mercoledì 15 gennaio 2025

Conversione del papato (!?)

Conversione del papato (!?)

Riprendiamo un punto chiave della Evangelii Gaudium, che non esito a definire senza mezzi termini la versione peronista dell' ottimismo "ingenuo" e "aprioristico" di Giovanni XXIII e Paolo VI, senza la mens subtilis di Benedetto XVI, con l'unico effetto positivo di lasciar cadere ogni maschera e di mettere chi è in grado di 'vedere' di fronte ad una allarmante accelerazione della rivoluzione copernicana innescata dalle innovazioni conciliari. La chiesa 2.0, riformata dal Vaticano II, ora prende il largo e sta mostrando al mondo una palingenesi inedita e dirompente, dalle coloriture sociologiche, che tratteggia il suo nuovo volto.
32. Dal momento che sono chiamato a vivere quanto chiedo agli altri, devo anche pensare a una conversione del papato. A me spetta, come Vescovo di Roma, rimanere aperto ai suggerimenti orientati ad un esercizio del mio ministero che lo renda più fedele al significato che Gesù Cristo intese dargli e alle necessità attuali dell’evangelizzazione. [le "necessità attuali" non sono subordinate al "significato che Gesù Cristo intese dargli" e quindi viste alla luce e in funzione di esso; ma vengono poste sulle stesso piano ed è facile riconoscervi il rovesciamento di approccio tutto post conciliare: "il vangelo letto alla luce della cultura contemporanea" e non viceversa]. Il Papa Giovanni Paolo II chiese di essere aiutato a trovare «una forma di esercizio del primato che, pur non rinunciando in nessun modo all’essenziale della sua missione, si apra ad una situazione nuova».[Ut unum int, 95] Siamo avanzati poco in questo senso. [a parte le dimissioni, alle quali sembra si debba fare l'abitudine, ingravescente aetate?] [1]Anche il papato e le strutture centrali della Chiesa universale hanno bisogno di ascoltare l’appello ad una conversione pastorale. Il Concilio Vaticano II ha affermato che, in modo analogo alle antiche Chiese patriarcali, le Conferenze episcopali possono «portare un molteplice e fecondo contributo, acciocché il senso di collegialità si realizzi concretamente».[Lumen Gentium, 23] Ma questo auspicio non si è pienamente realizzato, perché ancora non si è esplicitato sufficientemente uno statuto delle Conferenze episcopali che le concepisca come soggetti di attribuzioni concrete, includendo anche qualche autentica autorità dottrinale. [Leggasi collegialità (2) e sue applicazioni, con il conferimento di potestà normativa? Giovanni Paolo II, Apostolos suos] Un’eccessiva centralizzazione, anziché aiutare, complica la vita della Chiesa e la sua dinamica missionaria.
33. La pastorale in chiave missionaria esige di abbandonare il comodo criterio pastorale del “si è fatto sempre così”. Invito tutti ad essere audaci e creativi in questo compito di ripensare gli obiettivi, le strutture, lo stile e i metodi evangelizzatori delle proprie comunità. Una individuazione dei fini senza un’adeguata ricerca comunitaria dei mezzi per raggiungerli è condannata a tradursi in mera fantasia. Esorto tutti ad applicare con generosità e coraggio gli orientamenti di questo documento, senza divieti né paure. L’importante è non camminare da soli, contare sempre sui fratelli e specialmente sulla guida dei Vescovi, in un saggio e realistico discernimento pastorale. [Audacia e creatività paradossalmente non dispiegabili nella direzione di una pastorale tradizionale]
Si ha conversione quando si passa dallo stato di peccato, cioè dalla perdita della Grazia allo stato di Grazia. E si tratta di un passaggio, che è un'inversione di tendenza, sancisce un cambiamento di vita, un ri-orientamento al Padre. Una volta che si è fatta la scelta fondamentale per Dio e si rimane nella vita di Fede, fortificandosi nella Chiesa. Ed è il percorso successivo, di perfezionamento[3] - che è sempre ulteriore configurazione a Cristo - e per questo è necessario fortificarsi e rimanere nella fedeltà, ma non ancora e sempre convertirsi, a meno che non si inverta di nuovo la rotta. 

Sulle citate parole del papa c'è da chiedersi se si tratta di una promessa o di una minaccia, perché conversione è un termine forte, che designa un cambiamento rivoluzionario non banale e dunque resta da stabilire il perché e in cosa consista questa inversione di rotta per la pastorale, ma soprattutto per il Papato. Che significa? Un giro di boa c'è già stato. Ed ora, cos'altro?
Vedi nota 1 e queste precedenti riflessioni [qui] e [qui], da riallacciare a quest'altra sulla collegialità, alle quali aggiungo:
Le perplessità e le riflessioni non mancano; manca chi di dovere che le esprima con la dovuta autorevolezza. Il nostro allarme deriva dalla consapevolezza che qualunque adeguamento ai tempi operato attraverso 'forme' su essi modulate, porta lontano dalla fontale primazialità del Papato voluta dal Signore. Infatti ogni 'forma' veicola e manifesta una sostanza corrispondente pur se implicita. Difendere la manifestazione della sostanza significa difendere la sostanza stessa, nella consapevolezza che la negazione di una dimensione accidentale rischia di essere un ferimento che la sostanza può sopportare solo fino ad un certo punto.
Al di là delle vicende che si dipanano nella storia, la Gerusalemme celeste scende continuamente dal Cielo nel "Pane vivo" rappresentato da Cristo Signore che è con noi fino alla fine dei tempi.
Diciamo che al momento è oscurata, ma non è di là da venire, è già qui, nella Chiesa e nella sua fedeltà. Le realtà che noi andiamo denunciando perché ci colpiscono e per resistere al sovvertimento non esauriscono la Realtà intera, così come non esauriscono la Chiesa intera, che è nelle mani dell'Onnipotente e del Suo Figlio diletto.
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1.«Sessanta o settant’anni fa, il vescovo emerito non esisteva. Venne dopo il Concilio. Oggi è un’istituzione. La stessa cosa deve accadere per il Papa emerito. Benedetto è il primo e forse ce ne saranno altri...». (dall'intervista al Corriere della Sera)
2. Collegialità introdotta nel Nuovo Codice di Diritto Canonico: «...Perciò il Codice, non soltanto per il suo contenuto, ma già anche nel suo primo inizio, dimostra lo spirito di questo Concilio, nei cui documenti la Chiesa «universale sacramento di salvezza (Cfr. Cost. Dogm. sulla Chiesa Lumen Gentium, nn. 1, 9, 48), viene presentata come Popolo di Dio e la sua costituzione gerarchica appare fondata sul Collegio dei Vescovi unitamente al suo Capo ».[Costituzione Apostolica Sacrae disciplinae leges, 25 gennaio 1983]
3. L'idea di perfezionamento non è peregrina, se Gesù ha detto: "Siate perfetti com'è perfetto il Padre vostro che è nei cieli".

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