lunedì 24 marzo 2025

Quale pastorale?

La testimonianza evidentemente richiama la Fiducia supplicans. Vedi qui l'indice degli articoli in tema.
Pastorale? Ecco qua!
Riceviamo e pubblichiamo
11 febbraio 2025, Madonna di Lourdes

Vorrei condividere con voi questo grande dolore che porta il mio cuore! Conosco e vissuto nel peccato, riconciliata alla grazia, quindi lungi da me giudicare, ma portare la verità!

Ho una nipote che da tanti anni si è dichiarata omosessuale ufficialmente anche con tutta la famiglia. Da qualche anno vive con una ragazza e ultimamente parla di matrimonio e fecondazione.

Un po’ di tempo fa avevo provato a parlarle cercando di farle capire che questo rapporto non va bene, le avevo fatto vedere delle testimonianze anche di persone note che con l’aiuto della preghiera hanno capito l’inganno, ma senza risultati, anzi ultimamente si vantano di ciò di cui si dovrebbero vergognare, si esibiscono in atteggiamenti amorosi anche davanti ai bambini che rimangono confusi…

Un giorno una persona le faceva notare che nella Bibbia c’è scritto che l’omosessualità è un abominio agli occhi di Dio,…ha risposto che non la conosci…perché anche il Papa accoglie tutti tutti…e benedice ogni unione, che dobbiamo accogliere e non giudicare. Adesso anche il predicatore pontificio afferma certe oscenità e aumentare la loro certezza di essere nel giusto!

Come possono vedere il loro peccato, se chi ti dovrebbe correggere e portare alla verità afferma il contrario?

Chiedo per amore cristiano ai sacerdoti, a chiunque ha facoltà di far ritirare questo documento, di intervenire affinché la verità venga detta per la salvezza di tutte queste persone.

Sia lodato Gesù Cristo
Lettera firmata - Fonte

martedì 18 marzo 2025

Indice delle reazioni dei vescovi et alii alla 'Fiducia supplicans'

Indice delle reazioni dei vescovi et alii 
alla Fiducia supplicans
Collegato con:
Bergoglio lobby gay, ambiguità (qui)

sabato 15 marzo 2025

Il canto pasquale dell'Exultet o Preconio pasquale

Il testo dell'Exultet che si legge ancora oggi nel corso della veglia pasquale discende da una redazione duecentesca fissata da papa Innocenzo III. A sua volta, questo si fonda su una tradizione più antica, rimasta pressoché invariata nel corso dei secoli. Soltanto nell'Italia meridionale l'Exultet ha conosciuto agli albori del suo utilizzo una diversa redazione, denominata "testo di Bari" o della Vetus Itala. Essa conteneva una formula variata nel prefazio che è stata successivamente normalizzata nel corso del XII secolo sulla base dell'ordo romano. Soltanto nella parte finale il testo seguiva varianti di volta in volta diverse: esso si concludeva infatti con le commemorazioni liturgiche, cioè formule di intercessione per il clero, i fedeli, i papi, i sovrani e le autorità locali. Poiché nel corso degli anni si potevano avere serie diverse di reggenti, spettava al diacono ricordare o leggere il nome della autorità del momento, che di solito veniva appuntata sul rotolo mediante note mnemoniche. Queste ultime offrono oggi preziosi indizi per la datazione e la provenienza dei rotoli. Il testo che segue è tratto dal Messale Romano del 1958

Exsultet iam angelica turba caelorum:
exsultent divina mysteria:
et pro tanti Regis victoria tuba insonet salutaris.
Gaudeat et tellus tantis irradiata fulgoribus:
et, aeterni Regis splendore illustrata,
totius orbis se sentiat amisisse caliginem.
Laetetur et mater Ecclesia,
tanti luminis adornata fulgoribus:
et magnis populorum vocibus haec aula resultet.
Quapropter astantes vos, fratres carissimi,
ad tam miram huius sancti luminis claritatem,
una mecum, quaeso,
Dei omnipotentis misericordiam invocate.
Ut, qui me non meis meritis
intra Levitarum numerum dignatus est aggregare,
luminis sui claritatem infundens,
cerei huius laudem implere perficiat.

