giovedì 27 luglio 2023

I predicatori della fratellanza universale: lupi travestiti da agnelli

Nella nostra traduzione da Riposte Catholique nuove riflessioni sul caso delle claustrali di Pontcallec perseguitate da chi predica la fratellanza universale... Ne abbiamo parlato qui.

I predicatori della fratellanza universale: lupi travestiti da agnelli

A proposito di Pontcallec – dove chi è chiamato in causa risponde con comunicati stampa che esplicitano tutto ciò che non possono affrontare direttamente – ma anche delle persecuzioni lanciate da chi predica la fraternità universale [qui - qui], il dottor Labriolle ha scritto un nuovo editoriale nelle colonne di Paix Liturgique :

“Avvicinandosi all'isola delle Sirene, Ulisse chiede ai suoi compagni di mettere della cera nelle orecchie per sfuggire alla seduzione mortale dei canti di queste strane creature. Lui però, su consiglio della maga Circe, si dispensa da questa precauzione perché vuole godere di questi suoni estatici. Ma non pretende di dominarne l'irresistibile effetto, e si fa legare all'albero della sua barca. Sa che la morte, inesorabilmente, attende gli incauti. Hybris abbandona la Sapienza. L'astuto Odisseo è a sangue caldo, ma saggio. Più di Dedalo, e lui stesso più di suo figlio Icaro. Odisseo  tornerà a Itaca sano e salvo.

Non è legittimo che molte suore di Pontcallec, poco affascinate dalle languide promesse del tango argentino, si impegnino a continuare nella fedeltà al loro voto unendosi ad altri cenacoli con convinzioni più saldamente ancorate. Una diaspora è già in atto. Altre figlie di padre Berto, più titubanti a fare il grande passo, possono sperare che il silenzio, e le nebbie di Elsinore, le proteggano dall'ira bergogliana, ma ampiamente mostrata urbi et orbi. Pertanto, le tormenta l'evidenziarsi di una situazione ancora carica di ambiguità. È comprensibile. Chi parla di Pontcallec non sa tutto, ma questo lo sa. Un po' di ironia socratica non è contraria alla carità. La ricerca della verità è graduale; nondimeno è cosa bella e buona.

Lo spirito di Fratelli Tutti sancisce l'adozione da parte di Papa Francesco della religione dei Focolari, quella della fraternità universale le cui radici attingono da “Nostra Aetate”, dichiarazione conciliare (1965). Da queste radici il frutto è una Babele apostata, in una parola il caos. La Redenzione deve tutto a Nostro Signore, mentre Babele è la triste impasse dei messianismi pagani, o torna ad esserlo. Ma tutta Babele, viste le sue battute d'arresto, invocherà un'avversità esterna, da sopprimere a tutti i costi. Dal contratto sociale di Rousseau (li costringeremo a essere liberi...) passando per Saint Just (nessuna libertà per i nemici della libertà), il totalitarismo marxista ha incarnato un certo apice nell'oppressione metodica dei cosiddetti nemici di classe, che spesso si ignoravano come tali, e furono sacrificati senza capire perché un futuro radioso e universale giustificasse la loro eliminazione.

È Albert Londres, giornalista geniale, a restituire ai suoi lettori dell'Excelsior (che mira ad essere “qualificato giornale popolare”), i momenti salienti del suo viaggio in URSS (1920). È chiaro: vogliamo la pace con tutti. In sostanza, non siamo nemici di nessuno. Desideriamo, al contrario, diventare amici di tutti. L'idea di qualsiasi tipo di imperialismo è così lontana dalla nostra nuova concezione dei rapporti tra Stati che non capiamo nemmeno più cosa significhi questa parola. Ci hanno fatto la guerra, noi ci siamo difesi. Quando gli stati che ci combattono deporranno le armi, noi deporremo fino al ricordo che eravamo nemici. Cosa stiamo cercando? La felicità della nostra gente. La felicità dei popoli non è mai consistita nel piacere di opprimere altri popoli. Non perseguendo altra conquista se non quella di stabilire, senza frontiere d'interesse, l'armonia tra tutti gli uomini, agiremo, non come i vecchi regimi, opprimendo per possedere, ma liberando per ricevere.

E Londres, interdetto, a commentare: si sarebbe pensato di sentire un altro amico del genere umano pronunciare “Pace in terra agli uomini di buona volontà”. (Nella Russia sovietica, ed. Arlea, Parigi, 20O8). Bene, eccoci qui. Da “Fratelli Tutti” (2020) è caduta la maschera. Dall'assedio romano, una nuova versione del tempo lineare annuncia l'umanità liberata dalle sue catene, e coagulata sotto la tutela di un diabolico ma fraterno demiurgo. Certo, non si può fare una frittata senza rompere le uova, ma il poeta rumeno Panaït Istrati, contemporaneo del citato giornalista francese, annotava da parte sua: “Vedo le uova rotte, ma dov'è la frittata”?

San Matteo avverte i fedeli: “Vengono a voi vestiti di pelle di pecora. Ma dentro sono lupi feroci…”. Devono aprire gli occhi le istituzioni ribelli all'orizzontalità ingenua, e fedeli al rito che certamente glorifica l'Unico Salvatore, e non una qualsiasi folla ubriaca di se stessa. È pazzesco come la confraternita imposta possa rendere aggressivi i suoi promotori. Come proteggersi? Di fronte al caos del mondo, Epicuro ebbe la sua risposta: “Per vivere felicemente, vivi nascosto”. Ma non sapeva che, quando sarebbe venuto il giorno, avrebbe dovuto rendere conto dei suoi talenti al Giusto Giudice di tutti gli uomini.

Le monache di Pontcallec non hanno questa scusa, e farebbero bene a identificare il lupo che le minaccia, attraverso la Fondazione che vuole piegare alla sua mano. Che conservino la speranza, di fronte a chi non ha mai fondato nulla con le proprie mani: Madre Marie Ferréol ha infatti trovato un vescovo fedele e senza inutili timori per accogliere l'esilio del compagno Bergoglio. Ogni giorno ha abbastanza guai dei suoi...
Dott. Philippe de Labriolle, psichiatra ospedaliero onorario
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