lunedì 25 settembre 2023

Novena per il sinodo - don Elia

Indice degli articoli riguardanti il Sinodo sulla sinodalità.
Novena per il sinodo

Ancora una volta – ma, com’è presumibile, ancora peggio delle altre volte – dal 4 al 29 Ottobre prossimi il Vaticano sarà teatro di un vano tentativo di pervertire la verità rivelata e di scardinare la costituzione divina della Chiesa. Per aumentare la pressione, sono stati invitati anche molti che non sono chierici e neppure cattolici e che, di conseguenza, non hanno nulla a che fare con quella che si definisce una riunione di vescovi. Dietro la cortina fumogena di discorsi inconsistenti e parole prive di contenuto reale, i manipolatori in abito ecclesiastico cercheranno di far accettare, sotto forma di richieste provenienti dalla “base”, la volontà di equiparare il sacerdozio a una qualunque funzione sociale, di riconoscere la sessualità come un bene di consumo, di sdoganare sodomia e pederastia (di cui non pochi di loro sono fervidi praticanti) e di consacrare dottrinalmente altre “conquiste” della moderna società di marca luciferina.

Nihil sub sole novum
Il metodo è vecchio: è dagli anni Settanta del secolo scorso che la cricca radical-progressista, pagata da banchieri sedicenti giudei, utilizza le strutture degli Stati e della Chiesa per imporre la propria agenda facendola passare per volontà del “popolo”… di un popolo, ovviamente, selezionato in base a criteri funzionali ai fini prestabiliti. Chi non si spalma senza remore sui perversi programmi di lor signori, tanto nella società civile quanto nella comunità ecclesiale, è irreversibilmente bollato come nemico del progresso e dell’umanità; di conseguenza, è condannato al disprezzo, all’esecrazione e all’isolamento. Ogni legge, umana e divina, è calpestata in nome di una misericordia o accoglienza arbitraria e selettiva con cui si legittima ogni abuso, ingiustizia e menzogna. Del resto il peccato contro natura, una volta diventato scelta di vita, provoca una generale deformazione interiore in cui l’insincerità, l’indifferenza, la slealtà e la cattiveria sono ormai la regola. Con quegli individui è impossibile avere un confronto franco e leale, ma bisogna necessariamente giocare d’astuzia, evitando di offrire loro il destro per farsi mettere fuori gioco.

Ci sono purtroppo, per quanto contrari, anche personaggi che, a dispetto delle intenzioni dichiarate, di fatto favoriscono gli avversari, i quali stanno operando in maniera evidente per concentrare gli oppositori in “riserve indiane” da cui non intralcino più la realizzazione dei loro disegni. In tal modo si abbandona la Chiesa ai modernisti, anziché cercare di contrastarne dall’interno l’azione pervertitrice con un’attività non solo buona, ma pure lecita e fecondata, grazie alla preghiera, dall’abnegazione e dal sacrificio. Non si contribuisce di certo al bene della Chiesa militante frammentandola, bensì servendola con perseveranza nel posto assegnato dalla Provvidenza, mossi da spirito soprannaturale e sorretti dalle tre virtù teologali, le quali si sviluppano nella misura in cui vengono esercitate con atti frequenti e ripetuti.

Lontano da tutte le false piste
Mentre le mosse dei novatori, pur così nocive, sono estremamente banali e prevedibili, il pericolo rappresentato da quanti separano i fedeli dal corpo ecclesiale è ben più subdolo e, per certi versi, causa maggior dolore. Che l’ideologia spadroneggi in campo progressista, non fa meraviglia; che sia così anche in quello di chi sostiene di difendere la Tradizione, invece, lascia sgomenti. L’esame obiettivo dei fatti nella loro pura oggettività sembra un miraggio irraggiungibile: tutto è ridotto a opinione, interpretazione, polemica in funzione di uno scopo prestabilito. Non si prendono neppure in considerazione le ragioni di una posizione differente, per quanto scevra da qualunque interesse o passione, ma si contrattacca sparando all’impazzata e dando fondo alle scorte di munizioni, ossia di pseudoargomentazioni trite e ritrite, ma talmente insostenibili da poter far presa unicamente su chi è digiuno di sana dottrina (che non si acquisisce col lavaggio del cervello) e di autentica cultura (che non è vanitoso sfoggio di sterile erudizione).

