giovedì 23 febbraio 2023

L'irrisione del sacro attraverso parodia, inversione, distorsione o disprezzo assoluto

Significative riflessioni del prof. Peter Kasniewski sul recente Rescritto-Roche [qui]. Qui l'indice degli articoli su Traditionis custodes e successivi.

L'irrisione del sacro attraverso
parodia, inversione, distorsione o disprezzo assoluto


Il Rescritto-Roche rivela una delle profonde malattie al cuore della Chiesa cattolica romana in questo momento: una malattia che pone il diritto al di sopra delle persone, il legalismo al di sopra della devozione, il conformismo al di sopra della pastoralità, l'uniformità al di sopra dell'unità, la gestione autonoma alla prudenza, la dominazione della categoria del presente al di sopra della tradizione. Questa malattia prospera sulla cecità dell'obbedienza cieca e sulla passività dei laici e del clero (si presume postconciliarmente "reinnestati"). È una malattia alimentata da chi la tollera, la scagiona, o si arrende, cosa che fa per ignoranza di ciò che c'è in gioco, pigrizia nel respingere, paura delle conseguenze, opportunismo o rassegnazione quasi disperata.
Nell'attuale assalto alla Messa antica, l'obbedienza cieca e il positivismo giuridico riveleranno il loro potenziale più letale come strumenti attraverso i quali il bene comune del Popolo di Dio sarà direttamente aggredito e ferito, sia pure sotto la veste di mera regolamentazione amministrativa, operata da "autorità propria" nelle "debite forme". (Se si legge The Pillar, si conosce la mentalità di cui sto parlando).
Quando il diavolo si è accorto che stava perdendo la sua guerra contro la Chiesa con una persecuzione aperta, è  passato a mezzi più sottili: la corruzione interiore. E quando si è reso conto che anche la corruzione interiore era a volte troppo apertamente repellente per avere successo, ha sferrato la sua arma più sottile di tutte: lo stravolgimento dell'obbedienza fino a ridurla a strumento di suicidio spirituale, eutanasia burocratica.
Questo, e niente di meno, è ciò che stiamo affrontando, se abbiamo gli occhi della fede per vederlo per quello che è. L'amore di Dio e l'amore del prossimo sapranno quindi cosa fare per sventare questo colpo satanico da maestro.

Fateci caso:
  • "Traditionis Custodes": pubblicato il 16 luglio, festa della Madonna del Monte Carmelo. 
  • "Responsa ad Dubia": pubblicato il 18 dicembre, una settimana prima della Natività del Salvatore, e della festa dell'Exspectatio Partus della Beata Vergine Maria
  • "Il Rescritto di Roche": pubblicato il 21 febbraio, la festa del Volto Santo di Gesù (vedi), il giorno prima del mercoledì delle ceneri e (quale dovrebbe essere) la festa della cattedra di San Pietro.
Un segno evidente del satanico è l'irrisione del sacro attraverso parodia, inversione, distorsione o disprezzo assoluto. Me lo sono ricordato quando ieri sera ho visto lo straordinario programma della BBC di Roger Scruton "Why Beauty Matters" (che consiglio, ma solo per adulti con lo stomaco forte, come l'arte moderna che esso mostra, per criticarla : è abbastanza nauseabonda).
Recentemente stavo studiando i Simbolisti dell'inizio del XX secolo, e notando quanto fossero ossessionati dalle parodie del cristianesimo: manipolavano costantemente storie bibliche e segni cristiani, dando loro una svolta umanistica e sinistra.
Potrebbe esserci un giorno "migliore" (dal punto di vista di Belzebù) per la pubblicazione di un documento dal nome sarcastico che assalta la lex orandi e la lex credendi della tradizione cattolica rispetto a una festa della Madonna - colei che è esempio mirabile dello spirito di accoglienza? Un momento "migliore" per strappare la gioia dai cuori rispetto al Natale e *un'altra* festa della Madonna? Un momento "migliore" per infierire sul Signore in volti umani che la festa del Volto Santo, e la vigilia della nostra annuale preparazione alla Pasqua, quando dovremmo concentrarci più che mai sull'"unum necessarium"?
Non abbiate dubbi: sono impronte digitali inconfondibili.
Non dico che gli autori umani di questi documenti abbiano deliberatamente scelto di datarli o di rilasciarli per il significato liturgico dei giorni. Piuttosto, dico che un'intelligenza molto più grande della loro, chi sta loro dietro a sollecitarli, ne era perfettamente consapevole. (Peter Kwasniewski su Fb - traduzione mia)

1 commento:

  1. diocesi…

    20 ore fa — Nessuna apertura sulla messa in latino. Lo ha ribadito Papa Francesco durante l'udienza privata concessa al cardinale Arthur Roche,...

    Sarebbe interessante conoscere la ragione di questa proibizione. Negare la messa in latino senza dare spiegazioni teologiche ( non ci sono), significa indurre sacerdoti e fedeli a perseverare anche senza autorizzazioni e questo è ancora peggio.

    RispondiElimina