lunedì 25 settembre 2023

Novena per il sinodo - don Elia

Indice degli articoli riguardanti il Sinodo sulla sinodalità.
Novena per il sinodo

Ancora una volta – ma, com’è presumibile, ancora peggio delle altre volte – dal 4 al 29 Ottobre prossimi il Vaticano sarà teatro di un vano tentativo di pervertire la verità rivelata e di scardinare la costituzione divina della Chiesa. Per aumentare la pressione, sono stati invitati anche molti che non sono chierici e neppure cattolici e che, di conseguenza, non hanno nulla a che fare con quella che si definisce una riunione di vescovi. Dietro la cortina fumogena di discorsi inconsistenti e parole prive di contenuto reale, i manipolatori in abito ecclesiastico cercheranno di far accettare, sotto forma di richieste provenienti dalla “base”, la volontà di equiparare il sacerdozio a una qualunque funzione sociale, di riconoscere la sessualità come un bene di consumo, di sdoganare sodomia e pederastia (di cui non pochi di loro sono fervidi praticanti) e di consacrare dottrinalmente altre “conquiste” della moderna società di marca luciferina.

Vescovo del Kansas chiede il 'rinnovamento' della musica sacra e incoraggia il canto gregoriano con una lettera pastorale

Nella nostra traduzione da LifeSiteNews la notizia che il vescovo del Kansas, in una lettera pastorale, chiede il 'rinnovamento' della musica sacra e incoraggia il canto gregoriano. 
Ottima iniziativa, ma non del tutto consapevole che i novatori postconciliari hanno fatto a brandelli una splendida preziosa veste d'alta sartoria, creata su misura e con arte sublime per un evento unico vissuto da una Domina di rango eccelso: la Messa dei secoli, con richiami e suggestioni riferite all'anno e tempi liturgici impossibili da ritrovare nello scempio che ne è stato fatto nel Novus Ordo, dove ne sono stati ripresi e adattati alla meglio, per la festa di una donzelletta campagnola (paragone inevitabile), solo dei brandelli. Così ne scrivevo qui, nella prefazione al libro di Mattia Rossi Le cetre e i salici. Riflessioni sull’eclissi del canto gregoriano nella Chiesa postconciliare: "Mattia Rossi non manca di mettere in risalto come, sostanzialmente, non vi sia musica che possa definirsi sacra in sé, perché nel culto cristiano, non è sacra la musica, “ma la viva voce dei battezzati che cantano in Cristo e uniti a lui”. La lex orandi espressa nella musica è costituita da quei brani per la celebrazione Liturgica che, attraverso gli espedienti retorici veicolati dalla notazione neumatica, si propongono di tramutare in esegesi sonora la Scrittura, attraverso valori ritmici convenienti ad una musica la cui essenza è far cantare le parole secondo le inflessioni molto libere della declamazione.
Tutto questo Mattia Rossi lo espone con sapiente maestrìa sia nell’excursus storico, che evidenzia luci ed ombre, che nelle interessanti e coinvolgenti dimostrazioni di fondamentali espressioni riferite al ciclico riproporsi dell’anno liturgico, con esempi affascinanti di un singolare itinerario, ch’è immersione e assorbimento – mostrato attraverso le sapienti sottolineature dei brani più significativi del ricco repertorio, delle loro peculiari caratteristiche e recondite ricchezze che introducono nei misteri che celebrano.
Ma l’aspetto più rimarchevole del suo lavoro è l’interrogarsi sul significato intrinseco della musica sacra e del canto gregoriano in particolare e di cosa ne fa il “canto della Chiesa” e svelarne le scaturigini e le ragioni per cui esso è realmente incarnazione sonora della Parola di Dio, suono dell’Invisibile, epifania sonora del Verbo”. E dunque “è Dio che parla a noi attraverso un canto plasmato dallo spirito”. L’Autore ci introduce dunque nelle più recondite e finissime ricchezze meditative, ai più coinvolgenti approfondimenti e alla vera intelligenza dell’autentico significato che consente di fissare “nei canoni musicali ed estetici gregoriani l’archetipo di musica liturgica”. Egli, però, non può non evidenziare la realtà della temperie ecclesiale odierna e l’iconoclastia che non ha risparmiato neppure la musica sacra e lo stesso gregoriano. E tutta questa feconda profondità che ci riempie di stupore, viene paragonata all’esilio babilonese «Ai salici di quella terra appendemmo le nostre cetre» (Sl 136)".
Potete trovarne splendidi esempi consultando l'Indice degli articoli pubblicati sulla Musica sacra.(M.G.)
Vescovo del Kansas chiede il 'rinnovamento' della musica sacra
e incoraggia il canto gregoriano con una lettera pastorale
"Dovremmo restare fedeli alla nostra tradizione e dare un posto d'onore agli strumenti musicali preferiti della Chiesa, che sono la voce umana e l'organo, e ai repertori musicali del canto gregoriano e della polifonia sacra", ha scritto mons. Carl Kemme.
WICHITA, Kansas – Un vescovo del Kansas ha recentemente pubblicato una lettera pastorale sottolineando l’importanza della musica sacra nella liturgia e incoraggiando l’uso del canto gregoriano, della polifonia e dell’organo nella Santa Messa piuttosto che nella musica secolare.
Il 13 settembre, il vescovo Carl Kemme della diocesi di Wichita ha pubblicato una lettera pastorale intitolata “Sulla musica sacra: cantiamo con il Signore”, in cui sottolineava il desiderio di “restaurare la musica sacra nella liturgia” e l’importanza della musica nel valorizzare la Messa.
Kemme ha aggiunto che lo scopo della lettera era “condividere la mia visione per la musica sacra nella diocesi di Wichita”, che ha descritto come “meno mia” e quella che “considera essere la visione della Chiesa per la musica sacra, ” e promuovere “la partecipazione pienamente consapevole ed effettiva al Santo Sacrificio della Messa”.