Vers. Dominus vobiscum.
Resp. Et cum spiritu tuo.
Vers. Sursum corda.
Resp. Habemus ad Dominum.
Vers. Gratias agamus Domino Deo nostro.
Resp. Dignum et iustum est.

Vere dignum et iustum est,
invisibilem Deum Patrem omnipotentem
Filiumque eius unigenitum,
Dominum nostrum Iesum Christum,
toto cordis ac mentis affectu et vocis ministerio personare.
Qui pro nobis aeterno Patri Adae debitum solvit,
et veteris piaculi cautionem pio cruore detersit.
Vere dignum et iustum est,
invisibilem Deum Patrem omnipotentem
Filiumque eius unigenitum,
Dominum nostrum Iesum Christum,
toto cordis ac mentis affectu et vocis ministerio personare.
Qui pro nobis aeterno Patri Adae debitum solvit,
et veteris piaculi cautionem pio cruore detersit.
Haec sunt enim festa paschalia,
in quibus verus ille Agnus occiditur,
cuius sanguine postes fidelium consecrantur.
Haec nox est,
in qua primum patres nostros, filios Israel
eductos de Aegypto,
Mare Rubrum sicco vestigio transire fecisti.
Haec igitur nox est,
quae peccatorum tenebras columnae illuminatione purgavit.
Haec nox est,
quae hodie per universum mundum in Christo credentes,
a vitiis saeculi et caligine peccatorum segregatos,
reddit gratiae, sociat sanctitati.
Haec nox est,
in qua, destructis vinculis mortis,
Christus ab inferis victor ascendit.
Nihil enim nobis nasci profuit,
nisi redimi profuisset.
O mira circa nos tuae pietatis dignatio!
O inaestimabilis dilectio caritatis:
ut servum redimeres, Filium tradidisti!
O certe necessarium Adae peccatum,
quod Christi morte deletum est!
O felix culpa,
quae talem ac tantum meruit habere Redemptorem!
O vere beata nox,
quae sola meruit scire tempus et horam,
in qua Christus ab inferis resurrexit!
Haec nox est, de qua scriptum est:
Et nox sicut dies illuminabitur:
et nox illuminatio mea in deliciis meis.
Huius igitur sanctificatio noctis fugat scelera, culpas lavat:
et reddit innocentiam lapsis
et maestis laetitiam.
Fugat odia, concordiam parat
et curvat imperia.
In huius igitur noctis gratia, suscipe, sancte Pater,
laudis huius sacrificium vespertinum,
quod tibi in hac cerei oblatione sollemni,
per ministrorum manus
de operibus apum, sacrosancta reddit Ecclesia.
Sed iam columnae huius praeconia novimus,
quam in honorem Dei rutilans ignis accendit.
Qui, licet sit divisus in partes,
mutuati tamen luminis detrimenta non novit.
Alitur enim liquantibus ceris,
quas in substantiam pretiosae huius lampadis
apis mater eduxit.
O vere beata nox,
quae exspoliavit Aegiptios, ditavit Haebraeos!
in qua terrenis caelestia, humanis divina iunguntur!
Oramus ergo te, Domine,
ut cereus iste in honorem tui nominis consecratus,
ad noctis huius caliginem destruendam,
indeficiens perseveret.
Et in odorem suavitatis acceptus,
supernis luminaribus misceatur.
Flammas eius lucifer matutinus inveniat:
Ille, inquam, lucifer, qui nescit occasum:
Christus Filius tuus,
qui, regressus ab inferis, humano generi serenus illuxit,
et tecum vivit et regnat in saecula saeculorum.
Resp. Amen.
Traduzione
Esulti il coro degli angeli,
esulti l'assemblea celeste:
un inno di gloria saluti il trionfo del Signore risorto.
Gioisca la terra inondata da così grande splendore;
la luce del Re eterno ha vinto le tenebre del mondo.
Gioisca la madre Chiesa, splendente della gloria del suo Signore, e questo tempio tutto risuoni
per le acclamazioni del popolo in festa.
E voi, fratelli carissimi,
qui radunati nella solare chiarezza di questa nuova luce,
invocate con me la misericordia di Dio onnipotente.
Egli che mi ha chiamato, senza alcun merito,
nel numero dei suoi ministri, irradi il suo mirabile fulgore,
perché sia piena e perfetta la lode di questo cero.

