST EVENT
Dubuque, Iowa
September 22, 2021

Carissimi Fratelli nel Sacerdozio,
Cari Fratelli e sorelle,

Non rivelo nulla di sconosciuto, dicendovi che la Chiesa di Cristo sta attraversando una gravissima crisi, e che la Gerarchia cattolica è venuta meno ai gravi obblighi della sua missione apostolica ed è in parte deviata. Le origini di questa crisi e di questa apostasia sono ormai evidenti anche ai più moderati e risiedono nell’aver voluto allineare la Chiesa alla mentalità del mondo, il cui principe, non dimentichiamolo, è Satana: princeps mundi hujus (Gv 12, 31).

Come Cattolici, sappiamo e crediamo che la Santa Chiesa è indefettibile, ossia che non potrà essere sopraffatta dalle porte dell’Inferno, per la promessa di Nostro Signore: portae inferi non praevalebunt (Mt 16, 18). Ma quanto vediamo accadere ci mostra la realtà di una situazione terribile, in cui una parte deviata della Gerarchia – quella che chiamo per brevità deep church – si è totalmente consegnata al deep state. Un tradimento che pone i Pastori e i vertici della Chiesa dinanzi ad una gravissima responsabilità morale e che impone nei sacerdoti e nei laici scelte coraggiose che in altri momenti sarebbero difficilmente adottabili e giustificabili. Ci troviamo dinanzi ad una guerra, uno scontro epocale, in cui i nostri generali non solo non guidano l’esercito per fronteggiare il nemico, ma anzi ordinano di deporre le armi e di arrendersi senza condizioni, ne allontanano i soldati più coraggiosi e ne puniscono gli ufficiali più fedeli. L’intero stato maggiore della Chiesa Cattolica si è rivelato alleato del nemico e nemico di coloro che dovrebbe invece difendere. Nemico di Cristo e di quanti si gloriano di militare sotto le Sue insegne.

sabato 25 settembre 2021

“Traditionis custodes”: Notes at First Reading by Guido Ferro Canale

Il testo italiano: “Traditionis custodes”: Note a una prima lettura [qui].
“Traditionis custodes”: Notes at First Reading

by Guido Ferro Canale

1. Premise; 1.1 Transitional Law: it is lawful to celebrate until further notice; 1.2 The logic of suspicion and its consequences; 1.3 Re-education camps until the Mass will die out?; 2. The legal status of the Tridentine Mass; 3. The competent authority; 4. The condition of the Priests; 5. The coetus fidelium; 6. Conclusions.

1. Premise

For the time being, a canonical analysis of the m.p. “Traditionis custodes”, formed and published on 16 July 2021 from St. John Lateran, caput et mater omnium ecclesiarum Urbis et orbis [head and mother of other the churches of Rome and of the world — TN], (1) can only be affected by the immediate impact of the text and, above all, by the lack of its Latin version; it will therefore be necessary to consider the Italian draft as the original, because this is what the Bulletin of the Press Office indicates. The document is entitled “Sull’uso della Liturgia romana anteriore alla riforma del 1970” [“On the Use of the Roman Liturgy Prior to the 1970 Reform”, just like the “Summorum Pontificum”, and subjects this use to new conditions, more restrictive than the previous ones, repealing incompatible norms. It is accompanied by a Letter to the Bishops, certainly precious for knowing the mens legislatoris [the mind, the intentions of the legislator — TN], but in and of itself devoid of a normative character: it helps to interpret the law when it is uncertain (cf. can. 17), not to establish something that is not written in it.

Parigi: 200 persone pregano per il ritorno della messa tradizionale a Saint-François-Xavier

Nella nostra traduzione da Riposte Catholique constatiamo l'ammirevole resistenza dei cattolici francesi che non demordono e che ci sono di esempio. Anche noi dovremmo mobilitarci con iniziative di preghiera non solo a livello personale, che realisticamente dovremmo prevedere luogo per luogo. Chi ha possibilità di organizzare e proporre ci informi. Oltre ad organizzarci anche noi, cercheremo di tenere una mappa delle iniziative. In calce la risposta di Bergoglio ai vescovi francesi un visita ad limina. Qui l'indice degli articoli su Tradizionis custodes: riflessioni ed  effetti

Prende slancio la mobilitazione dei fedeli di Saint-François Xavier – e di altre chiese – contro la compagnia di liquidazione generale delle messe tradizionali a Parigi lanciata dal vescovo Aupetit. Questo mercoledì, 22 settembre, erano quasi 200 riuniti per pregare per il ritorno della messa tradizionale nella loro chiesa - soppressa dall'inizio di settembre dal vescovo di Parigi -, la pace liturgica e l'unità della Chiesa.
Il movimento Juventus Traditionis comunica a questo proposito:
“Mercoledì sera eravamo circa 200 persone per la recita del rosario in San Francesco Saverio. Il doppio rispetto a mercoledì scorso!

