lunedì 6 settembre 2021

Il Papa sulle letture della Messa dei secoli in una nuova intervista: "come ridere della Parola di Dio"

Nella nostra traduzione da LifeSiteNews un articolo sulle dichiarazioni di Bergoglio in un'ampia intervista alla radio spagnola, nella quale, tra l'altro, ha affermato, che pronunciare le letture della messa in una lingua poco conosciuta, come il latino, «sarebbe come ridere della Parola di Dio».  Sul Latino, lingua sacra da preservare [qui - qui]
Dopo la carrellata sull'intervista, riprendo di seguito lo stralcio sul punto riguardante la Traditionis Custodes. Qui l'indice degli articoli precedenti e correlati

Il Papa sulle letture della Messa in latino
in una nuova intervista: “come ridere della Parola di Dio”

Papa Francesco ha taciuto sul “Cammino sinodale” tedesco affermando tuttavia che “non c'è cattiva volontà in molti vescovi”, nonostante le messe di “benedizione” delle relazioni omosessuali.
CITTÀ DEL VATICANO (LifeSiteNews) – In un'intervista ampia e di ampio respiro alla radio spagnola, papa Francesco ha suggerito che pronunciare le letture della messa in una lingua poco conosciuta, come il latino, «sarebbe come ridere della Parola di Dio».
Nel corso dell'intervista a Carlos Herrera di radio COPE, una rete della Conferenza Episcopale Spagnola, Francesco ha toccato molti argomenti, dalla sua decisione di limitare la Messa Latina Tradizionale e lo scandalo della corruzione finanziaria in Vaticano, al suo recente intervento chirurgico, al “Cammino sinodale” tedesco e persino al ritiro delle truppe americane dall'Afghanistan.
Herrera ha iniziato l'intervista di 90 minuti chiedendo a Francesco della sua salute, a seguito del recente intervento chirurgico del Papa al suo intestino crasso, al quale il Papa ha spiegato che non ha problemi, dicendo “Conduco una vita totalmente normale”.
Ma la cattiva salute del Pontefice ha suscitato voci diffuse secondo cui potrebbe ritirarsi anticipatamente dal pontificato, soprattutto considerando che l'intervento è stato così esteso. Francesco, nell'intervista, ha rivelato che i chirurghi hanno rimosso 33 cm dal suo intestino.
Il Papa ha inizialmente ammesso di non avere idea che le speculazioni sulle sue dimissioni circolassero fino a pochi giorni dopo il fatto, quando la corrispondente vaticana di COPE, Eva Fernandez, lo ha informato, dopodiché ha tentato di fugare ogni idea delle sue imminenti dimissioni. “Ogni volta che un Papa è malato, c'è sempre una brezza o un uragano di conclave”, ha commentato scherzando Francesco.
Tuttavia, permangono preoccupazioni sulla salute del Papa, con alcune delle sue risposte alle domande sulla sua salute che alimentano solo la speculazione, come dire che il suo viaggio programmato in Scozia a novembre “tutto dipende da come mi sento in quel momento”.
 
Traditionis Custodes 'è semplicemente un riordino costruttivo'

Herrera ha poi rivolto la sua attenzione al recente motu proprio Traditionis Custodes del Papa, in cui Francesco è intervenuto per limitare pesantemente l'uso del Missale Romanum del 1962 e per monitorare molto più da vicino quei sacerdoti e seminaristi che desiderano celebrare secondo l'Antico Rito.

Francesco ha spiegato che il documento non è nuovo, lo inserisce in una lunga storia, trovando la sua origine nella richiesta del Papa emerito Benedetto XVI di avere una valutazione dell'effetto del Summorum Pontificum (SP) alcuni anni dopo la sua promulgazione e il successivo incremento delle celebrazioni della Messa dei secoli.

Sebbene il Papa abbia definito il documento di Benedetto che promuove la Messa tradizionale «uno degli atti pastorali tra i più belli e umani», ha definito coloro che sin dall'inizio hanno voluto preservare la Messa in latino dopo il Concilio Vaticano II come portatori di «una certa nostalgia».

Dopo una presunta revisione di un anno del motu proprio del suo predecessore, Francesco ha affermato che «la maggiore preoccupazione scaturita» dalla sua indagine presso i vescovi di tutto il mondo era che originariamente SP «mirava ad aiutare pastoralmente coloro che hanno vissuto un'esperienza precedente», ma ora «si stava trasformando in ideologia».

