venerdì 20 maggio 2022

Preghiera riparatrice di padre Zoffoli

Riprendo questa Preghiera di riparazione di Padre Enrico Zoffoli, così necessaria anche nella temperie attuale, seguita da una mia testimonianza collegata alle provvidenziali circostanze che me lo hanno fatto conoscere di persona.

Gesù, Verbo incarnato, Dio come il Padre, mi compiaccio della Tua felicità infinita ed eterna, che nessuno degli orrori di questo mondo ha mai potuto e potrà alterare.
Mi rallegro pensando che - Risorto e Glorioso - vivi in una sovrana condizione di impassibilità che, invece di renderTi indifferente alle nostre sciagure, Ti consente di essere e rivelarTi sempre più misericordioso con tutti.
Mi conforta la certezza che sotto le specie eucaristiche la tua umanità resta invulnerabile nonostante la brutale violenza delle profanazioni a cui ti esponi, la glaciale freddezza del nostro comportamento, l'insopportabile disinvoltura del nostro modo di trattarTi, la volubilità dei nostri umori, la tempesta dei nostri dubbi, gli scandali con i quali ritardiamo e spesso assecondiamo il cadere di molte anime che Ti cercano.
Nei nostri Tabernacoli, l'ineffabile modo di essere "secondo la sostanza" della Tua realtà umana ti rende inattaccabile; le specie sacramentali Ti fanno da schermo contro ogni satanico tentativo di offenderTi, di umiliarTi...
Possono imbrattare, trafiggere, calpestare, incenerire soltanto l'involucro della proprietà del pane, mai però Te che - per essa - sei presente, commiserando la nostra inguaribile cecità interiore; sempre disposto ad attendere la nostra resa alla tua sovrumana pazienza.
Mi sembrano gravi certe responsabilità del clero, in alto e in basso, nel cedere ad una equivoca pietà eucaristica in cui s'annidano illusioni della fantasia ed insidie del sentimento, scarso spirito di fede ed insofferenza della disciplina ecclesiale... Ma, soprattutto, il folle impulso irenista di assimilare la Liturgia cattolica della "Transustanziazione" e del "Sacrificio" al culto protestante della "Cena comunitaria" e della pura "memoria" della Croce.
So che gli elementi essenziali del dogma sono salvi; ma l'intelligenza del "Tuo Mistero" è resa stranamente confusa, scialba, sterile dalla "presa" di mani non consacrate, che inseriscono il Dono dei Doni nel contesto di ogni banale pasto umano, terminando il processo di desacralizzazione che cerca di dissolvere il cristianesimo.
Ma Tu resti sempre il "Pane degli angeli": l'insipienza dei pastori indegni e dei fedeli esaltati non ti raggiunge; la gigantesca ondata delle nostre irriverenze non potrà mai travolgerTi...
In questo momento di oscurità e di apostasia mi sento a Te vicino, non per consolarmi, ma per inabissarmi e restare ancorato nel fondo del Tuo amore immenso, onnipossente, che ha già vinto il mondo.
La mia angoscia, offerta come partecipazione alla Tua agonia redentrice, contiene in germe il tuo stesso immancabile trionfo sulla pervicacia umana.
Tu, che sei la stessa Gioia sussistente, concedimi che tale angoscia, per quanto amara, sia almeno serena, perseverante, meritoria, mitigata dalla dolcezza del Tuo sguardo, premiata col dono di una fiducia sempre filiale delle Tue promesse. Amen

