L'astuta finestra di Overton dei vescovi delle Fiandre, che hanno prodotto il documento Homoseksuele personen pastoraal nabij zijn. Voor een gastvrije kerk, die niemand uitsluit (Essere pastoralmente vicini alle persone omosessuali. Per una Chiesa ospitale, che non esclude nessuno) che crea ulteriore confusione nell'Orbe cattolico. Di seguito le dichiarazioni dei Cardinali Arinze e Eijk. Precedente qui.
«Gli esseri umani non possono cambiare l’ordine voluto da Dio»
Un gesto eclatante, quello compiuto martedì scorso, 20 settembre, dai vescovi belgi di lingua olandese, legato alla pubblicazione di un documento in cui si prevede una liturgia specifica per “benedire” le unioni omosessuali, nonostante il veto posto, nel 2021, dalla Congregazione per la dottrina della fede. Di fatto un gesto di formale apertura verso le unioni omosessuali. Atto che, tuttavia, non è passato sotto silenzio, attirando, anzi, il richiamo all’ordine del cardinale Francis Arinze, ex capo dell’ufficio liturgico del Vaticano.
Il cardinale ha affermato che i vescovi belgi hanno adottato un approccio errato e pastoralmente imperfetto, in quanto «gli esseri umani non hanno il potere di cambiare l’ordine stabilito da Dio Creatore» e che la buona intenzione di essere vicini pastoralmente alle coppie omosessuali non basta a giustificare un tale gesto.
Nonostante sia ormai in pensione, il Cardinale, alla soglia dei 90 anni, non ha rinunciato a rispondere a quella che si è rivelata come una vera e propria sfida al Magistero della Chiesa, chiarendo come la condanna delle discriminazioni contro gli omosessuali, così come contro qualunque altro individuo, non giustifica alcuna “concessione” all’ideologia omosessualista, e ribadendo che, anzi, la tradizione della Chiesa, espressa nel Catechismo della Chiesa Cattolica «ha sempre dichiarato che gli atti omosessuali sono intrinsecamente disordinati».
Piuttosto, ha ribadito Arinze, le persone con orientamento omosessuale, così come tutti i credenti «possono e devono avvicinarsi gradualmente e risolutamente alla perfezione cristiana, tramite la virtù della padronanza di sé che insegna loro la libertà interiore, a volte con il sostegno di un’amicizia disinteressata, con la preghiera e la grazia sacramentale».
Un punto che è stato chiarito, ha sottolineato il cardinale, anche in una dichiarazione recente della Congregazione per la Dottrina della Fede (Cdf), il 15 marzo del 2021, in cui è stato ribadito che la Chiesa non ha il potere di benedire le relazioni omosessuali, ma che, piuttosto, le può concedere «a singole persone con inclinazioni omosessuali, che manifestano la volontà di vivere nella fedeltà ai piani rivelati di Dio come proposto dall’insegnamento della Chiesa». Tuttavia si dichiara nel documento che la Chiesa «non benedice e non può benedire il peccato: benedice l’uomo peccatore, perché si riconosca parte del suo progetto d’amore e si lasci cambiare da lui. Egli infatti ‘ci prende come siamo, ma non ci lascia mai come siamo».
Il tempismo del documento del 15 marzo è fondamentale, almeno quanto il suo contenuto, perché arriva nel pieno dei tentativi di apertura, della Chiesa tedesca nei confronti delle benedizioni alle coppie dello stesso sesso. Una risposta concreta e chiara su come l’insegnamento della Chiesa cattolica permanga immutabile ed eterno al di là dell’evolversi delle idee, dei tempi e dei costumi.
Fonte
Benedizione delle coppie gay,
il Cardinale Eijk spiega perché non si può fare
"La dichiarazione dei vescovi fiamminghi sulla benedizione delle coppie dello stesso sesso incontra diverse obiezioni". Lo sostiene il Cardinale Willem Jacobus Eijk, Arcivescovo di Utrecht.
Il porporato ricorda che "le benedizioni sono sacramentalia, non sacramenti. I vescovi fiamminghi affermano inoltre esplicitamente che la benedizione di coppie dello stesso sesso non è un matrimonio. I sacramentalia, invece, sono segni sacri che assomigliano in un certo senso ai sacramenti e che operano frutti particolarmente spirituali per le persone che ricevono la benedizione, preparandole a ricevere l’effetto principale dei sacramenti. I sacramentali santificano anche situazioni particolari della vita . I sacramentalia sono in qualche misura analoghi ai sacramenti. La preghiera esemplificativa della dichiarazione in cui le coppie omosessuali si impegnano reciprocamente mostra un’inequivocabile analogia con il sì che l’uomo e la donna si pronunciano durante la cerimonia di matrimonio. Il timore, quindi, non è infondato: il passaggio da questa benedizione al matrimonio di coppie dello stesso sesso non è un grande passo e sarà possibile nel prossimo futuro".
Secondo il Cardinale Eijk inoltre "la benedizione non presuppone solo una buona intenzione da parte di chi la riceve. Ciò che è benedetto deve anche corrispondere all’ordine di creazione di Dio. Dio ha creato il matrimonio come dono totale e reciproco dell’uomo e della donna l’uno all’altra, che trova il suo culmine nella procreazione".
"Nella preghiera della comunità in occasione della benedizione delle coppie gay- prosegue il Cardinale Eijk - la comunità prega affinché la grazia di Dio operi nella coppia gay per permettere loro di prendersi cura l’uno dell’altro e della comunità in generale. Tuttavia, non possiamo pregare affinché la grazia di Dio possa operare in una relazione che non è conforme al suo ordine di creazione. I vescovi fiamminghi non dicono esplicitamente che le relazioni omosessuali sono giustificabili. Tuttavia, anche la formulazione della preghiera comunitaria nel loro modello liturgico per la benedizione delle coppie gay suggerisce che le relazioni omosessuali possono essere moralmente giustificate".
"Permettere la benedizione di coppie gay - conclude l'Arcivescovo di Utrecht - comporta il grande rischio di sgonfiare [sminuire] le benedizioni e di minare l’insegnamento della Chiesa sulla moralità del matrimonio e sull’etica sessuale". - (Fonte ACI Stampa)
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