domenica 24 settembre 2023

XVII domenica dopo Pentecoste: è qui che accade il vero buio

Nella nostra traduzione da OnePeterFive Fr. John Zuhlsdorf sottolinea le similitudini col tempo presente e caldeggia l'unità innanzitutto.
XVII domenica dopo Pentecoste: è qui che accade il vero buio

La Lettura o Epistola per la Messa della XVII Domenica post Pentecoste [qui] nel Vetus Ordo è tratta da Efesini 4:1-6.
[Fratelli:] Vi esorto dunque io, il prigioniero nel Signore, a comportarvi in maniera degna della vocazione che avete ricevuto, con ogni umiltà, mansuetudine e pazienza, sopportandovi a vicenda con amore, cercando di conservare l'unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace. Un solo corpo, un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; 5 un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. 6 Un solo Dio Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti.
Questa domenica nell’antica Chiesa Romana cadeva nel periodo del digiuno del “settimo mese”, che è durante il “Settembre”. Si chiama ancora “7 mesi” anche se è stato ridimensionato dall’introduzione dei mesi che prendono il nome da Giulio e Augusto Cesare. Il digiuno stagionale potrebbe essere stato istituito nella Chiesa antica per contrastare le feste pagane del raccolto che potevano portare ad eccessi. Durante quest'ultima settimana abbiamo osservato i Giorni delle Tempora d'autunno [vedi].

La misura è colma. Ladaria si tira fuori dal sinodo

Interessante, dell'ultim'ora. Qui l'indice degli articoli riguardanti il Sinodo sulla sinodalità.
La misura è colma. Ladaria si tira fuori dal sinodo

A pochi giorni dall’inizio della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo, il cardinale spagnolo Luis Francisco Ladaria Ferrer, S.I., prefetto emerito del Dicastero per la Dottrina della Fede, ha comunicato che non prenderà parte all’assemblea. Il presule era stato nominato dallo stesso Pontefice a giugno 2023 e risultava nell’elenco come membro di nomina pontificia.