Il Signore sia con voi.
E con il tuo spirito.
In alto i nostri cuori.
Sono rivolti al Signore.
Rendiamo grazie al Signore, nostro Dio.
È cosa buona e giusta.

È veramente cosa buona e giusta
esprimere con il canto l'esultanza dello spirito,
e inneggiare al Dio invisibile, Padre onnipotente,
e al suo unico Figlio, Gesù Cristo nostro Signore.
Egli ha pagato per noi all'eterno Padre il debito di Adamo,
e con il sangue sparso per la nostra salvezza
ha cancellato la condanna della colpa antica.
Questa è la vera Pasqua, in cui è ucciso il vero Agnello,
che con il suo sangue consacra le case dei fedeli.
Questa è la notte in cui hai liberato i figli di Israele, nostri padri,
dalla schiavitù dell'Egitto,
e li hai fatti passare illesi attraverso il Mar Rosso.
Questa è la notte in cui hai vinto le tenebre del peccato
con lo splendore della colonna di fuoco.
Questa è la notte che salva su tutta la terra i credenti in Cristo
dall'oscurità del peccato e dalla corruzione del mondo,
li consacra all'amore del Padre
e li unisce nella comunione dei santi.
Questa è la notte in cui Cristo, spezzando i vincoli della morte,
risorge vincitore dal sepolcro.
Nessun vantaggio per noi essere nati, se lui non ci avesse redenti.
O immensità del tuo amore per noi! O inestimabile segno di bontà:
per riscattare lo schiavo, hai sacrificato il tuo Figlio!
Davvero era necessario il peccato di Adamo,
che è stato distrutto con la morte del Cristo.
Felice colpa, che meritò di avere un così grande redentore!
O notte beata, tu sola hai meritato di conoscere
il tempo e l'ora in cui Cristo è risorto dagli inferi.
Di questa notte è stato scritto: la notte splenderà come il giorno,
e sarà fonte di luce per la mia delizia.
Il santo mistero di questa notte sconfigge il male,
lava le colpe, restituisce l'innocenza ai peccatori,
la gioia agli afflitti.
Dissipa l'odio, piega la durezza dei potenti,
promuove la concordia e la pace.
O notte veramente gloriosa,
che ricongiunge la terra al cielo e l'uomo al suo creatore!
In questa notte di grazia accogli, Padre santo, il sacrificio di lode,
che la Chiesa ti offre per mano dei suoi ministri,
nella solenne liturgia del cero,
frutto del lavoro delle api, simbolo della nuova luce.
Riconosciamo nella colonna dell'Esodo
gli antichi presagi di questo lume pasquale
che un fuoco ardente ha acceso in onore di Dio.
Pur diviso in tante fiammelle non estingue il suo vivo splendore,
ma si accresce nel consumarsi della cera
che l'ape madre ha prodotto
per alimentare questa preziosa lampada.
O notte veramente beata,
che spogliò gli Egiziani per arricchire gli Ebrei! Notte nella quale il cielo viene unito alla terra, le cose divine alle umane!
Ti preghiamo, dunque, Signore, che questo cero,
offerto in onore del tuo nome
per illuminare l'oscurità di questa notte,
risplenda di luce che mai si spegne.
Salga a te come profumo soave,
si confonda con le stelle del cielo.
Lo trovi acceso la stella del mattino,
questa stella che non conosce tramonto:
Cristo, tuo Figlio, che risuscitato dai morti
fa risplendere sugli uomini la sua luce serena e vive e regna nei secoli dei secoli.
Amen.

venerdì 14 marzo 2025

Preghiere della sera

Come abbiamo iniziato questa giornata con le Preghiere del Mattino, così vogliamo concluderla con quelle della Sera. Ovviamente è una proposta di riaffermazione della preghiera cattolica della quale occorre riappropriarsi perché non è più così scontata. Ci auguriamo quindi che queste invocazioni possano accompagnarci per ogni giorno a venire.
Le preghiere che seguono oltre al Pater Ave Gloria, si imparavano sin da bambini.
Oggi le ripropongo per chi già non le conoscesse. E forse vale per i più giovani, che non usano più il Messalino personale nel quale esse sono riportate, insieme e molte altre preghiere, Litanie e devozioni preziosissime per interiorizzare le ricchezze spirituali di cui la Chiesa è custode e dispensatrice. Delle preghiere comuni ho inserito anche il testo latino, la sua lingua sacra che la Chiesa universale non dovrebbe mai abbandonare, per quei giovani che non conoscendolo volessero riappropriarsene.

