mercoledì 11 giugno 2025

Novena del Corpus Domini

Novena del Corpus Domini

Alcune preghiere proposte per la novena in preparazione alla festa del Corpus Domini.

INDULGENZE: Ai fedeli che devotamente interverranno al pio esercizio della novena prima della festa del Santissimo Corpo di Cristo, di concede: 1) indulgenza di dieci anni qualsivoglia giorno; 2) indulgenza plenaria, alle solite condizioni, se interverranno alla novena per almeno cinque giorni. A coloro invero che negli stessi nove giorni prima della festa del Corpus Domini, presteranno pii ossequi al Santissimo Corpo di Cristo, si concede: 1) indulgenza di sette anni una sola volta in qualsivoglia giorno; 2) indulgenza plenaria, alle solite condizioni, una volta conclusa la novena. (S. C. Indulg., 8 maii 1907; S. Paen. Ap., 25 febr. 1933).

I. Io vi adoro, Eterno Padre, e vi ringrazio dell’amore infinito, col quale per redimermi vi siete degnato mandare il vostro Figlio Unigenito fattosi cibo dell’anima mia. Vi offro tutti gli atti di adorazione e di ringraziamento, che vi fanno gli Angeli ed i Santi in cielo, e le anime giuste in terra. Vi lodo, vi amo e vi ringrazio con tutte le lodi, l ’amore ed i ringraziamenti onde vi loda, vi ama e vi ringrazia lo stesso vostro Figlio: e vi prego a fare, ch’Egli sia da tutti conosciuto, amato, onorato, ringraziato e degnamente ricevuto in questo divinissimo Sacramento. Pater, Ave, Gloria.

II. Io vi adoro, Eterno Figlio, e vi ringrazio dell’amore infinito, col quale vi siete incarnato per me, nasceste in una stalla, foste allevato in una bottega e voleste patire fame, sete, freddo, caldo, pene, stenti, disprezzi, persecuzioni, flagelli, spine, chiodi e morte sopra un durissimo tronco di Croce. Vi ringrazio con tutta la Chiesa militante e trionfante dell’infinita carità, con la quale avete istituito il Santissimo Sacramento per cibo dell’anima mia. Vi adoro in tutte le Ostie consacrate del mondo, e vi ringrazio anche per quelli che non vi conoscono e non vi ringraziano. Vorrei poter dare la vita per fare che da tutti foste conosciuto, amato ed onorato in questo Sacramento di amore, e per impedire le irriverenze che si commettono ed i sacrilegi che si fanno. Vi amo, Gesù mio, e desidero di amarvi e ricevervi con l ’amore, con la purità, e con gli affetti della Santissima vostra Madre, e con l ’amore e perfezione dello stesso vostro purissimo Cuore. Deh! amabilissimo sposo dell’anima mia, operate, venendo sacramentato in me, quegli effetti per i quali ci venite, e fatemi prima morire, che ricevervi indegnamente. Pater, Ave, Gloria.

III. Io vi adoro, Eterno Spirito, e vi ringrazio dell’amore infinito, col quale avete operato l’ineffabile mistero della Incarnazione, e per quella infinita carità, con la quale formaste del sangue purissimo di Maria Vergine il corpo sacratissimo di Gesù, che sacramentato è il cibo dell’anima mia; vi prego ad illuminare la mia mente e a purificare il cuor mio e quello di tutti gli uomini per conoscere questo gran benefìcio di amore, e ricevere degnamente il Santissimo Sacramento. Pater, Ave, Gloria.

Ai fedeli che recitarono queste preghiere davanti al Santissimo Sacramento si concede: 1) indulgenza di tre anni; 2) indulgenza plenaria alle solite condizioni ogni primo giovedì del mese (Secret. Mem., 17 oct. 1796; S. Paen. Ap., 31 mart. 1931).

I. Vi adoro profondamente, o mio Sacramentato Gesù; vi riconosco per vero Dio e vero Uomo, e con questo atto di adorazione intendo di supplire alla freddezza di tanti cristiani, che nel passare dinanzi ai vostri templi, e talvolta ancora dinanzi al sacro Ciborio, in cui vi degnate di stare tutte le ore in un’amorosa impazienza di comunicarvi ai vostri fedeli, neppure vi salutano, e con la loro indifferenza si mostrano, come gli Ebrei nel deserto, nauseati di questa manna celeste; e vi offro in ammenda di così grave tiepidezza il Sangue preziosissimo, che versaste dalle vostre Piaghe e specialmente da quella del vostro Costato, dentro la quale col mio spirito raccolto, replico mille e mille volte: Sia lodato e ringraziato ogni momento il santissimo e divinissimo Sacramento. Pater, Ave, Gloria.

