mercoledì 23 agosto 2023

Ipnosi di massa e vero risveglio - don Elia

Indice articoli sulla realtà distopica.
Ipnosi di massa e vero risveglio

Ci sono temi che meriterebbero sicuramente ben altro approfondimento; tuttavia anche un semplice accenno in generale può essere utile a quanti, possedendo una mente vigile e avendo conservato, per grazia di Dio, una sana indipendenza di giudizio, sono rimasti esenti dal fenomeno di cui vogliamo rapidamente occuparci. Molti di noi osservano che le persone da cui sono circondati, nel parentado, in società o nell’ambiente di lavoro, sembrano ipnotizzate dalla propaganda. Non c’è dubbio che le tecniche e i mezzi di cui essa è giunta a servirsi sono talmente raffinati e pervasivi da autorizzare il ricorso analogico al termine ipnosi. In pochissimi anni è stata instaurata una dipendenza pressoché totale dall’utilizzo del cellulare; questo strumento, ancor più del televisore e del computer, è divenuto praticamente indispensabile alla vita quotidiana, quando invece, fino a tempi recentissimi, vivevamo benissimo senza, essendo quelle tecnologia riservate agli apparati militari.

Tecniche ipnotiche
Non essendo esperti del settore, ci limiteremo a evidenziare ciò che chiunque può osservare. A parte i messaggi subliminali inseriti un po’ dappertutto (dalla musica alla pubblicità, dall’intrattenimento ai documentari “scientifici”), l’esperienza degli ultimi anni ci ha ampiamente dimostrato fino a che punto una popolazione possa lasciarsi manipolare da false notizie ripetute in modo ossessivo da tutte le possibili fonti di informazione ufficiale. La “religione” dello Stato liberale ha inculcato un rispetto e una fiducia assoluti nei confronti dei suoi rappresentanti, nonché una sottomissione incondizionata ai precetti del pensiero dominante; chi non vi si conforma viene socialmente eliminato come un’odiosa minaccia al bene comune e al buon funzionamento delle istituzioni “democratiche”. I buoni cittadini si son trasformati in delatori di familiari, parenti, amici, colleghi e conoscenti, secondo un sistema già ben collaudato nei regimi comunisti, prova su larga scala di quello globalista.

Abbiamo visto questo nell’epidemia provocata ad arte e ingigantita a livello mediatico e nella guerra in cui il nostro Paese è stato di fatto coinvolto, senza alcuna ragione plausibile e con enorme spreco di risorse economiche; ora lo stiamo vedendo nella cosiddetta emergenza climatica, che secondo gli scienziati seri è una balla colossale con cui, da un lato, si favoriscono fortissimi interessi finanziari e, dall’altro, si intende attaccare l’ultima ricchezza degli Italiani, le proprietà immobiliari. Inoltre le allarmanti previsioni sul prossimo crollo dell’euro, che da qualche settimana circolano insistentemente nella Rete, servono con ogni probabilità a predisporre gli animi all’introduzione della valuta digitale, con la quale il tuo conto potrà essere azzerato con un paio di clic. Forse non tutti possono permettersi il viaggio, ma un buon espediente può essere l’apertura, oltre il confine elvetico, di un conto postale su cui trasferire discretamente, a più riprese, somme non così elevate da far scattare i controlli.

Diamoci delle regole
Per preservarsi dall’ipnosi generale, vale un’esigenza ineludibile: imporsi una severa disciplina che limiti l’uso dei dispositivi telematici a ciò che è davvero utile o necessario, evitandolo soprattutto per le transazioni finanziarie, tenuto conto della possibilità, niente affatto remota, dello sfruttamento dei dati personali. Oltre a bandire in modo drastico la ricerca di contenuti cattivi, occorre altresì restringere la frequentazione delle reti sociali, fortissima causa di dissipazione interiore e dispersione di energie da impiegare in attività più fruttuose. Per quanto concerne l’attualità, bisogna selezionare con cura le fonti cui attingere, in modo da non rimanere vittima dei subdoli inganni con cui il sistema cattura pure gli oppositori tramite la cosiddetta controinformazione, la quale, il più delle volte, non è altro che propaganda mascherata mirante a convincerli dell’ineluttabilità del processo messo in atto dai globalisti sotto la regia dei loro burattinai occulti.

