venerdì 2 maggio 2025

Vademecum per il prossimo Vicario di Cristo

Vademecum per il prossimo Vicario di Cristo

Per piacere al mondo:
• Salutare con lo sconcertante “Buonasera”. Vestire in modo inconsueto per il ruolo, sforzandosi di sembrare una specie di parroco 2.0, e non il Successore di Pietro.
• Ostentare umiltà scenografica, facendo della semplicità un manifesto pubblicitario.
• Parlare instancabilmente di pace, ambiente e diritti umani, sinodalità, et similia… ma tacere su salvezza eterna, sacrificio, penitenza.
• Affermare che “Dio perdona tutto” senza mai nominare il peccato da cui dobbiamo essere salvati.
• Ridurre il diavolo a metafora, togliendo ogni reale senso del combattimento spirituale.
• Accogliere ogni cultura e religione senza mai annunciare Cristo, per non turbare sensibilità.
• Riformare la dottrina per renderla compatibile con ogni capriccio del momento: morale fluida, verità negoziabile.
• In tema di migranti, ridurre tutto a questione socio-politica, senza mai ricordare che anche loro hanno un’anima e che la prima carità è portare il Vangelo, magari iniziando ad accogliere chi condivide già la nostra Fede e si trova in grave necessità.
• Sopprimere una volta e per sempre il Rito Romano Antico perché “non inclusivo”, dimenticando quanti santi si sono formati proprio attorno a quel tesoro liturgico.
• Favorire la comunione distribuita in mano, magari in piedi e con fretta, senza preoccuparsi dei frammenti consacrati e delle profanazioni che ne derivano.
• Inginocchiarsi davanti ai potenti della terra, non davanti all’Ostia Consacrata.
• Presentarsi come “leader spirituale globale” piuttosto che come servo dei servi di Dio.
• Scegliere un nome che piaccia al popolo: un nome moderno, informale, magari “Francesco II”, che suoni accogliente e popolare, ben lontano dai nomi troppo “impegnativi” come Pio, Bonifacio, o quei pesanti nomi storici come Leone o Clemente. Un nome che rievochi più una specie di piacioneria moderna che una tradizione millenaria.

Per piacere a Dio:
• salutare con il meraviglioso “Laudetur Jesus Christus”.
Vestire con solenne consapevolezza e massima dignità, sapendo che si rappresenta Cristo Re e non un delegato di una ONG.
• Vivere l’umiltà come nascondimento di sé e glorificazione di Dio, non come marketing personale.
• Parlare di pace, sì, ma ricordando che la pace nasce dalla Verità, non dal compromesso col peccato.
• Annunciare con chiarezza la necessità della conversione e la realtà del giudizio.
• Parlare del diavolo come di un nemico reale, contro cui lottare con la preghiera, i sacramenti e la penitenza.
• Evangelizzare tutte le genti, senza mai dimenticare che “nessuno viene al Padre se non per mezzo di Cristo”.
• Custodire intatta la fede ricevuta, senza cedere a revisionismi dottrinali.
• Ricordare che anche i migranti hanno un’anima immortale: prima della pancia, salvare l’anima; e aiutare chi è già cristiano a non perdere la Fede sotto il peso dell’abbandono.
• Difendere e promuovere la Santa Messa nel Rito Romano Antico, fonte di santità e di fedeltà in tempi di confusione.
• Restituire alla Santa Eucaristia il rispetto dovuto: incoraggiare la Comunione ricevuta in ginocchio e sulla lingua, per proteggere i Sacri Frammenti e onorare realmente la Presenza Reale di Gesù.
• Inginocchiarsi davanti a Dio con il cuore e con il corpo, sapendo che “davanti a Lui si piega ogni ginocchio, in cielo, sulla terra e sotto terra”.
• Ricordarsi che il santo e tremendo compito del papa non è piacere al mondo, ma salvare anime per l’eternità.
Roberto Bonaventura

1 commento:

  1. Si registra, in rete e non solo, la presenza ingombrante di una pletora di tifosi — non mi sento di definirli fedeli — che confidano in un ulteriore strappo in avanti, o meglio indietro, o forse sarebbe più esatto dire in basso, che dovrebbe impegnare il prossimo Papa.
    A parte che la maggior parte di costoro - temo - avranno a che fare con la fede cattolica quanto io con la cibernetica, la domanda — anzi, la constatazione — è: perché mai queste anime, invece di sperare in un Pontefice che finalmente li faccia sentire a posto con la propria (in)coscienza — si suppone diluita, informale, senza spina dorsale né dottrina — non intraprendono il sacro cammino della conversione e non iniziano a conformarsi loro a Dio, senza continuare a coltivare la vana illusione che Dio si conformi a loro, mandando in scena un presunto pastore, certamente avvelenato e avvelenante?

    Ecco, sono piccole considerazioni, ma mi fa piacere condividerle. Stanno lì a disprezzare la Storia della Chiesa, la Tradizione, la suntuosità dei riti, la forma — che nella Fede non è mai disgiunta dalla sostanza — e poi, dico io: lo sanno che devono morire? Lo sanno che basta un solo peccato mortale per precipitare all’inferno? Lo sanno che anche se, per assurdo, Satana stesso eleggesse il prossimo Papa, ciascuno di loro sarà comunque giudicato da Gesù Cristo, Re dei re e Giudice delle anime?
    Su, fate i bravi, che esserlo - forse - non vi riesce, ma state tranquilli sul fatto che comportarsi bene è difficile per tutti, almeno che si eviti di sbandierare eresie puerili.
    RB

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