“Traditionis custodes”: Frequently Asked Questions by Guido Ferro Canale

Testo italiano: “Domande frequenti sul M.P. “Traditionis custodes” [qui].
“Traditionis custodes”:
Frequently Asked Questions
An Instruction on the implementation of the new rules concerning the usage of the traditional Liturgy is quite likely to be issued, although this won't happen as fast as some are fearing (the drafts of such general documents are supposed to follow a complex procedure before the final approval, which it should be more difficult to hasten by smuggling the same drafts on the Papal table – though the Reigning one is quite unpredictable in that respect). However, because the motu proprio went immediately in force, it is urgent to address various practical issues: in my previous piece on the subject, I confined myself to those stemming from the lack of vacatio legis and a few others, due to space constraints, but I have drawn the main lines according to which all of them can be sorted out; therefore, here I am simply assuming that the reader will have read it before and going on straight away, in QA format.
1) Are religious priests who want to celebrate also bound to ask for the Diocesan Bishop's authorization?
A. - Those of diocesan right, yes; the exempt ones, i.e. those of pontifical right, can celebrate sine populo without any authorization requirement, but for them to celebrate cum populo, an agreement with the local Bishop must have been entered into.
To explain the meaning of the abovegiven answer, I'd better start from the difference between “Ordinary” and “Diocesan Bishop”: according to can. 134, the former word includes religious Superiors, whereas the latter expression does not – actually, even the Vicar general is not included in it.

DOMANDE FREQUENTI SUL M.P. “TRADITIONIS CUSTODES”

Il prof. Guido Ferro  Canale ha risposto in maniera esaustiva alle domande più salienti poste da Traditionis custodes allo scopo di affrontare con cognizione di causa e quindi con maggiore efficacia le numerose difficoltà pratiche.  Qui l'indice degli interventi sul controverso motu proprio.

DOMANDE FREQUENTI SUL M.P. “TRADITIONIS CUSTODES” 
Verosimilmente, un'Istruzione applicativa del nuovo assetto dato all'uso della Liturgia tradizionale vedrà la luce, anche se non con la celerità che taluni paventano (l'iter dei documenti generali è piuttosto complesso e riesce molto più difficile sbloccarli portandone le bozze dritte sul tavolo del Papa... sebbene il Regnante sia, in ciò, assai poco prevedibile). Nondimeno, l'entrata in vigore immediata del m.p. rende urgente affrontare numerose difficoltà pratiche: nel mio precedente articolo in argomento, mi sono limitato a quelle connesse all'assenza di vacatio legis e a poche altre, per ragioni di spazio, ma ho tracciato le grandi linee che consentono di risolverle tutte; ne do quindi per presupposta la lettura e procedo senz'altro con il metodo delle domande e risposte. 
1) Anche i religiosi sono obbligati a richiedere l'autorizzazione del Vescovo diocesano per celebrare?
R. - Quelli di diritto diocesano, sì; quelli esenti ossia di diritto pontificio celebrano sine populo senza necessità di autorizzazione alcuna, ma per le Messe cum populo occorre un'intesa con il Vescovo del luogo.
Per illustrare il senso della risposta, è bene partire dalla differenza che corre tra i termini “Ordinario” e “Vescovo diocesano”: al sensi del can. 134, il primo comprende anche i Superiori religiosi, ma il secondo no, anzi non si estende neppure al Vicario generale. Il legislatore qui non ha parlato di “Ordinario”, bensì di “Vescovo diocesano”. I Superiori sono dunque fuori causa, almeno nel senso che il loro consenso non può bastare. Ma si deve intendere che quello del Vescovo sia sempre necessario?
Dipende dalla condizione giuridica dell'ente cui il singolo religioso appartiene. Se si tratta di un Istituto di Vita Consacrata o Società di Vita Apostolica di diritto diocesano, egli è suddito del Vescovo ad ogni effetto, i suoi Superiori non rientrerebbero comunque nel concetto di “Ordinario” e pertanto la risposta è affermativa: egli ha bisogno dell'autorizzazione del Vescovo sia per le Messe cum populo sia per quelle sine populo; la sua posizione non differisce in nulla dal prete secolare. Ma le cose stanno altrimenti per le realtà di diritto pontificio, dette anche “esenti” appunto perché sono esenti dalla potestà di governo dei singoli Vescovi (cfr. cann. 586, 591, 593 e 594: il nuovo Codice prevede che possano esistere realtà di diritto pontificio non esenti, ma l'ipotesi non rileva ai nostri fini).

venerdì 24 settembre 2021

L'arcivescovo Cordileone chiama il disegno di legge sull'aborto "sacrificio di bambini", esorta alla preghiera e al digiuno

Nella nostra traduzione da National Catholic Register del 22 settembre le forti parole dell'arcivescovo Cordileone, che chiama il disegno di legge sull'aborto “sacrificio di bambini” ed esorta alla preghiera e al digiuno. Sono riportate anche le dichiarazioni dell'arcivescovo Joseph Naumann, presidente del comitato pro-vita dei vescovi degli Stati Uniti. 

