mercoledì 1 febbraio 2023

Tolle et lege

Negli USA sono molto deste le preoccupazioni dei genitori per l’indottrinamento cui, sempre più spesso, i bambini vengono sottoposti tra i banchi di scuola [vedi]. Si tratta degli stessi problemi che investono anche la nostra società, peraltro ancora non abbastanza diffusi al di fuori di alcune sacche di consapevolezza. Oggi riprendiamo, nella nostra traduzione da The CatholicThing una interessante riflessione sulle carenze, proprie del nostro tempo, in tema di educazione riguardanti i bassi livelli di formazione non solo intellettuale ma anche umana indotti da metodi di insegnamento nei quali agiscono ideologie che seminano visioni distorte o anche gli effetti dell'abbandono di metodologie dimostratesi efficaci per apprendimenti capaci di rendere una persona in grado di acquisire ed affinare le sue capacità di formulare concetti, esprimere sentimenti ed elaborare anche visioni critiche dei vari contesti con cui viene a contatto. Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.

Tolle et lege

Conversione di S.Agostino (Beato Angelico e bottega)
Per un anno e più ho cercato di imparare l'ebraico biblico. Studiare l'ebraico non è come imparare il francese, l'italiano o il tedesco. Ti riporta a quando hai imparato a leggere per la prima volta perché devi prendere confidenza con strane lettere che vedi per la prima volta, ed esercitarti a usarle - leggendo al contrario, da destra a sinistra, con le vocali per lo più poste sotto le consonanti, quando non sono indicate affatto. Ma se lo si fa, si è in grado di analizzare il senso piuttosto speditamente, nelle frasi originali, stupendamente luminose, come ad esempio וַיֹּאמֶר אֱלֹהִים יְהִי אוֹר וַיְהִי אוֹר (vayomer elohim yehi or vayehi or) : Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu.”. Il che vale qualunque sforzo!

Grandi effetti possono scaturire dalla lettura. Sant'Agostino di Ippona fu un appassionato lettore, ma per diverso tempo della prima parte della sua vita fu irrequieto e infelice. Fu solo dopo aver conosciuto il grande arcivescovo di Milano, sant'Ambrogio, e dopo numerose cadute che un giorno a Milano, in un giardino, udì una voce misteriosa – non riuscì mai a identificarne la provenienza – che diceva: Tolle, lege, "Prendi e leggi". Prese una Bibbia, l'aprì a caso e finalmente trovò un po' di pace dopo essersi imbattuto in questo testo di San Paolo:
Camminiamo onestamente come di giorno, non in gozzoviglie ed ebbrezze, non in fornicazione e sensualità, non in contese e gelosie. Rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non seguite la carne nei suoi desideri. (Romani 13:13)
Agostino doveva già avere familiarità con l'idea di base. Ma spinto da quella voce misteriosa, lesse quasi come un bambino i cui occhi si aprissero per la prima volta alle parole scritte.

Quando leggete ciò che gli "esperti" istruiti, non in contatto con il loro bambino interiore, a volte scrivono, diventa chiaro che imparare a leggere e scrivere non è una benedizione senza risvolti. E non solo su questioni morali cruciali come l'aborto, ma anche su molte informazioni ostinate, come la biologia maschio-femmina, che la nostra attuale non cultura cerca di trasformare in non esistenza.

Anche a livello quotidiano, la parola scritta è un'arma a doppio taglio. GK Chesterton, in viaggio in America, una notte passeggiando per Broadway osservò: "Che glorioso giardino di meraviglie sarebbe questo, per chiunque fosse abbastanza fortunato da non essere in grado di leggere".

Tuttavia, abbiamo bisogno di molte cose, sia complesse che semplici, che otteniamo leggendo: leggendo bene. Troppi di noi non le acquisiscono. Tra tutti gli spazi, la New York Review of Books – una volta monotonamente liberale ma di questi tempi costantemente “svegliata” [in senso woke - ndT] – ha appena pubblicato un sorprendente articolo di fondo che descrive in dettaglio i decenni disastrosi del complessivo insegnamento della lingua (sotto varie denominazioni) invece della vecchia disciplina della fonetica.