Segno della croce
In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Atto di adorazione
Ti adoro, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano e conservato in questo giorno. Perdonami il male oggi commesso, e se qualche bene ho compiuto, accettalo. Custodiscimi nel riposo e liberami dai pericoli. La tua grazia sia sempre con me e con tutti i miei cari. Amen.

O Gesù di amore acceso
O Gesù, d'amore acceso, non t'avessi mai offeso! O mio caro e buon Gesù, con la Tua Santa Grazia non ti voglio offendere più, né mai più disgustarti, perché ti amo sopra ogni cosa. Gesù, misericordia, perdonami!

Padre nostro
Pater noster, qui es in cælis: sanctificétur Nomen Tuum: advéniat Regnum Tuum: fiat volúntas Tua, sicut in cælo, et in terra. Panem nostrum cotidiánum da nobis hódie, et dimítte nobis débita nostra, sicut et nos dimíttimus debitóribus nostris. et ne nos indúcas in tentatiónem; sed líbera nos a Malo. Amen.
Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.

Ave Maria
Ave, Maria, grátia plena, Dóminus tecum. Benedícta tu in muliéribus, et benedíctus fructus ventris tui, Iesus. Sancta María, Mater Dei, ora pro nobis peccatóribus, nunc et in hora mortis nostrae. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.

Gloria
Gloria Patri, et Filio, et Spiritui Sancto, sicut erat in principio, et nunc, et semper, et in saecula saeculorum. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Salve Regina 
Salve, Regína, Mater misericórdiae, vita, dulcédo et spes nostra, salve. Ad te clamámus, éxsules filii Evae. Ad te suspirámus geméntes et flentes in hac lacrimárum valle. Eia ergo, advocáta nostra, illos tuos misericórdes óculos ad nos convérte. Et Iesum, benedíctum fructum ventris tui, nobis, post hoc exsílium, osténde. O clemens, o pia, o dulcis Virgo María!
Salve, o Regina, madre di misericordia; vita, dolcezza e speranza nostra, salve. A te ricorriamo, noi esuli figli di Eva: a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi quegli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci dopo questo esilio Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.

Atto di dolore 
Prima del riposo notturno è bene ripensare brevemente alla giornata trascorsa, a!le azioni compiute e chiedere perdono al Signore dei peccati commessi. 
Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perché peccando ho meritato i tuoi castighi, e molto più perché ho offeso te infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa. Propongo col tuo Santo aiuto di non offenderti mai più e di fuggire le occasioni prossime di peccato. Signore, misericordia, perdonami. 

Al sacro Cuore di Gesù
O Cuore di Gesù, a te raccomando in questa notte l’anima e il corpo, affinché dolcemente in te riposino. E poiché durante il sonno non potrò lodare il mio Dio, tu degnati di farlo per me, in modo che quanti saranno i battiti del mio cuore in questa notte, tante siano le lodi che tu darai alla santissima Trinità. Amen. 

Offerta all’Eterno Padre 
Eterno Padre, ti offro il sacro Cuore di Gesù con tutto il suo amore, tutte le sue sofferenze, tutti i suoi meriti:
  • Per espiare i peccati che ho commesso in questo giorno e durante tutta la mia vita.
    Gloria al Padre...
  • Per purificare il bene che ho fatto con negligenza in questo giorno e durante tutta la mia vita. Gloria al Padre...
  • Per supplire alle buone opere che dovevo fare e che ho trascurato in questo giorno e durante tutta la mia vita. Gloria al Padre... 
Nunc dimittis
Salva nos, Domine, vigilantes, custodi nos dormientes: ut vigilemus cum Christo, et requiescamus in pace.
Nella veglia salvaci Signore, nel sonno non ci abbandonare: il cuore vegli con Cristo, il corpo riposi nella pace

Angelo di Dio 
Angele Dei, qui custos es mei, me, tibi commíssum pietáte supérna, illúmina, custódi, rege et gubérna. Amen.
Angelo di Dio, che sei il mio custode, illumina, custodisci, reggi e governa me, che ti fui affidato dalla pietà celeste. Amen.