Il fatto che il diritto canonico sia disatteso o manipolato per fini illeciti da certi membri della gerarchia non ci autorizza a disattenderlo né a manipolarlo a nostra volta, nemmeno per fini considerati buoni, i quali mai giustificano il ricorso a mezzi cattivi. Chi scrive, pur esprimendo a volte giudizi su atti e parole di alcuni di essi, non si è mai ribellato a ordini legittimi né ha mai incitato altri a farlo con la pretesa di stabilire se un superiore è degno o meno di esigere obbedienza. Nel corso della storia della Chiesa i Santi hanno sempre obbedito, perfino a ordini ingiusti e a superiori indegni, riconoscendo per fede l’autorità loro conferita da Dio e confidando nella Provvidenza. Le iniziative illecite con cui alcuni si propongono di “salvare” la Chiesa (la quale, grazie al Cielo, ha già un Salvatore) mancano in modo vistoso di spirito soprannaturale e abbondano, in compenso, di superbia e ostinazione nella volontà propria, le quali sono i peggiori nemici di una sana vita spirituale.

La vera obbedienza non esclude che per necessità, in casi eccezionali, uno si autorizzi a usare una certa misura di dissimulazione, senza però giungere fino alla menzogna. Una cosa, nondimeno, è evitare gli scogli per non provocare rappresaglie, un’altra è esercitare il sacro ministero in modo del tutto indipendente, senza alcun mandato, cosa che nessuna circostanza particolare può render lecita. Qui ci troviamo sul piano della costituzione divina della Chiesa, vale a dire della struttura che Gesù Cristo stesso, in quanto Dio e suo Capo, le ha dato per assicurarne la coesione e la durata. Coloro che, in maniera mistificatoria, manipolano il diritto e la teologia che gli è sottesa commettono un peccato contro lo Spirito Santo, l’impugnazione della verità conosciuta, arrecando altresì alle anime un danno enorme e talvolta irreparabile, considerata la profonda ignoranza religiosa in cui versano tanti cattolici e lo stato emotivo di esasperazione che ne offusca l’intelletto.

Come prepararci al sinodo?
Cosa possiamo dunque fare, lecitamente e fruttuosamente, per contrastare l’azione demolitrice dei modernisti, che il mese prossimo, come si può facilmente presumere, toccherà un nuovo culmine? Anzitutto pregare con fede, unendo alle invocazioni mortificazioni e rinunce; poi approfondire le nostre conoscenze dottrinali con il Catechismo e buoni testi apologetici; infine parlare con carità e pacatezza per ristabilire la verità sui punti contestati. Senza lasciarci prendere dall’agitazione o dallo scoraggiamento a causa delle notizie che verranno diffuse sul sinodo, pratichiamo l’esercizio della presenza di Dio, che ci aiuterà a conservare la pace e a vedere tutto, con sguardo soprannaturale, come disposto o permesso dalla Provvidenza in vista di un bene maggiore; evidentemente il Signore non ha ancora terminato la cernita dei Suoi veri discepoli. Nell’imminenza dell’apertura, poi, dal 25 Settembre al 3 Ottobre prossimi offriamo a Dio la novena riportata in calce.

Ex ore infantium et lactentium perfecisti laudem propter inimicos tuos (Dalla bocca dei bambini e dei lattanti hai realizzato una lode a motivo dei tuoi nemici; Sal 8, 3): recitiamola con questo spirito di fede e di abbandono. Meditando su questo versetto, ci si può domandare in che modo Dio realizzi una lode dalla bocca di chi ancora non sa parlare; ciò si chiarisce quando si comprende che, secondo la parola del Vangelo, dobbiamo noi stessi diventare quei piccoli (nḗpioi) ai quali son rivelati i misteri del Regno dei cieli (cf. Mt 11, 25; 18, 3) e quei neonati (bréphē) che bramano il buon latte spirituale, privo di inganni (cf. 1 Pt 2, 2). Perché la nostra preghiera abbia il potere di abbattere gli avversari, è perciò necessario che l’anima nostra si sforzi di diventare come quella di un lattante battezzato, già libera dal peccato originale, ma non ancora macchiata da peccati personali. Per riformare la Chiesa, ognuno cominci dunque dal riformare se stesso.
 