L'arcivescovo Cordileone lo scorso martedì ha affermato che il Women's Health Protection Act “è senza ombra di dubbio il tipo di legislazione che ci si aspetterebbe da un devoto satanista, non da un devoto cattolico”.
Mons. Cordileone esegue un esorcismo
nel Golden Gate Park in San Francisco
SAN FRANCISCO, California —  L'arcivescovo di San Francisco ha avvertito che un disegno di legge sull'aborto in votazione al Congresso questa settimana equivale a un “sacrificio di bambini”. Ha invitato i cattolici a pregare e digiunare per la sconfitta del disegno di legge.
“Questa proposta di legge è a dir poco un sacrificio di bambini”, ha detto l'arcivescovo Salvatore Cordileone in una dichiarazione di martedì in merito alla legge sulla protezione della salute delle donne (la HR 3755).
Il disegno di legge, presentato dalla deputata Judy Chu, Democratica della California, riconosce il “diritto legale” delle donne ad abortire. Afferma inoltre il “diritto” di medici, infermiere-ostetriche, infermieri professionisti e assistenti medici di eseguire aborti. Proibisce molte limitazioni all'aborto, come le leggi statali a favore della vita che richiedono ultrasuoni o periodi di attesa prima degli aborti.

Partecipazione pia, consapevole e attiva ad un Messale sempre in vigore. Al Prof. Grillo, una risposta di Guido Ferro Canale

Sono lieta di pubblicare questo intervento ricco e documentato del prof. Guido Ferro Canale, che aggiunge nuova legna al fuoco dell'acceso dibattito innescato dall'entrata in vigore della TC. Oltre che per nutrire la nostra riflessione potrà servire anche a bilanciare interpretazioni scorrette del documento, frammentarie critiche a Grillo e interrogativi su cosa significhi l'unicità della lex orandi, così sbandierata proprio dal fatidico 16 luglio. Qui un precedente particolarmente significativo, anch'esso per il taglio canonistico oltre che giuridico-filosofico, dello stesso autore: “Traditionis custodes”: Note a una prima lettura. Può essere interessante rispolverare un'altra critica ad Andrea Grillo, considerato la mente dietro al Motu Proprio, di P. Kwasniewski [qui]. Sull'actuosa participatio, qui una mia vecchia riflessione. Qui l'indice degli articoli pubblicati sulla TC.

Partecipazione pia, consapevole e attiva ad un Messale sempre in vigore.
Al Prof. Grillo, una risposta dovuta da tempo

Preambolo
Io nutro un particolare debito di riconoscenza nei confronti del Chiar.mo Prof. Andrea Grillo: sono stato spinto a scrivere il mio primo saggio proprio da un suo intervento su “Il Letimbro”, mensile della Diocesi di Savona-Noli, all'indomani del “Summorum Pontificum”, dove in buona sostanza sosteneva che il vecchio rito, oltre ad essere stato certissimamente abrogato, era “povero” di tutte le novità volute dalla “Sacrosanctum Concilium” e da lui enumerate in bell'ordine. Se egli non avesse attirato la mia attenzione sull'articolato normativo, forse non avrei saputo articolare la tesi che continuo a sostenere fin da allora, cioè che le direttive specifiche di quella Costituzione vanno viste come applicazioni del principio generale di crescita organica sancito all'art. 23... e che la non abrogazione del Messale del 1962 si spiega proprio con la scelta di compiere una riforma di gran lunga più profonda.

Il lettore vede da sé quanto il m.p. “Traditionis custodes” abbia fatto tornare di attualità questo mio debito: essendo stato uno dei principali critici del “Summorum Pontificum” negli ultimi quattordici anni, il Prof. Grillo è necessariamente un interprete molto ascoltato della nuova legge, che a detta di molti (anche sua e mia) sembra scritta proprio sulla traccia dei suoi argomenti. Spero, quindi, di poter contraccambiare il favore che, inavvertitamente, egli mi ha fatto a suo tempo e altresì di evitargli la grave responsabilità di indurre altri in errore su questioni di tanta importanza. Perché, mi spiace doverlo dire, il suo commento al “Traditionis custodes” è sostanzialmente errato sia in termini giuridici, sia rispetto al dato liturgico di cui vorrebbe parlare.

giovedì 23 settembre 2021

Convegno online “Libertà ed Autorità. Il fondamento ontologico della vera libertà e della legittima autorità”

clicca per ingrandire
Invito al Convegno
Libertà e autorità
Il fondamento ontologico della vera libertà
e della legittima autorità

Sabato 25 settembre, ore 10-13
Multistreaming
Link per partecipare [qui]
di Don Samuele Cecotti

Sabato 25 settembre dalle ore 10 alle ore 13 si terrà il Convegno on-line 
LIBERTÀ E AUTORITÀ – IL FONDAMENTO ONTOLOGICO DELLA VERA LIBERTÀ E DELLA LEGITTIMA AUTORITÀ. Coordinerà i lavori Don Samuele Cecotti e parteciperanno i Relatori: Arcivescovo Giampaolo Crepaldi, Prof. Danilo Castellano,  Mons. Prof. Don Nicola Bux, Prof. Padre Gianluca Trombini IVE, Prof. Giovanni Turco, Prof. Padre Arturo Ruiz Freites IVE, La Conferenza è organizzata dall’Osservatorio Cardinale Van Thuân, in collaborazione con l’Istituto del Verbo Incarnato (IVE), la Società Internazionale Tommaso d’Aquino-Sezione FVG e la Gustav Siewerth Akademie. 
Durante il Convegno sarà possibile porre domande ai Relatori.