Invocazioni 
Gesù, Giuseppe e Maria, vi dono il cuore e l’anima mia!
Gesù, Giuseppe e Maria, assistetemi nell’ultima mia agonia!
Gesù, Giuseppe e Maria, spiri in pace con voi l’anima mia!

L’eterno riposo 
Réquiem aetérnam dona eis, Dómine, et lux perpétua lúceat eis. Requiéscant in pace. Amen. L’eterno riposo dona loro, o Signore, e splenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace. Amen.

*Preghiera della Notte a Padre Pio da Pietrelcina*
Caro San Pio,
In questo momento di quiete e riflessione, mi rivolgo a te con il cuore colmo di fede e speranza. Concedimi la tua protezione durante questa notte, e veglia su di me e sui miei cari mentre riposiamo.
Intercedi presso il Signore affinché ci conceda la pace interiore e la serenità, e ci liberi dalle preoccupazioni e dalle paure che affollano la nostra mente.
Fa' che il riposo notturno sia rigenerante e che possiamo svegliarci domani con nuova energia e determinazione, pronti per affrontare le sfide che ci attendono.
San Pio, guida i nostri sogni e concedici la grazia di sentirci sempre avvolti dal tuo amore e dalla tua benevolenza. Ti affido tutte le mie preghiere e le mie suppliche, certo che tu le porterai al trono di Dio. Amen.

Preghiere del mattino

Qui trovate anche le Preghiere della sera. Un lettore mi scrive tra l'altro: "Penso che una migliore medicina per i nostri tempi sia curare l'edificazione cristiana. Questo è ciò che manca ed è il motivo per cui molti, pur perplessi di fronte alle eresie di Papa Francesco, non comprendono la gravità dell'attacco e finiscono per aderire all'errore".
In diverse occasioni - tranne quando siamo sommersi dalla cronaca incalzante - cerchiamo di essere propositivi e di riaffermare le verità di fede. Le preghiere che seguono oltre al Pater, Ave, Gloria, si imparavano sin da bambini. Oggi le ripropongo per chi già non le conoscesse. E forse vale per i più giovani, che non usano più il Messalino personale nel quale esse sono riportate, insieme e molte altre preghiere, Litanie e devozioni preziosissime per interiorizzare le ricchezze spirituali di cui la Chiesa è custode e dispensatrice. Delle preghiere comuni ho inserito anche il testo latino, la sua lingua sacra che la Chiesa universale non dovrebbe mai abbandonare, per quei giovani che non conoscendolo volessero riappropriarsene.

Segno della croce
In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen 
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Atto di adorazione
Ti adoro, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano e conservato in questa notte. Ti offro le azioni della giornata: fa’ che siano tutte secondo la tua santa volontà per la tua maggior gloria. Preservami dal peccato e da ogni male. La tua grazia sia sempre con me e con tutti i miei cari. Amen.

Padre nostro
Pater noster, qui es in cælis: sanctificétur Nomen Tuum: advéniat Regnum Tuum: fiat volúntas Tua, sicut in cælo, et in terra. Panem nostrum cotidiánum da nobis hódie, et dimítte nobis débita nostra, sicut et nos dimíttimus debitóribus nostris. et ne nos indúcas in tentatiónem; sed líbera nos a Malo. Amen.
Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.

Ave, Maria
Ave, Maria, grátia plena, Dóminus tecum. Benedícta tu in muliéribus, et benedíctus fructus ventris tui, Iesus. Sancta María, Mater Dei, ora pro nobis peccatóribus, nunc et in hora mortis nostrae. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.

Gloria
Gloria Patri, et Filio, et Spiritui Sancto, sicut erat in principio, et nunc, et semper, et in saecula saeculorum. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Credo
Io credo in Dio Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là ha da venire a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

Atto di fede
Mio Dio, perché sei verità infallibile, credo fermamente tutto quello che tu hai rivelato e la santa Chiesa ci propone a credere. Ed espressamente credo in te, unico vero Dio in tre Persone uguali e distinte, Padre, Figlio e Spirito Santo. E credo in Gesù Cristo, Figlio di Dio, incarnato e morto per noi, il quale darà a ciascuno, secondo i meriti, il premio o la pena eterna. Conforme a questa fede voglio sempre vivere. Signore, accresci la mia fede.