Il puparo-capo, in ultima analisi, è l’angelo ribelle con la sua ripugnante corte di spiriti immondi, a cui quei signori rendono culto in maniera sempre più scoperta. Ciò induce a pensare che il successo dei procedimenti ipnotici con cui essi soggiogano le masse derivi almeno in parte da un influsso di tipo preternaturale, come pare confermare l’insofferente avversione al sacro e l’assuefazione alle peggiori dissacrazioni che dilagano fra la gente comune. L’animosità, talvolta perfino violenta, che molti mostrano verso la verità e il buon senso non si spiega unicamente sul piano psicologico come reazione scatenata dalla paura di ciò che supera le forze individuali o dall’incapacità di guardare in faccia la realtà. Come appare sempre più evidente nell’impiego forzato della cosiddetta intelligenza artificiale, i mezzi della tecnologia possono diventare veicolo di azioni diaboliche, al pari, se non di più, di tanti altri oggetti; è perciò tassativo darsi regole ferree nel loro uso.

Ricorriamo agli aiuti del Cielo
Quest’ultima considerazione ci obbliga a riconoscere che l’impegno umano è condizione necessaria ma non sufficiente. Di pari passo con la disciplina della volontà, deve intensificarsi il ricorso ai mezzi soprannaturali della grazia (preghiera, meditazione, Sacramenti); la prima sarà di grande aiuto nel praticare il secondo in modo fruttuoso, così che l’unione con Dio pervada progressivamente tutti gli ambiti dell’esistenza. A questo riguardo, purtroppo, siamo costretti a rilevare – ancora una volta – quanto danno arrechi alle anime un’altra forma di ipnosi, questa volta di tipo spirituale: l’ossessiva campagna volta a disaffezionarle alla Chiesa, ad allontanarle dalla Messa, a rinchiuderle in uno sterile dottrinarismo che uccide la vita interiore. Rincresce molto che in questa trappola siano caduti perfino noti giornalisti che hanno un vasto pubblico, indotto dai loro scritti (con o senza piena avvertenza?) a separarsi di fatto dalla comunione gerarchica.

Gli strali rabbiosi che continuano a piovere su chi scrive sono la dimostrazione pratica dell’urgenza e della necessità di questo richiamo, motivato unicamente dall’ansia per la salvezza eterna di coloro che, per ragioni apparentemente sante, si espongono al pericolo di mancarla. Le preghiere di quanti si sono colpevolmente separati dal Corpo Mistico non possono essere esaudite, mentre i Sacramenti, in quello stato, sono ricevuti a condanna anziché a beneficio. Il considerarsi membri di una presunta vera Chiesa in base al giudizio proprio e con l’esclusione di tutti gli altri è indice di una superbia ormai fuori controllo. Come se non bastasse, certi zelanti chierici e fedeli sembrano aver scambiato la Tradizione per un Carnevale permanente, nel quale l’importanza attribuita alle forme esteriori pare rendere superflua la cura dell’anima e la correzione di vistosi difetti, non di rado in materia grave.

Restiamo svegli e vigilanti
La serie delle forme di ipnosi collettiva – ahimè – non è ancora finita. Sarà capitato anche a voi di incontrare persone convinte di aver effettuato un risveglio spirituale e intellettuale che le avrebbe ammesse nel cerchio magico degli eletti evolutisi fino a vivere nel sé superiore. Lo sconfinamento nell’esoterismo, magari colorato di nomi e pratiche cristiane reinterpretati in chiave gnostica, è qui evidente. Spesso si crede che il comune impegno contro il totalitarismo globalista, come nel caso della resistenza alla cosiddetta vaccinazione, autorizzi la collaborazione; essa è tuttavia impossibile, visto l’abisso che separa un vero cattolico da chi si è fatto catturare da quelle dottrine, le quali altro non sono che un tentativo di salvarsi da sé. La comunanza di intenti su singoli punti non annulla di certo la radicale differenza tra chi, per grazia, collabora con la Provvidenza e chi, per una pretesa conoscenza speciale, ricerca fonti occulte di energia, peraltro di origine ignota.

Noi dobbiamo essere realmente svegli rispetto a tutti questi inganni individualmente considerati; a tal fine ci è necessario praticare una vigilanza continua con cui vagliare i messaggi che ci arrivano da ogni parte, onde non lasciarcene confondere né influenzare. Il vero risveglio è quello dell’anima in stato di grazia che, scoperta in sé la presenza di Dio, vive costantemente in essa evitando con tutto l’amore e l’attenzione di cui è capace qualunque possa disgustarlo: pensieri, sentimenti, parole, azioni. A questo risultato, oltre che con il ricorso ai mezzi della grazia già menzionati, non si può pervenire senza una generosa accettazione della croce e l’esercizio perseverante della carità, in particolare verso coloro che ci offendono e giudicano ingiustamente. Il Signore non mancherà di mostrarsi a quanti imboccano con fiducia questa strada, che conduce alla piena fioritura delle virtù teologali, ovvero – in una parola – alla santità.

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