sabato 6 marzo 2021

Pio XI e Pio XII contro i rinnegati e i distruttori dell'Occidente cristiano

Quando la Chiesa, ancora Mater et Magistra, insegnava ed esortava contro le ideologie dominanti.
« Chi eleva la razza, o il popolo, o lo Stato o una sua determinata forma, i rappresentanti del potere statale o altri elementi fondamentali della società umana … a suprema norma di tutto, anche dei valori religiosi, e li divinizza con culto idolatrico, perverte e falsa l’ordine delle cose create e voluto da Dio »  ... L'Eterno che scruta i cuori e i reni (Ps. 7,10), è testimonio che non abbiamo aspirazione più intima che quella del ristabilimento di una vera pace. Ma se, senza colpa Nostra, la pace non verrà, la Chiesa di Dio difenderà i suoi diritti e le sue libertà, in nome dell’Onnipotente, il cui braccio anche oggi non si è abbreviato. Pieni di fiducia in Lui « non cessiamo di pregare e di invocare » (Coloss., 1, 9), per voi, figli della Chiesa, affinché i giorni della tribolazione vengano accorciati e voi siate trovati fedeli nel dì della prova; anche ai persecutori e agli oppressori possa il Padre di ogni luce e di ogni misericordia concedere l’ora del ravvedimento per sé e per i molti che insieme con loro hanno errato ed errano. (Pio XI, Mit brennender Sorge, 1937).
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Dura lezione quella degli ultimi anni! Che almeno essa sia compresa e riesca proficua alle altre Nazioni! «Erudimini, qui gubernatis terram! » (Ps. 2, 10). Questo è il voto più ardente di chiunque ami sinceramente l’umanità. Vittima di un empio logorio, di un cinico disprezzo della vita e dei diritti dell’uomo, essa non ha che un solo desiderio, non aspira che a una cosa sola: condurre una vita tranquilla e pacifica nella dignità e nell’onesto lavoro. E per questo essa brama che si ponga termine alla sfrontatezza, con cui la famiglia e il focolare domestico negli anni della guerra sono stati malmenati e profanati; sfrontatezza che grida al cielo e si è tramutata in uno dei più gravi pericoli non soltanto per la religione e la morale, ma anche per la ordinata convivenza umana; mancanza che ha soprattutto creato le moltitudini dei dissestati, dei delusi, dei desolati senza speranza, i quali vanno ad ingrossare le masse della rivoluzione e del disordine, assoldate da una tirannide non meno dispotica di quelle che si sono volute abbattere.
Le Nazioni, segnatamente quelle medie e piccole, reclamano che sia loro dato di prendere in mano i propri destini. Esse possono essere condotte a contrarre, con loro pieno gradimento, nell’interesse del progresso comune, vincoli che modifichino i loro diritti sovrani. Ma dopo aver sostenuto la loro parte, la loro larga parte, di sacrifici per distruggere il sistema della violenza brutale, esse sono in diritto di non accettare ché venga loro imposto un nuovo sistema politico o culturale, che la grande maggioranza delle loro popolazioni recisamente respinge.  (Pio XII, Nell'accogliere, 2 giugno 1945)

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