mercoledì 11 agosto 2021

Cardinale Zen: la messa tradizionale in latino dovrebbe continuare, anche se alcuni critici sperano che "sparirà"

Nella nostra traduzione dal The Catholic World Report, 10 ago 2021 le più recenti affermazioni del Card. Zen su Traditionis custodes. Qui indice degli articoli sulla Traditionis custodes.

Lunedì scorso il cardinale Joseph Zen ha affermato di ritenere che Traditionis custodes potrebbe non avere un effetto disastroso sulla celebrazione della Messa tradizionale in latino, anche se dubita delle intenzioni di alcuni critici della Messa antica strettamente legati a papa Francesco.

"Penso che l'effetto del motu proprio potrebbe non essere così devastante", ha detto il cardinale emerito di Hong Kong il 9 agosto, durante un evento in streaming sulle restrizioni di Papa Francesco e "il futuro della Messa tradizionale in latino".

Zen si è detto lieto che i vescovi di Hong Kong, ad esempio, abbiano scelto di non apportare modifiche alla celebrazione della messa in latino nella loro diocesi. Ma ha aggiunto di essere preoccupato che alcune persone sperino che il motu proprio non abbia solo l'effetto di regolamentare quel rito, ma sia "un processo per farlo scomparire". Ed ha affermato: “Questo è molto preoccupante, perché penso che [la Messa in latino] sia qualcosa di molto prezioso e molto benefico per la pietà e il nutrimento della fede”.

Il cardinale Zen ha anche dichiarato di sospettare che le idee che hanno ispirato Traditionis custodes potrebbero non provenire dal Papa ma dalle "persone intorno a lui, specialmente nell'ambito della Segreteria di Stato", aggiungendo: “Forse se c'è chi ha qualche informazione in più sull'origine di tutta questa tempesta, potrebbe risparmiarci troppe discussioni su qualcosa che penso dovrebbe essere ovvio: che la forma [della Messa antica] della liturgia è molto favorevole alla pietà e persino al rafforzamento della fede”.

Traditionis custodes, entrata in vigore il 16 luglio, lo stesso giorno della sua uscita, sottolinea che è “competenza esclusiva” del vescovo autorizzare le messe tradizionali latine nella sua diocesi. Il documento ha apportato profonde modifiche alla lettera apostolica Summorum Pontificum di Benedetto XVI del 2007, che aveva riconosciuto il diritto di tutti i sacerdoti di dire messa usando il Messale Romano del 1962 senza dover chiedere il permesso del vescovo.

La Messa secondo il Messale Romano del 1962 è indicata anche come forma straordinaria del Rito Romano, la Messa Tridentina e la Messa latina tradizionale. La Messa più comunemente celebrata nelle chiese cattoliche di tutto il mondo, radicata nel Messale Romano promulgato nel 1970 da Papa Paolo VI, è anche conosciuta come forma ordinaria del Rito Romano, la Messa di Paolo VI e il Novus Ordo.
[sulla questione delle "forme", vedi

Il cardinale Zen ha parlato della Messa tradizionale in latino durante una tavola rotonda in diretta streaming che includeva anche il vescovo ausiliare di Astana, Kazakistan, Athanasius Schneider; il laico John Rao; Filippo Alanis; James Bogle e Robert Moynihan. La tavola rotonda online è stata ospitata da Aurelio Porfiri, compositore di musica e fondatore di Altare Dei, rivista cattolica di liturgia e musica sacra.
Durante la discussione, il porporato cinese ha parlato della sua educazione e delle sue prime esperienze con la messa in latino. E ricordato che suo padre, che si era convertito al cattolicesimo, voleva diventare sacerdote, ma ne è stato scoraggiato dai missionari poiché aveva appena ricevuto la Cresima.

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