venerdì 17 settembre 2021

Green pass. Se guardiamo agli altri paesi l'Italia è il lager d'Europa

Non avrei voluto insistere ancora oggi su un'altra faccia della realtà distopica che ci si va imponendo; ma la cronaca ineludibile purtroppo è questa. Il nostro sguardo è realisticamente costernato e impotente; umanamente parlando... Intanto sappiamo da che parte schierarci e continuiamo a denunciare, pregare offrire e sperare. A chi sarà dato anche agire, troverà il come e con chi. 
L'articolo ripreso di seguito è preceduto da un commento calzante di Andrea Sandri.

Il golpe social: È talmente evidente la discontinuità tra l'adozione quasi generalizzata del green-pass e un efficace arginamento del contagio (ormai minimo) che è difficile non pensare a una sovversione capillare dell'ordine sociale e costituzionale. Non devono nemmeno occupare le redazioni di giornali, radio e televisioni che sono già quasi tutte loro. Né convincere le forze armate.
Art. 13 Cost. : «La libertà personale è inviolabile».(1) Può essere limitata soltanto in materia penale e con doppia riserva, di legge e di giurisdizione: in base a una fattispecie (penale) stabilita dalla legge e «per atto motivato dell'autorità giudiziaria». Evidentemente l'obbligo di lasciapassare (green-pass) riformula alla radice lo status dell'uomo libero (habeas corpus: una libertà "del corpo", dagli arresti, concreta). Quando ripetono che "il green-pass" è uno "strumento di libertà", spiegano, dissimulando, il passaggio dalla libertà naturale, storica e giuridica, ancora fissata dall'art. 13 della Costituzione italiana, a una libertà tecnica, normata e posta artificialmente. Il passaggio dalla natura a una nuova natura, da una "Lebenswelt" a una nuova "Lebenswelt". La nuova normalità. E il Creatore messo in un angolo a guardare.
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Ecco i green pass degli altri Paesi. Ma il vero lager siamo noi

L’Italia ha varato alcune tra le misure più stringenti al mondo in fatto di green pass. Col voto al Senato di ieri il green pass è stato esteso a tutti i lavoratori del settore pubblico e privato. Le misure italiane, anche prima di questo passo estremo, erano tra le più pesanti in Europa assieme a quelle francesi. Ma stiamo forse arrivando al punto di essere lo Stato in cui il totalitarismo sanitario sta marciando a falcate più larghe perché si sta arrivando al paradosso della “patente per vivere” per usare le parole di Carlo Freccero, e non a caso le agenzie di stampa europee stanno parlando di “incubo italiano”.

Come detto, il Paese europeo più vicino all’Italia per la durezza delle misure è la Francia dove il green pass è noto come “pass sanitaire”. È obbligatorio per una larga fetta di lavoratori, ma non per tutti i lavoratori come in Italia. Sta di fatto che non sembra comunque un caso che le due nazioni con il pass più diffuso siano rette da due banchieri. Ma la differenza eclatante non è tanto nei governi quanto nelle reazioni dei due popoli: mentre i francesi paiono essere disposti a combattere, gli italiani si sono adeguati a misure che i famosi “nonni partigiani” di cui si vantano avrebbero giudicato mostruose.

Di tutt’altro avviso la Spagna, dove tutti i tribunali locali hanno bocciato l’obbligo del green pass giudicato dalle autorità giudiziarie addirittura incostituzionale, anche solo se preteso per entrare nei bar e nei locali. Il contrasto tra la Patria di Torquemada che boccia il green pass e quelle di Voltaire e Garibaldi che lo adottano nella forma più stringente non potrebbe essere più forte.

Il caso inglese è il più interessante: Boris Johnson ha stoppato l’obbligo del green pass e lo ha anche potuto fare grazie alla grande tradizione democratica inglese per cui lo Stato deve stare fuori dalle scelte personali dell’individuo come è nell’applicazione della Common Law (almeno in Gran Bretagna perché l’Australia è tornata ad essere un bagno penale).

Altra questione la Danimarca che ha fatto decadere tutte le restrizioni dal 10 settembre e il green pass dal 1 settembre mentre la Svezia, che aveva già seguito una strada solitaria sul capitolo mascherine grazie al “metodo Tegnell” non ha adottato il green pass e ha una bassa percentuale di vaccinati, e i numeri sono migliori rispetto a quelli italiani. E il vero cuore dell’Europa, la Germania? Per ora, e questo per bocca della “cancelliera di ferro” Angela Merkel, non è previsto alcun obbligo federale né per il green pass né per la vaccinazione: Berlino caput Europae è molto più liberale dell’Italietta di provincia, la culla del nazismo batte la nazione che ha portato la Liberté in Europa proprio sul capitolo libertà.

Fuori dall’Europa interessante il caso russo, dove Putin ha lasciato ampia autonomia ai governatori locali: il sindaco di Mosca Sergej Sobjanin ha tentato di imporre il green pass in città ma lo ha revocato in un mese a causa delle proteste di commercianti ed esercenti.

Dall’altra parte dell’Oceano, negli Stati Uniti il presidente Joe Biden ha minacciato l’obbligo, ma solo per i lavoratori federali e grandi aziende. Sta di fatto che ha provocato la rivolta di ben 27 governatori e proprio in questi giorni è arrivata la prima delle cause minacciate, quella dell’Arizona.

Italia e Francia in Europa, assieme con Australia e Israele, sembrano gli Stati peggio messi al mondo. Forse ci sono anche ragioni culturali: ci sono nazioni, come la Gran Bretagna e i Paesi scandinavi, dove la tradizione democratica è troppo radicata per essere ignorata. Ci sono altre nazioni, come la Russia, dove ci si è liberati da troppo poco tempo da un regime totalitario, e chi lo ricorda non abbassa la guardia. Altre nazioni ancora, come la Germania, non hanno mai superato il trauma totalitario anche se oramai svanito da ottant’anni.

In Italia e Francia probabilmente lo spirito giacobino e fascista sono troppo radicati, e la voglia di imporre regimi del terrore non è mai davvero passata. Il grande Indro Montanelli fece una volta questa considerazione:
Mussolini capì una cosa fondamentale: che per piacere agli italiani bisognava dare a ciascuno una piccola fetta di potere col diritto di abusarne, e questo era il fascismo.
Vista la smania di punire i non vaccinati da parte di piccoli funzionari e persone comuni, si può dire che questo è anche il regime sanitario. - Fonte
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1.  Articolo 13
La libertà personale è inviolabile.
Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell'autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge.
In casi eccezionali di necessità ed urgenza, indicati tassativamente dalla legge l'autorità di pubblica sicurezza può adottare provvedimenti provvisori, che devono essere comunicati entro quarantotto ore all'autorità giudiziaria e, se questa non li convalida nelle successive quarantotto ore, si intendono revocati e restano privi di ogni effetto.
È punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà. La legge stabilisce i limiti massimi della carcerazione preventiva.

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