Atto di speranza
Mio Dio, spero dalla tua bontà, per le tue promesse e per i meriti di Gesù Cristo, nostro Salvatore, la vita eterna e le grazie necessarie per meritarla con le buone opere, che io debbo e voglio fare. Signore, che io possa goderti in eterno.

Atto di carità
Mio Dio, ti amo con tutto il cuore sopra ogni cosa, perché sei bene infinito e nostra eterna felicità; e per amore tuo amo il prossimo mio come me stesso, e perdono le offese ricevute. Signore, che io ti ami sempre più.

Offerta della giornata
(Da me leggermente modificata)
Cuore divino di Gesù, io ti offro, per mezzo del Cuore immacolato di Maria, Madre Tua e nostra, in unione al Sacrificio Eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno, in riparazione dei miei peccati e delle offese al Tuo Sacratissimo Cuore; nonché per la salvezza di tutti gli uomini (soprattutto delle persone a me più care), nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre.

La preghiera di Fatima
Domine Iesu, dimitte nobis debita nostra, salva nos ab igne inferiori, perduc in caelum omnes animas, praesertim eas, quae misericordiae tuae maxime indigent.
Signore, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell'inferno, porta in cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della Tua divina misericordia.

L’Angelo del Signore
Angelus Dómini nuntiávit Mariæ. Et concépit de Spíritu Sancto.
L’angelo del Signore portò l’annunzio a Maria; ed ella concepì per opera dello Spirito Santo. Ave Maria...
Ecce ancílla Dómini. Fiat mihi secúndum verbum tuum.
Ecco l’ancella del Signore: si faccia di me secondo la tua parola. Ave Maria...
Et Verbum caro factum est. Et habitávit in nobis.
Il Verbo si fece carne, e abitò fra noi. Ave Maria...
Ora pro nobis, sancta Dei génetrix.
Ut digni efficiámur promissiónibus Christi.
-V. Prega per noi, santa Madre di Dio.
-R. Affinché siamo fatti degni delle promesse di Cristo.
Preghiamo.
Grátiam tuam, quǽsumus, Dómine, méntibus nostris infunde; ut qui, Ángelo nuntiánte, Christi Fílii tui incarnatiónem cognóvimus, per passiónem eius et crucem, ad resurrectiónis glóriam perducámur. Per eúndem Christum Dóminum nostrum. Amen
Infondi in noi la tua grazia, o Dio: tu che all’annuncio dell’angelo ci hai fatto conoscere l’incarnazione di Cristo, tuo Figlio, per la sua passione e morte, e per l’intercessione della Vergine Maria, guidaci alla gloria della risurrezione. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Gloria Patri (tre volte)

Angelo di Dio
Angele Dei, qui custos es mei, me, tibi commíssum pietáte supérna, illúmina, custódi, rege et gubérna. Amen
Angelo di Dio, che sei il mio custode, illumina, custodisci, reggi e governa me, che ti fui affidato dalla pietà celeste. Amen.

Invocazione ai Santi Arcangeli
  • San Michele, difendici
  • San Gabriele, fortificaci
  • San Raffaele, liberaci guariscici guidaci e proteggici
_________
Per un aiuto speciale
Preghiera a Maria Regina degli Angeli
Augusta Regina del Cielo e Sovrana degli Angeli,
Tu che hai ricevuto da Dio il potere e la missione di schiacciare la testa a Satana, Ti chiediamo umilmente di mandarci le Legioni Celesti perché al Tuo comando, inseguano i demoni, li combattano dappertutto, reprimano la loro audacia e li respingano nell’abisso.
O Eccelsa Madre di Dio, invia San Michele Arcangelo, l’invincibile capo degli eserciti del Signore, nella lotta contro gli emissari dell’Inferno tra gli uomini. Distruggi i piani degli empi e umilia tutti coloro che vogliono il male. Ottieni loro la grazia del ravvedimento e della conversione, affinché essi diano onore al Dio vivente Uno e Trino e a Te.
O nostra potente protettrice, per mezzo dei risplendenti Spiriti celesti, custodisci su tutta la terra le chiese, i luoghi sacri e specialmente il Santissimo Sacramento dell’altare. Impedisci ogni profanazione ed ogni distruzione. Gli Angeli sono ogni istante in attesa di un tuo cenno e bruciano dal desiderio di esaudirlo.
O Madre celeste, proteggi infine anche le nostre famiglie, le nostre cose e le nostre abitazioni dalle insidie dei nemici. Fa che i santi Angeli dimorino sempre in esse e vi portino la benedizione dell’Altissimo.
Chi è come Dio? Chi è come te, o Maria? Tu che sei la Regina degli Angeli e la vincitrice di Satana!
O buona e tenera Madre, Tu sarai sempre il nostro amore e la nostra speranza.
O Madre divina, invia i Santi Angeli per difenderci e per respingere lungi da noi il crudele nemico infernale.
Santi Angeli ed Arcangeli difendeteci e custoditeci. Amen.
(Papa San Pio X)

