giovedì 26 maggio 2022

Bergoglio, riferendosi agli immigrati statunitensi, dice: "Gli irlandesi hanno portato il whisky, gli italiani hanno portato la mafia"

Leggiamo nella nostra traduzione da Crux l'ennesima tiritera immigrazionista di Bergoglio. 
Il papa è tornato a parlare di migranti e della necessità di integrarli, ma lo fa con accenti non positivi per l’azione italiana e ingenerosi per le migliaia di emigranti italiani che hanno fattivamente contribuito al progresso degli USA col loro lavoro e con la loro ingegnosa creatività. 
Lo ha fatto nel suo discorso a braccio [qui], nell’udienza di ieri, rivolto ad una delegazione del Global Solidarity Fund, costituito da religiosi e imprenditori che a Davos, dove è in corso il World Economic Forum, si confrontano su leadership e inclusione sociale dei più vulnerabili, che in realtà sono diventati gli intoccabili. Hanno affermato di essere in linea con gli obiettivi dell'Agenda 20301 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile e a farlo in modo coerente con la missione, i valori e gli insegnamenti sociali della Chiesa cattolica. Belle parole; ma la realtà è un'altra... considerazioni specifiche in nota e più avanti.

Non è mancato, nella solita enfasi immigrazionista, un passaggio poco lusinghiero per gli italiani: “Mi diceva uno degli Stati uniti: ‘Ma no, noi non siamo migranti, siamo già radicati qui!’ – ‘Non perdere la memoria: voi siete un popolo di migranti, di migranti irlandesi e di migranti italiani. Gli irlandesi vi hanno portato il whisky e gli italiani vi hanno portato la mafia’.” E ha aggiunto: “Sempre guardare le radici. Poi, guardare l’Europa: l’Europa è stata fatta da migranti; e oggi per uno sviluppo serio, l’Europa ha bisogno dei migranti. C’è un inverno demografico, dove non ci sono i bambini, dove il futuro è ogni volta più stretto: che venga quella buona gente, ma bisogna integrarla! Integrarla”. 

A prescindere dal pressappochismo della visione molto ristretta, nessun accenno ai possibili rimedi per la denatalità che risente della crisi della famiglia, della grande precarietà sociale, della mancanza di fiducia nel futuro, della piaga dell'aborto, e di tutte le altre piaghe del nostro tempo. E, nell'indicazione delle soluzioni, nessun accenno all'Unico, alla sequela del quale la vita rinasce nella libertà e nella giustizia, che non possono sussistere senza Verità. Infatti, l'elemento fondamentale che è venuto meno e sul quale persino il papa sorvola è quello della centralità di Dio nella costruzione della società terrena. L'insegnamento costante della Chiesa afferma che non c’è soluzione alla questione sociale fuori del Vangelo e che l’adesione ai valori del cristianesimo non è solo utile ma indispensabile per la costruzione del bene comune. In altre parole, senza il Creatore la creatura crolla su se stessa e non c’è un ambito del creato che sia indipendente dal Creatore. 

Quanto all'integrazione non è così scontata quando si incontrano identità così diverse, senza contare la nostra deprecabile debolezza nel far rispettare le nostre leggi e la nostra cultura mentre è necessario che anche i migranti siano disposti ad integrarsi, cosa che troppo spesso non accade. 

Se pensiamo alla drammatica situazione dei confini europei a partire dalle nostre coste mentre a fare orecchie da mercante, oltre ai nostri governanti sono sia l'UE che il papa e i vescovi immigrazionisti, dal misericordismo unidirezionale e irresponsabile, perché non esiste misericordia slegata da ogni logica nonché dalla giustizia verso gli autoctoni a rischio di sostituzione etnica e, prim'ancora, culturale e identitaria... Ed è così che l'Italia è divenuta anche la discarica di orde del traffico di clandestini da parte delle varie ONG di turno a ritmi, peraltro ingravescenti, che da tempo hanno oltrepassato ogni livello di guardia. Noi rigettiamo il globalismo neutro fluido e senza confini. I confini non devono essere aboliti; ma devono essere valicabili solo a determinate condizioni che garantiscono l'ordine civile oltre che naturale, se qualcuno ancora lo riconosce! (Maria Guarini)
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1. Cito mons. Viganò [qui]. Promosso principalmente dal World Economic Forum di cui è Presidente Klaus Schwab, il Great Reset è stato adottato dall’ONU con il nome di Agenda 2030 ammantandolo di nobili intenti quali la sconfitta della povertà, della fame e delle malattie, ma di fatto promuovendo la cosiddetta “salute riproduttiva”, la cosiddetta “parità di genere”, la soppressione delle tutele dei lavoratori e la riduzione della manodopera, la privatizzazione della sanità e di altri servizi di pertinenza dello Stato, l’implementazione di strumenti di controllo di massa, l’adozione di valute elettroniche, una massiccia riforma del sistema bancario e assicurativo a svantaggio dei cittadini e delle piccole aziende, l’imposizione di un’agenda green con ripercussioni sul sistema economico globale e sulla vita dei singoli e, non ultima, una impressionante cessione delle sovranità nazionali in ambito finanziario, fiscale e militare.

1 commento:

  1. .. Non perde occasione per essere sempre più rozzo e volgare. Il tacere teatrale nell'intervista del Venerdì Santo 2022 andrebbe prolungato indefinitamente...

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