martedì 10 giugno 2025

Crux riporta che Papa Francesco avrebbe letto un libro in Vaticano... e che gli sarebbe piaciuto

Crux riporta che Papa Francesco avrebbe letto un libro in Vaticano... e che gli sarebbe piaciuto

Ricordiamo qui - qui (vedi anche) alcuni precedenti sul libro ma soprattutto sul vertice vaticano di febbraio su cui intendeva influire. Se i gay "sono o non sono buone persone solo a causa del potere", ecco ribadito il principio che praticare l'omosessualità non appartiene all'ordine del peccato.....

10 maggio 2019 (LifeSiteNews) – Crux riporta oggi la notizia secondo cui un avvocato che sta combattendo contro gli abusi sessuali avrebbe recentemente incontrato Papa Francesco in udienza privata e che questi gli avrebbe detto di aver letto il libro di Frédéric Martel Inside the Closet of the Vatican: Power, Homosexuality, Hypocrisy(1) [Letteralmente: Nell'armadio del Vaticano: Potere, omosessualità, ipocrisia. Pubblicato in italiano col titolo Sodoma vedi – N.d.T.]. “Mi ha detto di averlo letto, che gli è sembrato un buon libro e che conosce molti dei gay menzionati al suo interno. Abbiamo parlato dei gay che sono buone persone e di quelli che non lo sono, ma a causa del potere”, ha affermato l'avvocato in un messaggio di testo ottenuto da Crux.
Papa Francesco avrebbe anche detto di conoscere alcuni degli omosessuali che lavorano in Vaticano.
La fonte di questa informazione è un messaggio di testo inviato allo stesso Martel, che Crux ha potuto leggere. L'autore di questo messaggio è stato contattato ma preferisce rimanere anonimo.
Questo il testo del messaggio:
“Dopo averti incontrato [Frédéric Martel] a Roma, ho incontrato anche il papa e gli ho chiesto che ne pensava del tuo libro[.] Mi ha detto che l’ha letto, che lo considera un buon libro e che conosce molti di loro. Mi ha detto che non c’è nessun problema nell’essere gay. Siamo arrivati alla conclusione che i gay siano buone persone e che quando non lo sono dipende dal potere”.
La tesi principale di Martel è che tra i sacerdoti in Vaticano vi sia un gran numero di omosessuali; egli propone alla Chiesa di far cadere la condanna dell'omosessualità. Secondo lui, la crisi degli abusi sessuali sarebbe vincolata a questi omosessuali “in incognito” che non sono liberi di ammettere la propria omosessualità.
Parlando con Crux, Martel ha affermato che nella Chiesa “si registra una singolarità se l'80-85% delle vittime di abusi di sacerdoti sono ragazzi o uomini”.
“Nella Chiesa questo vincolo è chiaro”, ha aggiunto. La sessualità della maggior parte dei sacerdoti omosessuali che ha intervistato “è sublimata e repressa”, il che secondo lui li indurrebbe non solo a condurre una doppia vita e a cadere nel crimine, ma creerebbe anche problemi a livello di affidabilità.
“Tutte le storie di casi coperti sono strettamente vincolate all'omosessualità”, Martel ha affermato. “Nel 90% dei casi gli stessi vescovi che li coprono sono omosessuali. Quando succede qualcosa si ha paura dello scandalo, della 'mediatizzazione', di essere messi sotto accusa se la propria omosessualità viene rivelata”.
Martel è convinto che questa cultura del segreto che vige in Vaticano apra le porte al ricatto. “Il ricatto è frequentissimo”, ha detto.
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
_________________________________
1. Nota di Chiesa e post-concilio
Il libro dell'attivista gay Frédéric Martel, Sodoma, afferma che ogni uomo di chiesa che condanna l’omosessualità è un omofobo e ogni omofobo è un omosessuale represso. Si dice che il vero peccato sia l’ipocrisia di coloro che non si dichiarano pubblicamente omosessuali. 
Il libro ha rappresentato anche un tentativo di esercitare pressioni minacciose attraverso i media sui vescovi nell'imminenza del raduno a Roma (21-24 febbraio) per ridurli al silenzio. Un silenzio che si è cercato di rompere sia con l'azione simbolica del 19 febbraio di P.za San Silvestro [qui - qui] - che ci è sembrato potesse esprimere un messaggio più forte del linguaggio verbale -che con la successiva Conferenza con i rappresentanti anche della stampa estera.
Che il libro rapppresentasse una minaccia è dimostrato dal fatto che esso è il frutto di 4 anni di lavoro e ha comportato viaggi in trenta paesi e l'intervista di 1500 persone; il che ha richiesto un considerevole dispendio di fondi che non sono evidentemente mancati neppure alla spettacolare operazione mediatica dell'uscita contemporanea in 7 lingue e venti paesi, alla vigilia del citato vertice vaticano dei vescovi di tutto il mondo. 

Nessun commento:

Posta un commento