II. Vi adoro profondamente, o mio Gesù; vi riconosco presente nel santissimo Sacramento, e con questo atto di adorazione intendo di supplire alla sconoscenza di tanti cristiani, i quali vedendovi recato ai poveri infermi per essere il loro conforto nel gran viaggio all’eternità, vi lasciano senza corteggio, ed appena vi degnano di un atto di esterna adorazione; e vi offro in ammenda di tanta freddezza il Sangue preziosissimo, che versaste dalle vostre Piaghe e specialmente da quella del vostro Costato, dentro la quale col mio spirito raccolto, replico mille e mille volte: Sia lodato e ringraziato ogni momento il santissimo e divinissimo Sacramento. Pater, Ave, Gloria.

III. Vi adoro profondamente, o mio Gesù, vero pane di vita eterna, e con questa adorazione intendo di compensare le tante ferite, che il vostro Cuore soffre ogni giorno per la profanazione delle chiese, ove vi degnate di stare sotto le specie sacramentali per essere adorato ed amato dai vostri fedeli; e vi offro in ammenda di tante irriverenze il Sangue preziosissimo, che versaste dalle vostre Piaghe e specialmente da quella del vostro Costato, dentro la quale col mio spirito raccolto, replico ad ogni istante: Sia lodato e ringraziato ogni momento il santissimo e divinissimo Sacramento. Pater, Ave, Gloria.

IV. Vi adoro profondamente, o mio Gesù, pane vivo disceso dal cielo, e con questo atto di adorazione intendo di supplire a tante e tante irriverenze, che tutto il giorno si commettono dai vostri fedeli nell’assistere alla santa Messa, in cui per eccesso di amore rinnovate in modo incruento lo stesso Sacrificio, che già compiste sul Calvario per la nostra salute; e vi offro in ammenda di tanta ingratitudine il Sangue preziosissimo, che versaste dalle vostre Piaghe e specialmente da quella del vostro Costato, dentro la quale col mio spirito raccolto, unisco la mia voce a quella degli Angeli, che vi fanno devota corona, dicendo insieme con essi: Sia lodato e ringraziato ogni momento il santissimo e divinissimo Sacramento. Pater, Ave, Gloria.

V. Vi adoro profondamente, o mio Gesù, vera vittima di espiazione dei nostri peccati, e vi offro questo atto di adorazione in compenso dei sacrileghi oltraggi, che ricevete da tanti ingrati cristiani, che ardiscono di accostarsi a ricevervi nella Comunione col peccato mortale nell’anima. In ammenda di così abbominevoli sacrilegi vi offro le ultime gocce del vostro preziosissimo Sangue, che versaste dalle vostre Piaghe e specialmente da quella del vostro Costato, dentro la quale col mio spirito raccolto vi adoro, benedico ed amo, e replico insieme con tutte le anime devote del Santissimo Sacramento: Sia lodato e ringraziato ogni momento il santissimo e divinissimo Sacramento. Pater, Ave, Gloria.

Indulgenza di sette anni. Indulgenza plenaria alle solite condizioni se recita per un mese intero (S. Rituum C., 26 aug. 1814; S. Paen. Ap., 25 febr. 1933)

martedì 10 giugno 2025

Crux riporta che Papa Francesco avrebbe letto un libro in Vaticano... e che gli sarebbe piaciuto

Crux riporta che Papa Francesco avrebbe letto un libro in Vaticano... e che gli sarebbe piaciuto

Ricordiamo qui - qui (vedi anche) alcuni precedenti sul libro ma soprattutto sul vertice vaticano di febbraio su cui intendeva influire. Se i gay "sono o non sono buone persone solo a causa del potere", ecco ribadito il principio che praticare l'omosessualità non appartiene all'ordine del peccato.....