* * *
Padre Enrico Zoffoli è il padre passionista che negli anni 80, mi ha confermata nella fede sciogliendo tutti i miei dubbi in un momento di grande crisi. Il mio incontro con lui ha segnato una svolta nel mio percorso di approfondimento e purificazione della fede ricevuta da bambina. La profonda crisi era dovuta al fatto che, cambiando quartiere, ero capitata in una parrocchia esclusivamente neocatecumentale e in quegli insegnamenti e prassi non riconoscevo la Chiesa che in quel momento, ex abrupto e mancando altri punti di riferimento, era logico identificare col Cammino NC. Finché, alla resa dei conti, ho potuto nettamente identificarlo come una realtà settaria infarcita di suggestioni giudeo-luterano-gnostiche, che ha potuto incistarsi nella Chiesa grazie alla creatività ed alle indiscriminate aperture al movimentismo introdotte dalle innovazioni conciliari. Una volta confermata nei miei dubbi proprio da padre Zoffoli, ho cominciato a chiedermi il motivo per cui nella Chiesa, nonostante le denunce precise e circostanziate, nessuno intervenisse; ma soprattutto come potesse accadere che sacerdoti, vescovi e cardinali assistessero senza reagire o forse senza riconoscerle, alla predicazione di vere e proprie eresie. Ed eccomi arrivata fin qui a partire da questa esperienza, che è stata un punto di svolta, insieme ad altre sui fronti del dialogo ecumenico ed ebraico-cristiano nei quali, sul campo, ho pure riconosciuto pecche e incongruenze mentre, nel frattempo, completavo la mia formazione anche accademica. 
Di Padre Zoffoli potete consultare alcuni testi in rete: qui - qui - qui - qui - qui - qui. (invito chi è interessato a salvarli per quando non dovessero essere più disponibili, posto che non si trovano più in libreria).
Padre Zoffoli mi ricevette alla Scala Santa, rivelandomi tutte le sue scoperte e scritti di riaffermazione della vera fede oscurata da quel movimento settario allora sempre più diffuso e mai contestato o corretto da chi di dovere, nonostante numerose testimonianze e denunce (correttivi di Benedetto XVI sulla liturgia naufragarono per la tracotante resistenza dei fondatori). 
Sono seguiti anni di confronto serrato e ininterrotto anche con ferrati catechisti della prima ora. Non sono mancati contatti diretti con la Congregazione per la Dottrina della Fede, dove le mie testimonianze e riflessioni  erano ricevute da un Funzionario per il tramite di un gendarme che veniva a casa mia a ritirare il CD con cui ogni volta fornivo aggiornamenti e approfondimenti nell'epoca in cui era ancora in discussione l'approvazione definitiva degli statuti, approvati ad experimentum da Giovanni Paolo II sulla base di una documentazione spuria fornitagli da mons. Cordes (vedi).  Avevo anche predisposto una relazione documentata da consegnare direttamente al Prefetto che non mi ha mai ricevuta perché donna oltre che laica (testuali parole). 
Ma, prima che la Dottrina della fede riuscisse a pronunciarsi, intervenne il blitz di Mons. Rylko, allora prefetto del Pontificio Consiglio per i laici (uno dei tanti protettori del movimento), che approvò gli statuti nonostante mancassero i pareri della Dottrina della Fede e del Culto divino, rispettivamente, sulle catechesi (mai pubblicate e tuttora segrete a un testo delle quali, nelle mani di padre Zoffoli che lo aveva ricevuto da un catechista pentito, tuttavia avevo accesso) e sulla liturgia pesantemente inquinata [vedi]. Tutti i dettagli, con particolari che non esito a definire inquietanti, li potete trovare consultando questo sito, un lavoro certosino che non aggiorno da tempo ma che contiene l'essenziale (qui alcuni degli aspetti critici ) e questo blog, impiantato anni fa e che non seguo da anni ormai, da quando il mio impegno si è allargato, in  queste pagine, ai motivi che impedivano alla Chiesa di intervenire e correggere errori così deleteri per la diffusione della vera fede e per le anime. 
La soddisfazione e la gratitudine più grandi derivano dal fatto che nonostante tutto un risultato è stato raggiunto: ora il blog sul Cammino NC è portato avanti, con immutato impegno e capacità di analisi e approfondimenti, da persone che hanno sperimentato quel Cammino e, grazie alle nostre instancabili testimonianze, sono riuscite a dare un nome alle loro sofferenze dubbi e difficoltà e a ritrovare la retta fede.

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