giovedì 28 aprile 2022

Elon Musk può esserci d'aiuto?

Dalle notizie di cronaca, registriamo un possibile cambiamento sulla libertà di comunicazione nei social, nella nostra traduzione di un articolo di Eric Sammons, pubblicato su Crisis Magazine. L'argomento è da inserire tra gli articoli sulla realtà distopica [qui].

Elon Musk sta cercando di prendere il controllo di Twitter (acquisito il 25 aprile scorso -ndT), suscitando l'attenzione generale. La sua fede nella libertà di parola libererà il gigante dei social media dalla sua schiavitù all’ideologia woke [1]? Sarà in grado di cambiare lo stile censorio di Twitter?

Mentre i cattolici potrebbero essere rincuorati da tali notizie, è difficile non essere sospettosi di Musk. Le élite ricche del mondo di solito non sono amiche della fede – basta pensare a Bill Gates, Warren Buffet e Klaus Schwab e ai loro sforzi anti-cattolici per rifare il mondo a loro immagine secolarista. Ma Musk potrebbe essere diverso? Potrebbe forse essere come il re babilonese Ciro, un pagano che aiuta il popolo eletto da Dio a tornare alla Terra Promessa?

Anche se sudafricano di nascita, Elon Musk è un cittadino americano, che dà avvio a un modo divertente per alcuni conservatori di spiazzare la sinistra: dicono che è l’afro-americano di maggior successo nel mondo. Ha guidato diverse aziende ben note, tra cui Paypal, Tesla e SpaceX. I suoi successi finanziari e il suo stile eccentrico gli hanno fatto guadagnare un grande seguito, in particolare tra i giovani che volevano seguire il suo tracciato per arricchirsi.

La politica del multimiliardario è eclettica e difficile da definire. Durante le elezioni presidenziali del 2020 ha sostenuto la candidatura indipendente del rapper Kanye West. L’anno scorso si è trasferito dalla California al Texas: il che potrebbe essere visto come uno spostamento politico da uno Stato blu a uno rosso, ma probabilmente si è trattato di una semplice decisione affaristica – traferendosi sfuggiva le tasse esose della California vista l’assenza dell’imposta statale sul reddito in Texas.

Musk ha sostenuto il libero mercato, il che non sorprende considerando la sua carriera da capitalista di successo. Ha anche criticato l'odierna cultura woke: “Nel suo cuore la wokeness è divisiva, discriminatoria e odiosa. Fondamentalmente dà alle persone meschine… uno scudo per essere meschini e crudeli, con una corazza di false virtù”. Ed è contrario al desiderio dell’élite ricca di controllare la popolazione mondiale, sostenendo che dovremmo avere più figli piuttosto che meno (ha anche detto che col surplus di popolazione potremmo colonizzare Marte).

Musk non sembra molto religioso. È stato battezzato da giovane e ha frequentato la scuola domenicale anglicana, ma non si considera un cristiano. Tuttavia non è antagonista rispetto alla fede, una volta ha dichiarato: “Sono d’accordo con i principi sostenuti da Gesù. C’è una grande saggezza negli insegnamenti di Gesù, e sono d’accordo con quegli insegnamenti”.

Tali tiepide parole di lode potrebbero naturalmente essere dette da un agnostico o da un ateo e chiaramente Musk non segue tutti gli insegnamenti di Cristo. È tre volte divorziato (due volte dalla stessa donna) e due dei suoi otto figli li ha avuti con una compagna non sposata. Inoltre, cinque dei suoi figli sono nati tramite fecondazione assistita e un altro è nato tramite maternità surrogata, entrambe pratiche considerate gravemente immorali dalla Chiesa cattolica. Sembra avere poco interesse per le opere di carità; secondo una valutazione ha dato via meno dell’1% della sua enorme ricchezza.

Chiaramente Elon Musk non è un modello che i cattolici dovrebbero cercare di emulare nella loro vita. Ma può essere considerato comunque un alleato?