Nuove accuse di Bergoglio contro i fedeli del rito tridentino

Nella nostra traduzione da Famille chretienne prendiamo atto delle dichiarazioni di Bergoglio durante lo scambio a porte chiuse con i gesuiti slovacchi dello scorso 12 settembre, appena reso pubblico, durante il quale, riferendosi al motu proprio Traditionis custodes, ha fustigato “l'ideologia del ritorno indietro” come “sofferenza per la Chiesa”. Pensavo di far seguire mie chiose ineludibili alle dichiarazioni, false e strumentali (non  posso esimermi dal definirle di una malafede ripugnante); ma le riprenderò in un apposito articolo.

Il tema è, per Papa Francesco, quello della “tentazione di tornare indietro”, e che lui definisce “una ideologia che colonizza le menti”, anche se ammette che “non è un problema davvero universale, ma piuttosto specifico della Chiese di alcuni Paesi”. Papa Francesco sottolinea che “la vita ci fa paura”, e anzi “la libertà ci fa paura”, specialmente “in un mondo così condizionato dalle interdipendenze dalla virtualità”.
E così, oggi si torna al passato “per cercare sicurezze”, mentre “fa paura andare avanti nelle esperienze pastorali”. Fa degli esempi, il Papa. Ricorda al lavoro fatto la Sinodo sulla famiglia “per far capire che le coppie in seconda unione non sono già condannate all’inferno”, così come fa paura “accompagnare gente con diversità sessuale”.

La Traditionis custodes è il crocevia di molti nodi. Rivela l'ermeneutica della rottura vanificando le sottigliezze di Ratzinger

È venuto pienamente alla luce il ribaltamento sulla Tradizione e su cosa e chi è autenticamente tradizionale. Avevamo già illustrato la questione dell'ermeneutica sorta in seguito alla rivoluzione mascherata da aggiornamento operata dall'applicazione pragmatica di mutazioni cripticamente presenti nei documenti del Concilio Vaticano II. Ora, in una esplicita dichiarazione dell'Arcivescovo di Liverpool, ne abbiamo una testimonianza diretta su cui ho sviluppato le relative implicazioni. Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati sulla Traditionis Custodes.

La Traditionis custodes è il crocevia di molti nodi

L'acceso e inarrestabile dibattito sul Rito Romano antico, che Bergoglio ha praticamente delegittimato nella “Traditionis custodes”, consente diverse puntualizzazioni. Estraggo da un recente articolo [qui] una dichiarazione dell'Arcivescovo di Liverpool, Mons Malcolm McMahon(1):
Una cosa che ha infastidito molti cattolici è che coloro che sono devoti ai vecchi modi di culto spesso si definiscono "tradizionali". Penso che abbiano dirottato la parola per uso personale. Papa Francesco ha rivendicato la “tradizione” mondiale affermando chiaramente che i vescovi sono i custodi della tradizione. La tradizione ha un significato particolare in teologia, si riferisce a san Paolo quando dice che ci trasmette ciò che ha ricevuto. In altre parole, la tradizione è un concetto vivente, non qualcosa bloccato nel passato. La Messa che celebro quotidianamente è quella che ho ricevuto da Papa San Paolo VI e da Papa San Giovanni Paolo II ed è quindi la Messa “tradizionale”. La puntualizzazione che sto facendo è più della semplice semantica; si tratta della vita stessa della Chiesa.
Questa dichiarazione non è altro che la conferma dell'ermeneutica storicista e dunque in rottura, non più in continuità di un concilio rispetto ai precedenti e rispetto alla fede della Chiesa. Con l'aggravante della citazione di San Paolo, che riguarda il Depositum fidei e non il dettato dell'ultimo papa regnante o delle disposizioni più congeniali dei predecessori. Una dimostrazione in più che la Traditionis custodes è il crocevia di molti nodi. Quello essenziale è che rivela senza più infingimenti  l'ermeneutica della rottura vanificando le sottigliezze di Ratzinger (vedi infra). 

martedì 21 settembre 2021

Dov'è Pietro?

Nella nostra traduzione da National Review alcune puntualizzazioni interessanti. Qui l'indice degli interventi precedenti e correlati in ordine alla Traditionis Custodes.
I critici della Messa tradizionale innalzano l'autorità fine a se stessa (1)

La Loggia delle Benedizioni dietro la statua di San Pietro
in Piazza San Pietro in Vaticano nel 2013 
(Max Rossi/Reuters)
L'Arcivescovo cattolico romano di Liverpool, Mons Malcolm McMahon, ha fatto un intervento molto curioso nel dibattito sulla liturgia latina tradizionale della Chiesa, che Papa Francesco ha recentemente cercato di sopprimere in un documento dal titolo “Custodi della tradizione”.