domenica 9 marzo 2025

Cosa spinge Papa Francesco a cercare di normalizzare certe relazioni?

Nella nostra traduzione da Lifesitenews una forte e dettagliata denuncia del Dr. Gerard van den Aardweg — autorevole psicoterapeuta olandese di fama internazionale [vedi nel blog] — sulla pervicacia, quasi ossessiva, nel voler “normalizzare” l’omosessualità da parte del Papa, spiegata in termini psichiatrici, sottolineando anche la denigrazione dei valori familiari tradizionali. Qui l'indice degli articoli sulle ambiguità di Bergoglio su questo tema. 

Cosa spinge Papa Francesco a cercare di normalizzare le relazioni omosessuali?
Dr. Gerard J.M. van den Aardweg

L'autorevole psicologo Dr. Gerard van den Aardweg sostiene che la fervida promozione da parte di Papa Francesco dell’idea secondo cui l’omosessualità sarebbe innata e moralmente accettabile denigra i valori familiari tradizionali e suggerisce un intimo allineamento con l’ideologia pro-gay
Nota dell'editore: Il Dr. Gerard J.M. van den Aardweg è un veterano cattolico della pratica psicoterapeutica dal 1962. Ha conseguito un master in psicologia presso l’Università di Leiden, Olanda, e un dottorato di ricerca in scienze sociali presso l’Università di Amsterdam, dove si è specializzato in omosessualità e pedofilia omosessuale come nevrosi sessuali. Il Dr. Aardweg ha svolto ricerche e scritto ampiamente sull’omosessualità, con tre dei suoi libri tradotti in inglese: Homosessuality and Hope [Omosessualità e speranza] (1985); On the Origins and Treatment of Homosexuality [Sulle origini dell’omosessualità e sulle sue cure] (1986); e The Battle for Normality [La battaglia per la normalità] (1997).
Cosa spinge Papa Francesco a cercare di normalizzare le relazioni omosessuali?
Questa domanda ronza nella mente di molte persone confuse e perplesse, cattoliche e non cattoliche. Deve essere dibattuta apertamente, perché la gente ha il diritto di sapere chi siano i loro leader e cosa ci si possa aspettare da loro. La risposta è importante anche in vista del prossimo conclave, perché potrebbe influenzare la scelta del successore di questo papa.

domenica 2 marzo 2025

Indice articoli sulle variazioni al Pater noster / Alcune note

Indice articoli sulle variazioni al Pater noster
* * *
Alcune note 

Il Pater noster è una preghiera così misteriosamente semplice, sublime, completa. È alla portata intellettuale di tutti, ma supera l'intelligenza di tutti, tanto che sono insondabili le sue abissali profondità. Abbraccia, nella sua concisione, l'universo: è preghiera dell'uomo che dà voce al creato, al cosmo, alla storia dell'uomo-con-Dio.

Essa è intessuta di realtà bibliche (i"cieli"; il "regno"; la "volontà" di Dio; il "pane"; i "debiti"; la "tentazione"; il "male"…), ma ne esce, le supera. Non ci rivolgiamo a "Colui che è", all'"Onnipotente", all'"Altissimo", ma al "Padre", che è la fonte della vita, il Dio di tutti gli esseri viventi. ...È Padre, ma è anche Uno, è "Colui che è", è l'"Altissimo", l'"Onnipotente". È Tutto: ma soprattutto è nostro Padre, in quanto Padre del Signore nostro Gesù Cristo; infatti quel nostro presuppone e parte da Cristo Signore, se Lo accogliamo e in Lui "rimaniamo". Non può prescindere da Lui.

