- Renzi lavora per certi interessi e ciò che compie è ciò che deve (è nota la sua partecipazione al Bilderberg 2019).
- Mentre Conte non viene dal nulla, ma dal potere di certi gesuiti (Villa Nazareth, card. Silvestrini) e dietro quindi ha anche Bergoglio, come pubblicavamo qui e anche qui (vi invito a rileggere con attenzione i testi dai link, visto che la mia postazione di fortuna non mi consente di articolare questo testo come vorrei).
Sintomatico inoltre, ma non poco inquietante anche il recente appoggio ufficiale della CEI (Avvenire) ai tentativi di Conte di perpetuare il suo governo. Oltre a rappresentare un'indebita intromissione in un momento delicato dalla politica nazionale, l'intervento dei vescovi - che rispecchia le linee guida del loro capo (reiterate nella recente intervista al Tg5) - va contro la ragione politica e contro le esigenze della fede cattolica nei confronti della politica. Ratifica infatti un governo fortemente carente nelle sue linee programmatiche, fumose e deficitarie sulle reali esigenze del paese, ma decisamente anti-cattoliche nelle realizzazioni attuative. Ed è un giudizio obbiettivamente inadeguato, viste le mancanze, l'incapacità e il radicalismo anti-vita e anti-famiglia dimostrati dall'esecutivo.
Resta da tener d'occhio il prefigurarsi di un nuovo partito di cosiddetto "centro" a guida Conte, appoggiato dal Vaticano & C., che rischia di convogliare i consensi dei cosiddetti moderati e di troppi cattolici ormai tali solo di etichetta.
Di seguito trascrivo un recentissimo scritto molto rivelatore:
"Per chi, come me, ha passato del tempo ad occuparsi di massoneria (I papi e la massoneria Ares 2007), la scanzonata sceneggiata andata in scena il 12 gennaio a Cartabianca ha qualcosa di surreale.Ospiti di Berlinguer, Paolo Mieli, Massimo Cacciari e Gad Lerner discutono della sfida Renzi-Conte. Renzi ha fatto bene, dice Mieli, a costringere Conte ad una modifica profonda del piano di Recovery fund. Non lo dicevamo forse anche noi? Su questo tutti d’accordo.Epperò, che conseguenze trarre da un simile apprezzamento dell’operato del fiorentino? Bisogna andare alle elezioni? Bisogna cambiare premier? Nemmeno per sogno, chiosa Mieli. E perché no? Perché Conte è “assolutamente invincibile”. Invincibile? E che vuol dire? A quel punto l’ex direttore del Corsera, fra un sorriso sornione e un imbarazzo (finto?), avanza la seguente motivazione: perché Conte “ha dietro di sé qualcosa che sfugge… una sorta di energia forte”.Energia forte? E che nome avrebbe questa energia? chiede Berlinguer a Cacciari.Eh.., anche lui evasivo, sorridente, spiega che non si può dire, che Mieli d’altronde lo sa meglio di lui, ma che lo stesso Mieli non lo può dire. A questo punto interviene Lerner che, dopo due o tre parole di convenevoli, svela il significato delle allusioni di Mieli e Cacciari e dà un nome alla forza innominabile: “una Massoneria nascosta, trasversale, che ha riferimenti interni e internazionali”. Lerner cerca di allontanare il sospetto avanzato da Cacciari e Mieli, che a sua volta prova a correggere il tiro.Ecco però spiegato in due parole perché Conte, l’uomo “venuto dal nulla” per usare la definizione di Mieli, è ancora lì, come lo vediamo da mesi a tutte le ore, a fare il pensoso, seduto di sghembo con una mano appoggiata alla tempia, oppure a fare passeggiatine a giacca slacciata su e giù per i corridoi di Montecitorio.
Un siparietto davvero molto divertente, quanto imprevisto. Guardare per credere la puntata del 12 gennaio di Cartabianca, più o meno dal decimo minuto."
(Angela Pellicciari, da La Nuova Bussola Quotidiana)
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