In una brevissima lettera alla sua diocesi, l'arcivescovo McMahon ha scritto qualcosa su cui vale la pena riflettere a lungo:
Una cosa che ha infastidito molti cattolici è che coloro che sono devoti ai vecchi modi di culto spesso si definiscono "tradizionali". Penso che abbiano dirottato la parola per uso personale. Papa Francesco ha rivendicato la “tradizione” mondiale affermando chiaramente che i vescovi sono i custodi della tradizione. La tradizione ha un significato particolare in teologia, si riferisce a san Paolo quando dice che ci trasmette ciò che ha ricevuto. In altre parole, la tradizione è un concetto vivente, non qualcosa bloccato nel passato. La Messa che celebro quotidianamente è quella che ho ricevuto da Papa San Paolo VI e da Papa San Giovanni Paolo II ed è quindi la Messa “tradizionale”. La puntualizzazione che sto facendo è più della semplice semantica; si tratta della vita stessa della Chiesa.
In effetti, penso che l'arcivescovo abbia inconsapevolmente dimostrato una sottile verità sulla moderna Chiesa cattolica, che l'autoconcezione della chiesa è ora un serpente che si morde la coda. I vecchi catechismi dicevano che c'erano tre fonti autorevoli nel cattolicesimo: le scritture, la tradizione e il magistero della chiesa (2). E insieme, questi conservano per noi il deposito della fede consegnato agli apostoli da nostro Signore. Ma nel racconto dell'arcivescovo, la chiesa non esiste per il Vangelo, ma per se stessa. La sua autorità è insegnare che ha autorità per insegnare. Avanzo l'ipotesi che questo errore possa essersi insinuato nella chiesa solo a causa della riforma liturgica.

Il laicismo si annida già dalla scuola elementare

Dalle segnalazioni dei lettori.
Sacerdote troppo arrendevole. 
Avrebbe dovuto insistere per svolgere le sue funzioni sacerdotali, mostrando decisione fermezza coerenza schiena dritta, affermando di non potersene esimere, così come la maestra non può esimersi dalle sue (di insegnante e non di censore).

Ordinazioni diaconali e suddiaconali a Firenze: intervista al mons. Wach dell'Istituto Cristo Re

Nella nostra traduzione da L'Homme nouveau una recente intervista a mons. Gilles Wach dell'Istituto Cristo Re. Sull'abolizione degli ordini minori da parte di Paolo VI e sulla loro peculiarità per il servizio all'altare vedi. E anche qui - qui.

Martedì 14 settembre, festa dell'Esaltazione della Santa Croce, Monsignor Giovannetti, Vescovo emerito di Fiesole (Italia), ha proceduto a Firenze all'ordinazione di quattro diaconi (tre francesi e uno portoghese) e quattro suddiaconi (due inglesi e due americani) per l'Istituto di Cristo Re Sovrano Sacerdote (ICRSP). Mons. Gilles Wach, fondatore e priore generale dell'istituto, è stato così gentile da rispondere alle nostre domande su questo evento e sul significato liturgico di questa bella cerimonia.

Monsignore, si sono appena svolte diverse ordinazioni diaconali e suddiaconali per l'Istituto Cristo Re di Firenze. Cosa ne pensa dell'impegno di questi giovani?

Ringrazio anzitutto la divina Provvidenza per averci inviato tante vocazioni al servizio di Dio e della sua Chiesa. Sono anche colpito e grato per la risposta di questi giovani leviti e per gli impegni seri e seri che prendono davanti a Dio e alla sua Chiesa. Il nostro mondo è così materialista e così anticristiano che ci vuole coraggio per rispondere oggi alla chiamata del Signore e, inoltre, anche la Chiesa è invasa da un naturalismo che sembra dominare la spiritualità e la pastorale. L'opera teologica del cardinale Siri Getsemani (Téqui) è un antidoto contro tutti questi negatori della grazia, la stiamo studiando a Gricigliano. [Il blog pubblica molti documenti del card. Siri rintracciabili col motore di ricerca interno -ndT]

lunedì 20 settembre 2021

Oggi inizia la Novena a San Michele Arcangelo

I. Sublimissimo spirito, S. Michele Arcangelo, invitto Duce delle celesti Gerarchie, che colle insigni vostre vittorie il terror siete divenuto di tutti i demonii: io applaudo ben di cuore ai vostri immortali trionfi e vi supplico per quello zelo ardentissimo con cui difendeste, il primo infra gli Angioli, l’onor divino, che vi degniate volgere un benigno sguardo a mia difesa tra tanti pericoli della presente vita e destiniate per me i subordinati vostri ministri che colle grazie superne in nome vostro mi soccorrano nei duri cimenti della mia eterna salute. Che non potete voi presso Dio, avendo per la vostra fedeltà meritato i più eccelsi privilegi nel cielo? Voi pari alla virtù avete l’autorità, pari alla purità la cognizione, pari alla santità avete la possanza. Perciò io v’invoco nell’offuscazione della mia mente perché illuminiate le mie tenebre; v’invoco nel languore della mia fede perché ravviviate la mia credenza; v’ invoco nell’abbattimento del mio spirito perché ravvaloriate la mia speranza; v’invoco pel raffreddamento del mio cuore perché accendiate in me l’amor divino. I vostri antichi nemici che nulla possono contro di voi, pieni di rabbia e di livore, tutte tentano le vie contro di noi perché siamo esclusi da quei seggi gloriosi ch’essi perderono e che in lor vece sono a noi destinati. Deh! voi, o grande Arcangelo, usate benignamente dell’alto vostro potere perché siano conservati a me e a tutti i fedeli di Gesù Cristo.
Pater Ave Gloria
Sancte Michael, ora pro nobis

Isère: fedeli legati alla messa in latino in sciopero per la questua - Rosari a Parigi

Numerosi esempi di mobilitazioni in Francia, in reazione alle conseguenze della Traditionis custodes sulla Messa tradizionale vedi e anche qui e precedenti dai link - qui. Di seguito due articoli: Sciopero della questua nell'Isère e Rosari a Parigi. Qui l'indice degli articoli sulla TC.