“La misura è colma”, ha sussurrato qualcuno nel Chiostro dell’ex Sant’Uffizio. La decisione del porporato arriva a poche ore dal ridicolo comunicato del Vicariato di Roma che rende nota solo una parte della relazione del reverendo Giacomo Incitti in merito al Centro Aletti. Violando qualunque norma canonica, il sacerdote ha emesso un giudizio anche sull’operato della Congregazione per la Dottrina della Fede per quanto riguarda il procedimento carico di Marko Ivan Rupnik.

Domenica XVII dopo la Pentecoste ("Iustus es")

Domenica XVII dopo la Pentecoste 
("Iustus es")

Messa
I decreti di Dio sono sempre giusti sia quando confonde gli orgogliosi sia quando nella sua misericordia esalta gli umili. Vedemmo la sua volontà sovrana all'opera otto giorni or sono nella distribuzione dei posti riservati ai santi al banchetto dell'unione divina e, ricordando le pretese e la sorte degli invitati alle nozze, chiediamo soltanto misericordia.

Intróitus
 Ps.118, 137 et 124 - Iustus es, Dómine, et rectum iudícium tuum; fac cum servo tuo secúndum misericórdiam tuam. 
Ps. 118, 1 - Beáti immaculáti in via: qui ámbulant in lege Dómini. Glória Patri… 
Ps.118, 137 et 124 - Iustus est, Dómine,…

Orátio
Da, quǽsumus, Dómine, pópulo tuo diabólica vitáre contágia: et te solum Deum pura mente sectári. Per Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum, qui tecum vívit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. M. - Amen. 
Introito
Sal. 118, 137 e 124 - Tu sei giusto, o Signore, e retto è il tuo giudizio; agisci col tuo servo secondo la tua misericordia.
Sal. 118, 1 - Beati gli uomini retti: che procedono secondo la legge del Signore. Gloria al Padre… Sal. 118, 137 e 124 - Tu sei giusto, o Signore,…

Colletta
O Signore, Te ne preghiamo, concedi al tuo popolo di evitare ogni diabolico contagio: e di seguire Te, unico Dio, con cuore puro. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli. M. – Amen

sabato 23 settembre 2023

Domenica 24 settembre Messa antica a Pavia

Domani si terrà a Pavia una manifestazione sportiva che interesserà molte vie della città, non solo nel centro storico ma anche nelle zone adiacenti (qui l'avviso dal sito del Comune, con i percorsi e le vie interessate). È prevedibile che vi siano rallentamenti nella circolazione automobilistica e difficoltà a trovare parcheggio nelle immediate vicinanze della chiesa di San Luca. La Santa Messa verrà comunque regolarmente celebrata come di consueto alle ore 10,00. 
 Un cordiale saluto nel Signore, 
 don Fabio Besostri

Sancte Pie a Pietrelcina ora pro nobis !

Precedenti qui - qui - qui - qui - qui.
Pietrelcina è un paesello nel quale ogni pietra, ogni fiore e ogni cosa portano impressi la presenza di un uomo che Dio ha scelto per salire sulla Sua croce, per indossare le Sue piaghe, per subire gli assalti del maligno e delle persone da lui pilotate, per rinnovare il sacrificio della Santa Messa sull’altare del Golgotha, per confessare i nostri peccati sapendo in anticipo quali fossero...
Un santo che per 50 anni ha vissuto con le mani, i piedi e il costato trafitti dal lancinante dolore dell’amore. Una storia italiana e universale, un viaggio nel mistero della vita e della morte, un tesoro che mai cesserà di brillare per le anime.
Pagava lui.
Le grazie che otteneva le offriva di tasca propria perché i meriti suoi, uniti a quelli infiniti del Signore, sgorgavano come acqua dalla roccia, come sangue dalla carne, come sole dall’orizzonte all’alba.
Pietrelcina è un avamposto di tenue poesia evangelica dove senti che tutto è possibile e dove sai che nulla ha il marchio dell’impossibilità, visto a chi ha dato i natali un luogo tanto remoto e, all’epoca, sconosciuto. Una Nazareth campana sotto un cielo sovrabbondante di grazie e di sorprese.
Ci vado spesso per trovare riparo e ristoro oltre la cinta muraria invisibile posta a difesa di chi ha bisogno di uscire dal tempo per una passeggiata, in ginocchio, nell’eternità. RB