Il prossimo 8 settembre, in occasione della Messa solenne per l'ordinazione episcopale del nuovo vescovo e il giubileo sacerdotale del cardinale Semeraro, la diocesi di Albano impone ai fedeli il Green pass, nonostante la nota dei vescovi su Green pass e celebrazioni liturgiche affermi, al primo punto: «La certificazione non è richiesta per partecipare alle celebrazioni». Nemmeno il governo ha incluso le Messe tra le attività che necessitano dell’esibizione del lasciapassare sanitario.
Eppure è ciò che accadrà anche per le Messe del Papa nel corso del viaggio in Slovacchia [vedi], per le quali sarà vietato l'ingresso a chi non è vaccinato. Mentre il quotidiano dei vescovi, Avvenire, lancia una crociata contro quanti si oppongono all'obbligatorietà dei vaccini. Ed ecco che la gerarchia ecclesiastica - attendibilmente seguiranno a ruota molti preti e vescovi - sposa in pieno la causa vaccinista e il Green pass.
A questo punto è logico immaginare che la pratica possa estendersi anche ad altre diocesi. E così andrà incrementandosi la discriminazione, come già tra cittadini, anche tra fedeli di serie A e fedeli di serie B.
Dunque abbiamo anche in Italia, come in Cina, una Chiesa di Stato, servile e perfino più solerte dei funzionari governativi.
Dunque abbiamo anche in Italia, come in Cina, una Chiesa di Stato, servile e perfino più solerte dei funzionari governativi.
Mi limito a citare Giorgio Agamben [vedi]: “Tutte queste misure per chi abbia un minimo di immaginazione politica vanno situate nel contesto della Grande Trasformazione che i governi delle società sembrano avere in mente - ammesso che non si tratti invece, come pure è possibile, del procedere cieco di una macchina tecnologica ormai sfuggita a ogni controllo”.
Piccola digressione sul viaggio di Bergoglio a Budapest e in Slovacchia
Leggiamo su Repubblica che per il papa incontrare Orbán è un problema anche rispetto alla Chiesa cattolica ungherese, tanto è lontano dalle sue posizioni politiche. Inoltre, in Ungheria, la maggioranza dell'episcopato è tradizionalista e decisamente contraria al vento nuovo portato da questo papa. C'è tutto un mondo cattolico, che dall'Ungheria arriva fino alla Polonia, fortemente conservatore e distante anni luce dal Vangelo della Chiesa e di Francesco... Ogni commento è superfluo.
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