* * *
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Maledicti qui declinant a mandatis tuis (Sal 118, 21).

SALMO 57
Se davvero proferite senz’altro la giustizia, pronunciate sentenze rette, figli degli uomini. In realtà, nel cuore operate iniquità; sulla terra le vostre mani ordiscono ingiustizie. I peccatori sono impazziti fin dalla nascita, han deviato fin dal grembo materno; hanno proferito falsità. Il loro furore è simile a quello di un serpente; è come quello di un aspide sordo che si tura le orecchie, che non ode la voce degli incantatori, del mago che lo incanta abilmente. Dio frantumerà i loro denti nelle loro bocche; il Signore frantumerà i molari dei leoni. Non addiverranno a nulla, come acqua che scorre via; egli tiene teso il suo arco finché non siano abbattuti. Saran tolti di mezzo come cera che si scioglie; cadde sopra di loro il fuoco e non videro più il sole. Prima che le vostre spine diventino un cespuglio, così con ira li inghiottirà da vivi. Il giusto si rallegrerà quando vedrà il castigo; si laverà le mani nel sangue del peccatore. E si dirà: «C’è senz’altro una ricompensa per il giusto; c’è senz’altro un Dio che li giudica sulla terra».

Pietà di noi, Signore! Meritiamo questo e molto peggio a causa dei nostri peccati, ma sappiamo che non ci farai mai mancare la Tua grazia se, seguendoti sulla via del Calvario, la chiediamo con cuore umile e contrito, piuttosto che per interesse nostro o di questa o quella fazione. Malgrado la nostra debolezza, con il Tuo aiuto siamo pronti a qualunque sacrificio, pur di esserTi fedeli nell’unità del Tuo mistico Corpo. Aiutaci a stare saldi e operosi nel posto che ci hai assegnato nella Tua vigna, la quale rimane Tuo geloso possesso, nonostante sia devastata dai cinghiali. Non permettere che le nostre scelte sconsiderate favoriscano i Tuoi nemici, che si trovino all’esterno o si siano infiltrati in essa. È il Tuo stesso onore ad essere in gioco, Signore, con la dignità e la salvezza della Tua santa Sposa: che cosa aspetti ad intervenire? Fa’ Tu ciò che è necessario, ma non è in nostro potere. Tu solo sei il nostro Bene, il nostro Amore, il nostro Dio: con Te abbiamo tutto e nulla potrà mai mancarci.
Innalzati, tu che giudichi la terra, rendi la retribuzione ai superbi. Fino a quando i peccatori, Signore, fino a quando i peccatori si glorieranno, proclameranno e proferiranno l’iniquità, parleranno tutti coloro che operano l’ingiustizia? Hanno umiliato il tuo popolo, Signore, e devastato la tua eredità (Sal 93, 2-5).
Tu, sorgendo, avrai pietà di Sion, poiché è ora di averne pietà, poiché è giunto il tempo (Sal 101, 14).

Risposta del Cielo: È stata tappata la bocca di quanti proferiscono iniquità (Sal 62, 12).

- Una decina del Santo Rosario

Ti preghiamo, o Signore: difendici da tutti i pericoli dell’anima e del corpo e, per intercessione della beata e gloriosa sempre Vergine Madre di Dio, Maria, del beato Giuseppe, dei beati tuoi apostoli Pietro e Paolo, di san [patrono del luogo o titolare della parrocchia] e di tutti i Santi, concedici con benevolenza la salvezza e la pace, affinché, annientate tutte le avversità e gli errori, la tua Chiesa ti serva con tranquilla libertà. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

https://lascuredielia.blogspot.com/p/la-gioia-della-santa-presenza-di-dio.html

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