Isère: fedeli legati alla messa in latino
in sciopero per la questua.
Indignati dalle parole del vescovo di Grenoble, alcuni fedeli hanno deciso di scioperare per la questua, riferisce sabato 18 settembre, France 3 . Il movimento è stato lanciato nelle parrocchie della collegiata Saint-André a Grenoble e Notre-Dame-de-l'Isle a Vienne (Isère), che difendono la messa in latino. Dicono di essere feriti da una posizione presa dal vescovo e chiedono di essere ricevuti da quest'ultimo.
"Caricatura"
Monsignor de Kerimel aveva, all'inizio di settembre, espresso la sua preoccupazione per le derive legate alla "forma straordinaria del Rito Romano". “Quando sempre più fedeli […] mettono in discussione la Messa di Paolo VI e di Giovanni Paolo II, fino a sospettarla o addirittura dichiararla invalida, la cosa si fa seria. È quanto circola tra l'altro sui social”, ha avvertito il vescovo. “Quando alcuni osano dichiarare ai sacerdoti che non sono realmente sacerdoti, perché ordinati secondo il rito romano vigente, ci troviamo di fronte a una negazione dell'autentico magistero della Chiesa e ad una messa in discussione dello 'Spirito Santo che guida la Chiesa a tutta la verità', ha proseguito.

domenica 19 settembre 2021

Negli USA chi è legato alla Messa tradizionale si trova in contrasto con papa Francesco e ne è turbato

Lo scalpore intorno al motu proprio di luglio sulla Messa antica è in crescendo, soprattutto in Francia [qui] e negli USA, tanto da coinvolgere anche gli organi di stampa. Di seguito un interessante e ben documentato articolo sui postumi della Traditionis custodes da un giornale a larga diffusione negli Stati Uniti come il Washington post, nella nostra traduzione. Indice dei precedenti.

LINCOLN, Neb. — I fedeli che frequentano la Chiesa cattolica di San Francesco d'Assisi sono stati in ansia per settimane, preoccupati che il loro modo di adorare fosse minacciato, e ciò che rende le loro paure particolarmente angoscianti è l'identità della persona che guida la repressione: Papa Francesco.

I fedeli – appartenenti a una delle centinaia di chiese statunitensi devote all'antica messa in latino – dicono di non comprendere il pensiero del papa di limitarne la pratica. Alcuni dicono che stanno pregando perché possa ancora prevalere un più benevolo atteggiamento di Francesco. Un fedele influente come il teologo Peter Kwasniewski [qui - qui - qui], ha dedicato molto del suo tempo alla pubblicazione di opinioni infuocate, definendo il decreto di Francesco sprezzante, vendicativo nei confronti dei cattolici tradizionalisti, una bomba atomica contro la fede.

"Senza giri di parole", ha scritto Kwasniewski a un certo punto su Facebook. "Questa è una dichiarazione di guerra totale".

sabato 18 settembre 2021

Una Chiesa in ritirata anziché in uscita

Sullo slogan 'Chiesa in uscita' e implicazioni vedi qui e anche qui.  Qui l'indice degli articoli sulla Chiesa in tempo di pandemia.

Ecco cosa manca alla Chiesa in uscita
È singolare constatare come, nel corso della sua storia bimillenaria, l’atteggiamento della Chiesa cattolica di fronte a epidemie e pandemie sia sempre stato improntato dal coraggio e alla carità. Al di là dell’episodio arcinoto di san Francesco che bacia il lebbroso, sono decine i santi che hanno rischiato e anche dato la vita durante pestilenze, epidemie e guerre, per soccorre i poveri, gli ultimi, i più colpiti.
È paradossale, al contrario, che proprio nell’era della retorica bergogliana della “Chiesa in uscita”, e della “Chiesa ospedale da campo”, questo “ospedale” aperto a tutti da millenni sia stato improvvisamente chiuso. Chiuso per profilassi igienico-sanitaria. La sospensione delle Messe, voluto dai vari governi e accettato senza esitazione dai vari episcopati, è un fatto che non si era mai verificato, nemmeno durante le due Guerre mondiali, nemmeno nelle ore più terribili della storia, in occasione di disastri, inondazioni, terremoti.
La “Chiesa in uscita” è divenuta infine la “Chiesa in ritirata”, anzi in “fuga precipitosa”. Una Chiesa che sembra non aver fiducia nella preghiera, che preferisce l’amuchina all’acqua benedetta, accondiscendente e rispettosa verso tutte le regole della burocrazia sanitaria, ma con poca fiducia nella potenza salvifica della Grazia, che accoglie un Vaccino sperimentale di dubbia utilità e discretamente pericoloso come un Messia ma che non sa più dire una parola sull’anima e il suo destino.
Una Chiesa che, nel bel mezzo del terrore panico, è riuscita a chiudere persino le piscine di Lourdes: quella Lourdes che da 150 anni è stata una sfida continua alle norme igienico-profilattiche senza mai divenire un ricettacolo di infezioni, anzi, manifestando eventi straordinari che persino medici atei hanno dovuto riconoscere. (Gianluca Marletta)

Traditionis custodes: le ultime cartucce conciliari?