10 maggio 2019 (LifeSiteNews) – Crux riporta oggi la notizia secondo cui un avvocato che sta combattendo contro gli abusi sessuali avrebbe recentemente incontrato Papa Francesco in udienza privata e che questi gli avrebbe detto di aver letto il libro di Frédéric Martel Inside the Closet of the Vatican: Power, Homosexuality, Hypocrisy(1) [Letteralmente: Nell'armadio del Vaticano: Potere, omosessualità, ipocrisia. Pubblicato in italiano col titolo Sodoma vedi – N.d.T.]. “Mi ha detto di averlo letto, che gli è sembrato un buon libro e che conosce molti dei gay menzionati al suo interno. Abbiamo parlato dei gay che sono buone persone e di quelli che non lo sono, ma a causa del potere”, ha affermato l'avvocato in un messaggio di testo ottenuto da Crux.
Papa Francesco avrebbe anche detto di conoscere alcuni degli omosessuali che lavorano in Vaticano.
La fonte di questa informazione è un messaggio di testo inviato allo stesso Martel, che Crux ha potuto leggere. L'autore di questo messaggio è stato contattato ma preferisce rimanere anonimo.
Questo il testo del messaggio:
“Dopo averti incontrato [Frédéric Martel] a Roma, ho incontrato anche il papa e gli ho chiesto che ne pensava del tuo libro[.] Mi ha detto che l’ha letto, che lo considera un buon libro e che conosce molti di loro. Mi ha detto che non c’è nessun problema nell’essere gay. Siamo arrivati alla conclusione che i gay siano buone persone e che quando non lo sono dipende dal potere”.
La tesi principale di Martel è che tra i sacerdoti in Vaticano vi sia un gran numero di omosessuali; egli propone alla Chiesa di far cadere la condanna dell'omosessualità. Secondo lui, la crisi degli abusi sessuali sarebbe vincolata a questi omosessuali “in incognito” che non sono liberi di ammettere la propria omosessualità.
Parlando con Crux, Martel ha affermato che nella Chiesa “si registra una singolarità se l'80-85% delle vittime di abusi di sacerdoti sono ragazzi o uomini”.
“Nella Chiesa questo vincolo è chiaro”, ha aggiunto. La sessualità della maggior parte dei sacerdoti omosessuali che ha intervistato “è sublimata e repressa”, il che secondo lui li indurrebbe non solo a condurre una doppia vita e a cadere nel crimine, ma creerebbe anche problemi a livello di affidabilità.
“Tutte le storie di casi coperti sono strettamente vincolate all'omosessualità”, Martel ha affermato. “Nel 90% dei casi gli stessi vescovi che li coprono sono omosessuali. Quando succede qualcosa si ha paura dello scandalo, della 'mediatizzazione', di essere messi sotto accusa se la propria omosessualità viene rivelata”.
Martel è convinto che questa cultura del segreto che vige in Vaticano apra le porte al ricatto. “Il ricatto è frequentissimo”, ha detto.
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
_________________________________
1. Nota di Chiesa e post-concilio
Il libro dell'attivista gay Frédéric Martel, Sodoma, afferma che ogni uomo di chiesa che condanna l’omosessualità è un omofobo e ogni omofobo è un omosessuale represso. Si dice che il vero peccato sia l’ipocrisia di coloro che non si dichiarano pubblicamente omosessuali. 
Il libro ha rappresentato anche un tentativo di esercitare pressioni minacciose attraverso i media sui vescovi nell'imminenza del raduno a Roma (21-24 febbraio) per ridurli al silenzio. Un silenzio che si è cercato di rompere sia con l'azione simbolica del 19 febbraio di P.za San Silvestro [qui - qui] - che ci è sembrato potesse esprimere un messaggio più forte del linguaggio verbale -che con la successiva Conferenza con i rappresentanti anche della stampa estera.
Che il libro rapppresentasse una minaccia è dimostrato dal fatto che esso è il frutto di 4 anni di lavoro e ha comportato viaggi in trenta paesi e l'intervista di 1500 persone; il che ha richiesto un considerevole dispendio di fondi che non sono evidentemente mancati neppure alla spettacolare operazione mediatica dell'uscita contemporanea in 7 lingue e venti paesi, alla vigilia del citato vertice vaticano dei vescovi di tutto il mondo. 