La nuova "metodologia" incoraggia i giovani a indovinare le parole ed evita di dire agli studenti che non hanno azzeccato (li turberebbe). L'approccio precedente richiedeva uno sforzo reale, sia da parte degli insegnanti che degli studenti, nei primi passaggi più basilari e faceva ripetere agli studenti le cose finché non le eseguissero correttamente.

Ma esistono i risultati di questi esperimenti con i bambini. Il sessantasette per cento degli alunni di quarta elementare in America sono "lettori non esperti" - una formula ovviamente burocratica che probabilmente sottovaluta il problema. Per i bambini neri della stessa età, è l'82%. La fonetica richiede più problemi, ma è dimostrato che funziona.

E questo è solo l'inizio. In questi giorni ci preoccupiamo giustamente del fatto che gli studenti sappiano incredibilmente poco della storia americana, della civiltà occidentale, dei fondamenti dell'Antico e del Nuovo Testamento. Ma come possono sapere se non diventano lettori “competenti”? O quando i loro insegnanti sono stati pervasivamente indottrinati con ideologie ancora più dannose delle "metodologie" che rendono carente la lettura.

È grazie a quella pozione educativa che gli studenti - da quelli che non finiscono mai il liceo ai laureati della Ivy League - crescono sicuri di sapere molto sulla nostra civiltà, che considerano una distesa uniforme di mali visti attraverso le lenti della Critical Race Theory [una teoria giurisprudenziale sul razzismo intrinseco delle leggi varate negli Stati Uniti -ndT] e l'"intersezionalità" (vale a dire, affermazioni di vittimismo che si rafforzano a vicenda [a causa della sovrapposizione o "intersezione" -ndT] di razzismo, sessismo, omo e transfobie, microaggressioni, "emarginazione", ecc.).

Considerano la loro stessa civiltà come puramente imperialista, colonialista, trionfalista, senza la minima idea del suo lato autocritico - per lo più derivante dal cristianesimo - su tutto, dalla schiavitù allo sfruttamento economico. In assenza della parola precisa, sono completamente ignari di come la ricerca del potere, sotto l'occultamento di nozioni confuse come "equità", sostituisca inevitabilmente la ricerca della verità.

Questa è la Settimana delle Scuole Cattoliche – ne parleremo domani. Ma l'attuale missione delle scuole cattoliche deve confrontarsi con lo stato attuale della cultura. Molti di noi sentono di trovarsi in qualcosa di simile a tempi apocalittici. Possiamo sperare e pregare che sia solo un sentimento passeggero, a causa di diverse crisi simultanee nella Chiesa e nel mondo.

Ma vale la pena ricordare, contrariamente al mito illuminista secondo cui il cristianesimo avrebbe portato al Medioevo, che dopo la caduta dell'Impero Romano, furono San Benedetto e i monasteri a preservare la cultura. E poi Carlo Magno, che iniziò la ricostruzione dell'Occidente, sapeva di aver bisogno di potenza militare, certo, ma anche di educazione diffusa. Ha chiamato Alcuino - "L'uomo più istruito che si possa trovare" e altri dotti chierici per aiutare a creare un'intera rete di scuole per educare le persone e nel processo ha prodotto quello che conosciamo come il Rinascimento carolingio, l'inizio della ripresa della cultura europea.

Per noi oggi è altrettanto urgente un'educazione veramente cattolica. E c'è una componente finanziaria cruciale spesso trascurata. I ricchi possono permettersi le scuole cattoliche; i poveri spesso ottengono borse di studio. L'estesa classe media è stata lasciata in difficoltà.

Il mio parroco ha sviluppato una soluzione: viene in aiuto per le tasse scolastiche quando gli studenti passano dalle scuole pubbliche a quelle cattoliche – una misura pratica che dovrebbe essere ampiamente ripetuta per il bene degli studenti, ma anche per dare alle persone allarmate dalle nostre crisi attuali soluzioni per cui possano fare qualcosa che effettivamente aiuti.

L'alternativa è lasciare che tutto resto invariato, a scapito sia della fede che della ragione; il che, come possiamo leggere nella storia, non è una cosa molto cattolica.
Roberto Reale 

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