Riprendo dal sito francese Res novae una interessante puntualizzazione di don Claude Barthe su Traditionis custodes. Qui un suo precedente. Qui l'indice degli articoli precedenti e correlati.

La non-accoglienza del Concilio Vaticano II si è concentrata concretamente nel rifiuto della riforma liturgica, benché un certo numero di fedeli praticanti della messa antica affermi la propria adesione alle intuizioni conciliari «ben interpretate». In ogni caso, l’esistenza della liturgia tradizionale è un fenomeno persistente ed anzi crescente di mancata accettazione. Marginale? Papa Bergoglio, che vuole essere il papa della piena realizzazione del Vaticano II, alla fine si è convinto che il fenomeno fosse sufficientemente importante da doversi adoperare per sradicarlo. Con questa conseguenza, che ciò ch’era potenzialmente marginale è divenuto sicuramente centrale: la messa tridentina viene consacrata come il male da abbattere; i seminari, che formano i preti per dirla, come dei cancri da eliminare. E ciò, senza alcun indugio.

venerdì 17 settembre 2021

Green pass. Se guardiamo agli altri paesi l'Italia è il lager d'Europa

Non avrei voluto insistere ancora oggi su un'altra faccia della realtà distopica che ci si va imponendo; ma la cronaca ineludibile purtroppo è questa. Il nostro sguardo è realisticamente costernato e impotente; umanamente parlando... Intanto sappiamo da che parte schierarci e continuiamo a denunciare, pregare offrire e sperare. A chi sarà dato anche agire, troverà il come e con chi. 
L'articolo ripreso di seguito è preceduto da un commento calzante di Andrea Sandri.

Il golpe social: È talmente evidente la discontinuità tra l'adozione quasi generalizzata del green-pass e un efficace arginamento del contagio (ormai minimo) che è difficile non pensare a una sovversione capillare dell'ordine sociale e costituzionale. Non devono nemmeno occupare le redazioni di giornali, radio e televisioni che sono già quasi tutte loro. Né convincere le forze armate.
Art. 13 Cost. : «La libertà personale è inviolabile».(1) Può essere limitata soltanto in materia penale e con doppia riserva, di legge e di giurisdizione: in base a una fattispecie (penale) stabilita dalla legge e «per atto motivato dell'autorità giudiziaria». Evidentemente l'obbligo di lasciapassare (green-pass) riformula alla radice lo status dell'uomo libero (habeas corpus: una libertà "del corpo", dagli arresti, concreta). Quando ripetono che "il green-pass" è uno "strumento di libertà", spiegano, dissimulando, il passaggio dalla libertà naturale, storica e giuridica, ancora fissata dall'art. 13 della Costituzione italiana, a una libertà tecnica, normata e posta artificialmente. Il passaggio dalla natura a una nuova natura, da una "Lebenswelt" a una nuova "Lebenswelt". La nuova normalità. E il Creatore messo in un angolo a guardare.
* * *
Ecco i green pass degli altri Paesi. Ma il vero lager siamo noi

L’Italia ha varato alcune tra le misure più stringenti al mondo in fatto di green pass. Col voto al Senato di ieri il green pass è stato esteso a tutti i lavoratori del settore pubblico e privato. Le misure italiane, anche prima di questo passo estremo, erano tra le più pesanti in Europa assieme a quelle francesi. Ma stiamo forse arrivando al punto di essere lo Stato in cui il totalitarismo sanitario sta marciando a falcate più larghe perché si sta arrivando al paradosso della “patente per vivere” per usare le parole di Carlo Freccero, e non a caso le agenzie di stampa europee stanno parlando di “incubo italiano”.

Dalla gioventù bruciata alla gioventù sedata, a rischio psicosi

La proposta di legge consente “a persone maggiorenni la coltivazione e la detenzione per uso personale di non oltre quattro femmine di cannabis, idonee e finalizzate alla produzione di sostanza stupefacente e del prodotto da esse ottenuto”. Hanno votato a favore M5s, Pd, Leu e Radicali. Contrari i partiti centrodestra, mentre Italia Viva si è astenuta. Dopo la votazione, bisognerà attendere la presentazione e la discussione in commissione degli emendamenti prima che il testo possa arrivare in aula. Se l'iter andrà in porto secondo queste premesse, conseguenza inevitabile sarà l'incremento dei consumi già notevoli, La Cannabis, dunque, tra le strategie di indebolimento e corruzione delle popolazioni. Non c'è abbastanza alienazione? E cui prodest una popolazione di zombie in sedazione perenne? Quale impatto sui giovani e la loro formazione?

Approvato il testo base del dl Cannabis:
sì alla depenalizzazione per chi coltiva in casa

È stato votato il testo base che depenalizza la coltivazione di Cannabis in casa fino a 4 piante femmine. Secondo il Presidente della commissione giustizia della Camera, il 5Stelle Perantoni, si tratta di un testo importante ottenuto grazie alla capacità dei gruppi parlamentari di confrontarsi e trovare una sintesi.
Sul tema interviene Valerio Arenare del Movimento Nazionale - La Rete dei Patrioti: 

Un'altra decisione scellerata del Governo Draghi! È palese la volontà di portare il nostro Paese verso una pericolosa deriva antiproibizionista. Hanno giustificato questo testo - completamente privo di un appurato studio delle conseguenze future(1) - adducendo la necessità di venire incontro alle esigenze dei malati sottoposti a terapie specifiche e contrastare lo spaccio.

giovedì 16 settembre 2021

Quale delicato e ineguagliabile 'Esprit de Finesse'...

