martedì 11 luglio 2023

Le Giornate della Gioventù ormai serviranno solo per celebrare la diversità e l'inclusione: nuovi mantra e nuovi idoli, ecclesiali e secolari

Segnalazioni dei lettori. Ditemi voi se questa è ancora La Catholica, la Chiesa di Cristo Signore! Da non credere, ma purtroppo è tutto vero. Assume sempre più concretezza la grande incongruenza – se non mistificazione – di confondere l'evangelizzazione con un malinteso concetto di proselitismo, che resta sempre e comunque una proposta e non una imposizione come si vorrebbe far credere! Qui l'indice degli articoli su 'Fratelli tutti'

Secondo mons. Américo Aguiar, vescovo ausiliare di Lisbona – responsabile dell'imminente Giornata Mondiale della Gioventù, e uno dei nuovi cardinali di Santa Madre Chiesa annunciati ieri da Papa Francesco – , i giovani non vanno avvicinati e le giornate della gioventù non vanno organizzate per avvicinarli a Cristo. 
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Esse servono solo per riunirsi e – qui sta la novità – celebrare la diversità e l'inclusione: nuovi mantra e nuovi idoli, ecclesiali e secolari, moderni, in nulla diversi dagli idoli pagani. Fatte così, e non erano state pensate così, le Giornate della Gioventù sono inutili, questo cristianesimo è falso e, peggio ancora, questi uomini di Chiesa più che inutili sono dannosi... 
Il vescovo Aguiar illustra perfettamente l'indifferentismo e l'eresia o l'apostasia dilaganti nella Chiesa oggi. Che fine ha fatto il Grande Mandato di Nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo: «Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. 19 Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, 20 insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo». (cfr Mt 28:16-20); per il quale innumerevoli missionari hanno subìto il martirio? Pura rigidità. O indietrismo... La "diversità" regna sovrana.
Infatti, per il cardinale designato, l'obiettivo è permettere a ogni giovane di dire: «'Io la penso diversamente, organizzo la mia vita in modo diverso, ma siamo fratelli e andiamo insieme per costruire il futuro'. Questo è il messaggio principale che il Papa vuole dare ai giovani in questo incontro con il Cristo vivente [!? -ndr].
Non vogliamo convertire i giovani a Cristo o alla Chiesa cattolica o cose del genere, vogliamo che sia normale che un giovane cristiano cattolico dica e testimoni chi è o che un giovane musulmano, ebreo, o di un'altra religione non abbia problemi a dire chi è e a testimoniarlo, e che un giovane senza religione si senta benvenuto così che non debba sentirsi strano perché la pensa in modo diverso».

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