Il testo del "Padre nostro" ci è giunto in greco (vedi qui, oltre alla versione greca, quella ebraica, aramaica, della Vulgata): quindi, oltre e conoscerne le risonanze ebraiche ed aramaiche, che ci veicolano tutta la ricchezza e lo spessore della tradizione che ha nutrito la spiritualità di Gesù, bisogna ricorrere anche al greco per una sua giusta lettura.
L'osservazione più immediata in questa lettura è che le richieste del "Padre nostro" sono tutte all'imperativo ("Sia santificato"; "venga"; "sia fatta"; "dacci oggi"; "rimetti"; "non ci indurre"; "liberaci").

Dobbiamo osservare che la lingua greca usa oltre all''imperativo anche il modo "ottativo", che indica l'espressione di un desiderio; l'imperativo, invece indica un comando. Ebbene il testo greco del "Padre nostro" ha nelle forme verbali l'imperativo, non l'ottativo. Dunque chi ce ne ha tramandato il testo ha colto senz'altro in modo inequivocabile il pensiero di Cristo. La forma imperativa, dunque, viene da Cristo. Nel "Padre nostro" è Dio che prega in noi. Lo Spirito Santo grida in noi con gemiti inesprimibili "Abbà!"; "Padre!". È Dio che ci "comanda" che cosa dobbiamo chiedergli come figli; e i figli "pretendono" ciò che è loro necessario da chi li ha generati.

Il pane che ci viene fatto chiedere non è certamente il solo pane materiale, ma il pane "quotidiano", quello di cui abbiamo bisogno ogni giorno per vivere, il pane "sopra-sostanziale" (così traducevano i Padri della Chiesa), quello che nutre non solo il corpo, ma lo spirito, il pane "necessario", quello di cui Gesù ha detto "Chi mangia di questo pane vivrà in eterno"; è il pane che si identifica con Cristo stesso (Parola ed Eucaristia): "Io sono il Pane vivo disceso dal cielo".

Non dimentichiamo che, attraverso il Vangelo, il Pater ci è stato consegnato dal Suo Figlio, il Diletto... nel quale anche noi diveniamo Figli.
"Dacci oggi il nostro pane quotidiano" recita la ben nota preghiera sia nella versione di Mt:6 che di Lc:11
Ma c'è da chiedersi perché gli Evangelisti non hanno utilizzato "ephemeron" o "kathemerinon" per esprimere "quotidiano"? Che cosa indica realmente "epioúsion"?

Chiunque legge il testo greco sa che il termine è ἐπιούσιον "epioúsion", letteralmente significa "sopra-sostanziale" (Etimologicamente, epi- significa "sopra" e -ousios da ousia = "sostanza" o "essere"). Pane sovrasostanziale: prim'ancora che pane più che necessario, come in molte sottolineature, pane soprannaturale, il pane vivo che viene dal cielo... il corpo divino-umano del Signore! Perché il Padre possa riconoscere in noi  e compiacersene  l'immagine del Figlio diletto che ha pensato per ognuno di noi e che ci ha impressa come sigillo nel Battesimo, abbiamo bisogno di chiedergliela e di riceverla ogni giorno, per tenerla viva e vivificante non solo per noi, e non oscurarla.

L'interpretazione di questo vocabolo assolutamente insolito e di cui non si trovano che sparute tracce nella letteratura greca è sempre stata al centro di molte discussioni.

La Vulgata di San Girolamo lo rende con supersubstantialem nella versione matteana e quotidianum nella recensione lucana. Origene afferma che il termine era rarissimo e non usato né da colti né dalla plebe (De oration., 27,7). Il fatto è che
  • quotidiano il pane di oggi fa pensare alla manna, il pane necessario che il Signore dispensava ogni giorno nel deserto durante l'Esodo in vista del Sinai e che andava raccolta secondo la necessità propria e della famiglia e consumata senza lasciarne per il domani, altrimenti sarebbe imputridita.
Ed è la sottolineatura della necessità costante e ripetitiva del nutrimento (non solo materiale ma anche spirituale) che ci attendiamo dal Padre. Infatti:
  • epioúsion, il pane supersubstantialem, appunto per noi oggi e fino alla fine dei tempi, il pane vivo che viene dal cielo... il corpo divino-umano del Signore!