Durante le sue recentissime, sublimi esternazioni aeree di ritorno dal viaggio in Slovacchia e Ungheria, Bergoglio ha fatto vergognosa ironia sul Card. Burke, definito dal mainstream suo storico avversario ma che non si considera tale perché un cardinale ha il dovere di denunciare gli errori e riaffermare l'insegnamento costante della Chiesa. 
Etichettandolo arbitrariamente come negazionista, ha dichiarato che, vedi un po' "ironia della vita", proprio lui si trova in terapia intensiva per covid.
Mi chiedo come mai nessuno lo abbia correttamente informato sulle reali condizioni di salute del cardinale che ormai da giorni è, grazie a Dio, fuori pericolo essendo stato dimesso dalla terapia intensiva: lo stesso Burke ha voluto ringraziare pubblicamente quanti lo abbiamo sostenuto con le nostre preghiere [qui]. 
Dov'è la tanto sbandierata misericordia? Un papa inedito e anomalo, oltre che idolatra.

mercoledì 15 settembre 2021

15 settembre: Festa dei sette dolori della Beata Vergine

Nella ricorrenza dell'Addolorata, ripropongo. Vedi anche qui - qui

Dall'Anno Liturgico di Dom Guéranger
15 settembre: Festa dei sette dolori della Beata Vergine

Due feste della Madonna: Natività e Addolorata.
Dopo il ricordo dell'infanzia di Maria, ecco che la Chiesa subito ci invita a meditare sui dolori, che segnarono la vita della Madre del Messia, Corredentrice [qui - qui] del genere umano. 
Mentre il giorno della nascita consideravamo la grazia, la bellezza della bambina che era nata, non ci si presentava il pensiero del dolore, ma se ci fossimo posta la domanda: "Che cosa sarà mai di questa bambina?", avremmo veduto che se tutte le nazioni dovevano un giorno proclamarla beata, Maria doveva prima soffrire con il Figlio per la salvezza del mondo. 

La sofferenza di Maria. 
Maria stessa ci invita, con la voce della Liturgia, a considerare il suo dolore: "Voi tutti che passate per la strada guardate e vedete e dite se vi è dolore simile al mio... Dio mi ha posta e come stabilita nella desolazione" (Geremia, Lamentazioni, 1,12-13). Il dolore della Santa Vergine è opera di Dio. Predestinandola ad essere Madre del Figlio suo, l'ha unita in modo indissolubile alla persona, alla vita, ai misteri, alla sofferenza di Gesù, perché fosse cooperatrice fedele nell'opera della redenzione, e tra il Figlio e la Madre doveva esservi comunità perfetta di sofferenze. Quando una madre vede che il figlio soffre, soffre con lui e sente, per riverbero, ciò che egli prova e Maria ha sentito nel suo cuore tutto ciò che Gesù ha sofferto nel suo corpo per gli stessi fini, con la stessa fede e con lo stesso amore. "Il Padre e il Figlio, disse Bossuet, dividono per l'eternità la stessa gloria e la Madre e il Figlio dividono nel tempo le stesse sofferenze; il Padre e il Figlio una stessa sorgente di gioia, la Madre e il Figlio uno stesso torrente di amarezza; il Padre e il Figlio lo stesso trono, la Madre e il Figlio la stessa croce. Se si crivella di colpi il corpo di Gesù, Maria ne sente tutte le ferite, se si trafigge la sua testa con le spine, Maria è straziata da tutti quegli aculei, se gli presentano il fiele e aceto, Maria ne beve tutta l'amarezza, se si stende il corpo sulla croce, Maria ne soffre tutto il tormento" (Discorso per la Compassione. Opere oratorie, II, p. 472). 

Deriva autoritaria, delegittimazione delle voci scomode. Convegno senato. Opposizione fantasmatica

Abbiamo già parlato della psichiatrizzazione del dissenso [qui]. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica. Di seguito alcune riflessioni dalla cronaca attuale.

La dittatura non è altro che l'accentramento di poteri in un unico soggetto politico e la sua definizione prescinde da eventuali derive autoritarie, che in genere sono successive al suo affermarsi. I dittatori del passato sono spesso stati accolti in patria come dei salvatori perché, guarda caso, il copione tipico è appunto quello di uno stato emergenziale che, per essere affrontato, necessita della sospensione delle normali prassi di governo, dell'accentramento di poteri e della sospensione del diritto. Una dittatura può godere, e in genere gode, di un ampio margine di consenso, perché di solito si sostituisce a un vuoto di autorità o di competenza.
La deriva autoritaria si presenta invece quando appare ovvio che lo stato emergenziale è venuto meno, e chi si è arrogato il potere non intende restituirlo, ma normalizzare e rendere permanente la crisi.
A definire la dittatura non è la quantità di libertà che vengono lasciate ai cittadini, ma il metodo di governo e il modo in cui si acquisisce il potere.