lunedì 9 maggio 2022

Bergoglio: 'Non si può adorare Dio facendo della liturgia un campo di battaglia'

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Appena salutate di sfuggita le madri dei sacerdoti di La Voix romaine, (qui) è stato un discorso molto più ideologico quello pronunciato ieri dal Papa, ricevendo in udienza i docenti e gli studenti del Pontificio Istituto Liturgico di Sant'Anselmo, in occasione del 60º anniversario della sua fondazione.
Il Papa ha fustigato « il pericolo, la tentazione del formalismo liturgico, di andare indietro a forme, alle formalità più che alla realtà, che oggi vediamo in questi movimenti un po’ che cercano di andare indietro e negano proprio il Concilio Vaticano II: la celebrazione è recitazione, è una cosa senza vita, senza gioia». Le liturgie dove c'è « qualcosa senza vita, senza gioia » sono davvero «liturgie preconciliari». Siamo avvertiti: appena un colpo alla destra con la dispensa concessa alla Fraternità San Pietro (qui) e la benevolenza verso le madri dei sacerdoti, il Papa si è sentito in dovere di tirare fuori una frecciata supplementare contro la Messa tradizionale e contro chi vuole riallacciarsi ad un certo “ordine” liturgico... E non manca di divenire pungente quando denuncia la volontà di costituire la liturgia come “campo di battaglia”...
Chiamare "recitazione", quella che è e noi viviamo come Actio di Cristo, alla quale ci uniamo secondo quanto ci è dato... non dico altro!

Non dimentichiamo che la scuola di liturgia del Pontificio Istituto Liturgico ha avuto un'influenza crescente nelle norme liturgiche provenienti dal Vaticano. Il segretario e il sottosegretario della Congregazione vaticana per il culto divino sono stati entrambi formati dall'istituto, fondato nel 1961 da papa Giovanni XXIII nell'ambito del Pontificio Ateneo Sant'Anselmo. Andrea Grillo, uno dei professori di teologia più in vista del Sant'Anselmo, è stato un vigoroso difensore della Traditionis custodes (qui).

La liturgia e «l’odore del diavolo» nel discorso di Bergoglio (di seguito alcuni stralci)

DISCORSO AI DOCENTI E AGLI STUDENTI DEL PONTIFICIO ISTITUTO LITURGICO
Sala del Concistoro
Sabato, 7 maggio 2022

Cari fratelli e sorelle, buongiorno e benvenuti!
[…] vorrei sottolineare il pericolo, la tentazione del formalismo liturgico: andare dietro a forme, alle formalità più che alla realtà, come oggi vediamo in quei movimenti che cercano un po’ di andare indietro e negano proprio il Concilio Vaticano II. Allora la celebrazione è recitazione, è una cosa senza vita, senza gioia.
[…] Sottolineo ancora che la vita liturgica, e lo studio di essa, deve condurre a una maggiore unità ecclesiale, non alla divisione. Quando la vita liturgica è un po’ bandiera di divisione, c’è l’odore del diavolo lì dentro, l’ingannatore. Non è possibile rendere culto a Dio e allo stesso tempo fare della liturgia un campo di battaglia per questioni che non sono essenziali, anzi, per questioni superate e per prendere posizione, a partire dalla liturgia, con ideologie che dividono la Chiesa. […]
È vero che ogni riforma crea delle resistenze. Io mi ricordo, ero ragazzo, quando Pio XII cominciò con la prima riforma liturgica, la prima: si può bere acqua prima della comunione, digiuno di un’ora [tre ore -ndr]... “Ma questo è contro la santità dell’Eucaristia!”, si stracciavano le vesti. Poi, la Messa vespertina: “Ma, come mai, la Messa è al mattino!”. Poi, la riforma del Triduo pasquale: “Ma come, il sabato deve risorgere il Signore, adesso lo rimandano alla domenica, al sabato sera, la domenica non suonano le campane… E le dodici profezie dove vanno?”. Tutte queste cose scandalizzavano le mentalità chiuse. Succede anche oggi. Anzi, queste mentalità chiuse usano schemi liturgici per difendere il proprio punto di vista. Usare la liturgia: questo è il dramma che stiamo vivendo in gruppi ecclesiali che si allontanano dalla Chiesa, mettono in questione il Concilio, l’autorità dei vescovi…, per conservare la tradizione. E si usa la liturgia, per questo.
Le sfide del nostro mondo e del momento presente sono molto forti. La Chiesa ha bisogno oggi come sempre di vivere della liturgia. I Padri Conciliari hanno fatto un grande lavoro perché così fosse. Noi dobbiamo continuare questo compito di formare alla liturgia per essere formati dalla liturgia. La Santa Vergine Maria insieme agli Apostoli pregavano, spezzavano il Pane e vivevano la carità con tutti. Per loro intercessione, la liturgia della Chiesa renda presente oggi e sempre questo modello di vita cristiana. […]

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