martedì 21 febbraio 2023

Due 'Collette' del Rito antico e del Novus Ordo a confronto

La settimana scorsa ricorreva la memoria di Santa Scolastica decisamente penalizzata dalla Riforma liturgica di Paolo VI. Purtroppo nel quadro di una generale operazione di taglio e annacquamenti di senso nelle formule del Rito [vedi qui - qui - qui - qui - qui - qui - qui]. Una ulteriore verifica in tema  nella nostra traduzione da Rorate caeli : uno dei contrasti tra vecchio e nuovo, purtroppo non atipico, che è possibile approfondire dai link sopra. 

Due 'Collette' del Rito antico
e del Novus Ordo a confronto

L'antica liturgia continua a mostrare come la sua attualità non venga mai meno, e anzi cresca di intensità, in modi che possono sorprenderci ma che Dio ha sempre preconosciuto nella sua Provvidenza.

Nel diciannovesimo secolo nel mondo occidentale, chi avrebbe pensato che i musulmani fossero una minaccia particolarmente grande? A quel tempo, non lo erano. Ma oggi? Questa è una storia diversa, come tutti sappiamo. Allo stesso modo, mentre il peccato ha sempre perseguitato i nostri passi in ogni epoca, non si poteva parlare prima della Rivoluzione Sessuale di una vera e propria piaga dei vizi contro il sesto comandamento, compresa la sistematica e sempre anticipata perdita dell'innocenza inflitta da Satana e dai suoi discepoli accaniti sui bambini del nostro tempo. Se mai un'epoca avesse bisogno di un santo che sia un modello per l'innocenza della vita e ci spinga a conservarla nella castità o a recuperarla nella penitenza e nell'autocontrollo, quell'epoca sarebbe la nostra.

L'idea che la vecchia liturgia stesse diventando "irrilevante" e quella nuova sia "rilevante" è una di quelle espressioni superficiali che appassiscono rapidamente approfondendo. La realtà è ben diversa: l'Antico ha un contenuto così ricco e una struttura duratura che resiste a ogni tempesta ed emerge con nuova luminosità man mano che le esigenze dei tempi cambiano. Ben si possono applicare all'usus antiquior le parole del Salmista: «La tua giovinezza si rinnoverà come quella dell'aquila». La nuova liturgia, al contrario, è così vincolata alle ristrette teorie temporali dei suoi creatori accademici da soddisfare i bisogni di una categoria sempre più ristretta di persone moderne che non sono abbastanza giovani per essere post-moderne o abbastanza sagge per essere pre moderno.

Con la mia menzione dei musulmani e dell'innocenza, a cosa mi riferisco in particolare? Due le feste che abbiamo celebrato la scorsa settimana: quella di San Giovanni de Matha l'8 febbraio e quella di Santa Scolastica oggi, 10 febbraio. La festa di San Giovanni di Matha fu tolta dal Novus Ordo, quindi anche la sua colletta perì in quel naufragio; la festa di Santa Scolastica è sopravvissuta (a dispetto degli studiosi che mettono in dubbio la sua stessa esistenza — quanto sono storicamente-criticamente intelligenti!), ma la sua raccolta è stata mutilata.

8 febbraio, San Giovanni de Matha

Colletta (Uso precedente)
O Dio, che con celeste visione ti degnasti d’istituire per mezzo di San Giovanni l’Ordine della SS. Trinità, per redimere dal potere dei Saraceni i prigionieri, fa, te ne preghiamo, che col soccorso dei suoi meriti e della tua grazia siamo liberi da ogni servitù di anima e di corpo. Per nostro Signore.

Colletta (Novus Ordo)
[Festa abolita.]

10 febbraio, Santa Scolastica

Colletta (Uso precedente)
O Dio, che per mostrarci la via dell'innocenza hai fatto entrare in cielo l'anima della tua beata vergine Scolastica sotto forma di colomba: concedici per i suoi meriti e le sue preghiere che viviamo in un'innocenza che ci procurerà gioie eterne.

Colletta (Novus Ordo)
Santifica la tua famiglia, Signore, per l'intercessione e l'esempio di santa Scolastica, e concedi a noi di amarti e servirti con purità di cuore, per sperimentare la gioia della tua amicizia. Per il nostro Signore...

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