È falso dire che NS Gesù Cristo non ha condannato - I Vangeli dimostrano esattamente il contrario

Giorni fa eravamo stati costretti a leggere le seguenti dichiarazioni di Enzo Bianchi, il sedicente "priore" nominato, dal papa regnante, consultore al Pontificio Consiglio per L'Unità dei Cristiani, molto gettonato in ogni occasione formativa nella maggior parte delle diocesi d'Italia :
«se Cristo nel Vangelo parla del matrimonio come unione indissolubile nulla dice in merito all’omosessualità. L’onestà, quindi, ci obbliga ad ammettere l’enigma, a lasciare il quesito senza una risposta. Su questo, io vorrei una Chiesa che, non potendo pronunciarsi, preferisca tacere. Che la Chiesa faccia il matrimonio per persone dello stesso sesso – ha concluso – è una cosa senza senso. Tuttavia, se lo Stato decide di regolarizzare una realtà affettiva, lasciamo fare, applicando la misericordia come vuole il Vangelo, non come la vogliamo noi». [Fonte]
Paolo Pasqualucci, che ringrazio di cuore, non poteva mancare di farci avere le sue puntualizzazioni.

È falso dire che NS Gesù Cristo non ha condannato l’omosessualità
I Vangeli dimostrano esattamente il contrario

L’assordante propaganda omosessualista e omofila, sostenuta da tutti i grandi mezzi d’informazione, in cre­scendo nell'imminenza del Sinodo sulla Famiglia del 5 ottobre p.v., continua a ripetere a beneficio dei cattolici un vieto ritornello e cioè che Gesù Cristo non avrebbe mai parlato dell’omosessualità, ragion per cui la sua condanna non si potrebbe reperire nei Vangeli ma solo nelle Lettere apostoliche, segnatamente in quelle di san Paolo. Come se questo, annoto, facesse la differenza! Le Epistole paoline non vengono lette durante la Messa come “Parola di Dio”, allo stesso modo dei Vangeli? Ma prescindiamo da questa scorretta separazione tra le varie parti del corpo neotestamentario, del tutto inaccettabile, spiegabile solo alla luce della miscredenza attuale, che vuole escludere di fatto l’insegnamento di san Paolo dalla Rivelazione con l’argomento singolare che egli dettava norme e concetti validi solo per il proprio tempo!

Una nuova recensione de ' La scienza dice no'

Vedi precedenti, sul blog [qui - qui - qui - qui - qui].

Un saggio, quello del dottor Gerard van den Aardweg – psicoterapeuta di fama internazionale, specializzato nel trattamento delle persone omosessuali, smonta le erronee concezioni al momento dominanti (con l’incredibile appoggio di tanti Governi e l’apatia, quando non peggio, della Chiesa cattolica), le quali vogliono far apparire l’omosessualità come un “orientamento sessuale” normale, naturale, che l’individuo, agendo in piena libertà da costrizioni di qualsiasi tipo, dovrebbe solo scoprire in se stesso (La scienza dice “no”. L’inganno del “matrimonio” gay, con un’introduzione del prof. Paolo Pasqualucci, Solfanelli, Chieti 2016, p. 168, € 12).

Lo studioso, forte di mezzo secolo di esperienza sul campo, riporta l’origine dell’omosessualità ad un disturbo mentale, che prende piede soprattutto nel periodo dell’adolescenza, allorché il soggetto che ne è vittima, per una serie di motivi dovuti solo in parte a rapporti squilibrati con uno dei due genitori, si forma complessi di inferiorità, di esclusione, di autocommiserazione, che finiscono con il coinvolgere la percezione della sua identità sessuale. L’omosessualità deve dunque ritenersi, quanto alla sua origine, una patologia di origine nevrotica, da considerarsi sempre nel novero delle malattie mentali: infatti, in nessuno di noi esiste un “orientamento sessuale” omosessuale naturale, cioè innato.

martedì 27 maggio 2025

Indice articoli su transumanesimo e realtà distopica

Indice articoli su transumanesimo e realtà distopica
da integrare con 
Indice articoli su Covid, vaccini e dittatura sanitaria [qui]
Indice articoli sulla Chiesa in tempo di pandemia [qui]
Indice articoli sulla guerra in Ucraina [qui]
Indice articoli sulle guerre in Medioriente [qui]
-----ooo-----