sabato 3 settembre 2022

Siamo al punto che per criminalizzare il dissenso entra in campo la psichiatria

Vengo invitata a leggere con attenzione questo articolo apparso il 31 agosto 2022 su Rivista di Psichiatria a firma del Prof. Giuseppe Bersani [vedi e anche qui].
La Rivista di Psichiatria rappresenta uno dei più antichi fogli di approfondimento scientifico sui temi della psichiatria in Italia.

L’articolo si prefigge di essere una riflessione sul "fenomeno psichico" della negazione della realtà della pandemia di covid-19.
Nell'articolo leggiamo parole pesantissime a supporto di ragionamenti a dir poco vergognosi. La tesi è infame, si vede subito: vuole criminalizzare anche ogni ombra di dubbio. Lo scientismo è estremizzato e qualsiasi ipotesi di critica viene di fatto negata.

Le conclusioni drammatiche sono che chi osa muovere critiche al sistema è un idiota e l'eminentissimo autore auspica in un
"imminente futuro l’ipotesi, inizialmente impensabile, ma adesso di sempre maggiore potenziale realismo, che accanto alla voce degli infettivologi e dei virologi divenga necessario ascoltare anche quella degli psichiatri, alla fine costretti a riflettere e a prendere consapevolezza e quindi curare"
coloro che si permettono di esprimere dubbi.
Questa appare decisamente la fine della psichiatria dell'uomo e l'inizio della psichiatria ad uso di un sistema che vuole che i dissidenti siano curati, riabilitati, sino all'estremo di essere internati
Percorriamo una china molto pericolosa dalla quale potremo risalire solo dopo aver compiuto una reale riforma (rivoluzione), non più solamente politica, ma del pensiero umano nella sua interezza.
Sconcertante oltre che inquietante che uno psichiatra, a nome di un'intera categoria su una rivista importante, definisca idiota chi non si allinea al pensiero dominante e assuma una presa di posizione netta verso le cure coatte, comprese quelle volte a "riabilitare", "rieducare" i dissidenti, nonostante la mole imponente di evidenze scientifiche su terapia, epidemiologia e mortalità e nonostante l'esistenza di conflitti di interesse palesi e le ripetute figure meschine dei rappresentanti istituzionali.
Vedo un'analogia tra due evidenze: la chiesa conciliarista vuole 'rieducare' i fedeli legati alla Messa dei secoli e alle deviazioni conciliari; lo Stato i cittadini non allineati al pensiero unico di regime.

Personalmente trovo preoccupante soprattutto la perentoria collocazione del dissenso nella categoria "no-vax", assimilando al visionario complottismo, chi abbia dubbi e perplessità su basi oggettivamente valide e supportati da evidenze scientifiche, che vanno sempre verificate: ma con metodo e mens scientifica e non scientista ad usum tyranni...
Tutto questo rievoca inequivocabilmente le "teorie mediche" che supportarono il regime nazista del secolo scorso. E, se dovesse prender piede anche questa forma di coercizione, mala tempora currunt et peiora parantur!

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