A causa dei presunti problemi ideologici con gli aderenti alla Messa latina, non ancora chiaramente definiti dal Papa, Francesco ha detto di aver «dovuto reagire con norme chiare», degnandosi di «porre un limite a chi non aveva vissuto [dall'inizio -ndT] quell'esperienza»1. «Se leggete bene la lettera e leggete bene il Decreto, vedrete che si tratta semplicemente di un riordino costruttivo, con cura pastorale ed evitando un eccesso di ciò che non va», ha detto il Papa.

Un esempio delle misure restrittive messe in atto per limitare la Messa tradizionale che Francesco ha notato è stato «che l'annuncio della Parola sia in una lingua che tutti comprendano», cioè il volgare. Francesco ha affermato che proclamare le letture della Messa in qualsiasi altro modo, presumibilmente anche in latino, «sarebbe come ridere della Parola di Dio».

Il dott. Joseph Shaw, professore dell'Università di Oxford e presidente della Latin Mass Society of England and Wales, interpellato da LifeSiteNews, ha affermato che il commento di Francesco contro l'uso del latino nelle letture della messa deriva da un malinteso della tradizione liturgica. Ha detto : “Il commento di Papa Francesco suggerisce una sorta di 'reciproca incomprensione' tra coloro che sono legati alle liturgie più antiche e nuove della Chiesa”, aggiungendo che “in effetti l'incomprensione va solo in una direzione”.
Spiegando la logica alla base della proclamazione delle letture nella tradizionale lingua latina della Chiesa, Shaw ha osservato che “la liturgia non è uno sforzo puramente didattico, razionalista, funzionalista”. Invece, “la proclamazione delle Letture fa parte del culto che offriamo a Dio: un'offerta delle sue stesse parole, come il canto dei Salmi. Questo è così come, non invece, la comprensione delle letture, che, come raccomandava il Concilio di Trento, dovrebbe essere spiegata successivamente, nel sermone”.

Shaw ha sostenuto che “nessuno che partecipa alla Messa Antica non riesce a comprendere la logica alla base della proclamazione delle letture in latino”, ma ha espresso la necessità di “spiegare il motivo per cui la Chiesa le ha tradizionalmente proclamate in una lingua sacra” a coloro che potrebbero non averne familiarità. 

E dunque ha criticato il Papa per aver applicato un apparente doppio standard rispetto alle lingue sacre usate nelle liturgie d'Oriente e d'Occidente, e a quelle di altre religioni. “Non credo che papa Francesco direbbe che indù, musulmani, ebrei ortodossi o le Chiese ortodosse greca e russa ridono dei loro libri sacri quando li proclamano in una lingua sacra, di solito a assemblee che poco o nulla li comprendono. Se lo facesse, non sarebbe di buon auspicio per le relazioni ecumeniche e interreligiose”.

“Dovremmo dedicare un pensiero a quei tanti milioni di cattolici che vivono una liturgia che non capiscono”, ha detto Shaw, “non perché sia in una lingua sacra che potrebbe avere per loro qualche significato simbolico, ma in una lingua vernacolare che non condividono: come i cattolici cantonesi, tanti cattolici africani, e tanti migranti e rifugiati”.

Francesco ha detto a Herrera che, nonostante abbia imposto restrizioni alla Messa tradizionale, sostanzialmente ribaltando SP, in realtà ha cercato di "sostenere e consolidare il Summorum Pontificum". 

Il popolare scrittore cattolico, il diacono Nick Donnelly dubita che il Papa volesse sinceramente sostenere SP, posto il suo decreto che sopprime la messa in latino. Nei commenti su Twitter ha scritto: “Come tutti i 'liberali', le sue parole non significano nulla”.

Non tardando a contraddire la sua espressa intenzione di continuare lungo il percorso tracciato da Benedetto con SP, Francesco ha affermato che i sacerdoti che desiderano celebrare la Messa tradizionale ora devono acquisire il permesso di Roma, che secondo lui concede a tali sacerdoti una sorta di status “bi-rituale”, “[come] un sacerdote che celebra nel rito orientale e nel rito latino”.

Come notato da Phil Lawler di Catholic Culture, questo costituisce un netto allontanamento dalla comprensione di Benedetto della vecchia e della nuova liturgia come entrambe espressioni legittime del rito latino, non come due riti separati [su questo vedi]. [...]
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
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1. Evidentemente ciò che l'ha infastidito, come già si era ipotizzato, è la crescita esponenziale degli aderenti alla Messa dei secoli, soprattutto tra i giovani e tra i seminaristi. 

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