Se ci guardiamo intorno sul progresso e la crescita del cattolicesimo nel mondo, vediamo ostacoli interni ed esterni. Gli ostacoli interni consistono principalmente in capi della Chiesa più preoccupati di compiacere il mondo che di compiacere Nostro Signore. E qui Musk non è d’aiuto.

Forse il più serio ostacolo esterno al cattolicesimo, direi, è il crescente asse Woke che vuole impedire la proclamazione delle verità più controverse della fede. È qui che Musk può essere un importante alleato per i cattolici.

Per quanto sia facile liquidare Twitter – e può essere una fogna – i cattolici non dovrebbero sottovalutare il suo impatto sulla nostra cultura. La realtà è che ciò che accade sui social media, in particolare sui giganti dei social media come Twitter, Facebook e TikTok, plasma il modo in cui molte persone pensano e vedono il mondo. Quindi, quando certi punti di vista vengono esclusi da quelle piattaforme, è importante.

Ora si potrebbe pensare che tale censura possa essere un dato positivo. Dopo tutto, se gli appelli razzisti per eliminare la popolazione nera sono banditi dai social media, è un bene, giusto? Tuttavia, ciò che ora viene etichettato come “pericoloso” e “disinformazione” è sempre più spesso un credo cattolico di base o anche solo dichiarazioni fondate su verità e realtà.

Per esempio, il mese scorso sono stato bloccato da Twitter per il seguente tweet: “Solo un promemoria: L’attività omosessuale è un peccato. Il transgenderismo è una malattia mentale. L’aborto è un omicidio”. Ognuna di queste affermazioni è di fatto vera, ma Twitter ha ritenuto che almeno una di esse (probabilmente il commento sul transgender) violasse le loro regole contro la “condotta che genera odio”. È una tattica comune: qualsiasi verità che potrebbe offendere la massa Woke viene etichettata come “odio” e rimossa dalla discussione. Tuttavia, fin dai tempi di Cristo l’insegnamento cattolico è stato spesso contundente per coloro che sono al potere.

Mentre sarebbe facile scuotere semplicemente la polvere dai nostri piedi e lasciare definitivamente Twitter, questo non risolve il problema. Anche se potremmo sperare e desiderare che Twitter sparisca, non possiamo dimenticare i milioni di persone che ricevono notizie e formano le loro opinioni sulla base di ciò che leggono sui social media. Se certi punti di vista, come i problemi del transgenderismo, non vengono mai visti, allora è molto probabile che queste idee distorte diventino più diffuse e accettate. Dopo tutto, questo è il motivo per cui Twitter innanzitutto censura queste opinioni!

I regimi censori in vigore su varie piattaforme di social media dovrebbero interessare tutti i cattolici, anche quelli che evitano le stesse piattaforme. Censurando la verità, Twitter e Facebook e altre entità dell’Asse Woke creano barriere nella mente dei loro utenti, rendendo più difficile per qualsiasi cattolico raggiungere gli altri con la Via, la Verità e la Vita. Un giovane che sente solo la narrazione dominante sui social media quando si tratta di sessualità umana è probabile che pensi che l’insegnamento cattolico a questo proposito sia sostenuto solo da un piccolo numero di pericolosi estremisti.

Ecco allora che Elon Musk può essere un Ciro. Anche se il suo stile di vita non è ammirevole, le sue azioni potrebbero consentire un’espressione più libera del cattolicesimo nel mondo. Musk ha chiarito che preferisce meno censura e più libertà di parola sui social media. Se avesse successo nel suo tentativo di acquisizione di Twitter, le sue decisioni di leadership potrebbero indirettamente esporre innumerevoli persone alle verità cattoliche. Potrebbe non accettarle lui stesso, ma permetterebbe che si diffondano.

In quanto cattolici, sappiamo che la Verità è attraente. Anche se i nostri peccati possono impedirci di accettare la Verità, i cuori sinceri e aperti sono attratti dalla Verità quando la sentono. Un ambiente di libertà di parola più aperto è benefico per la Verità, perché la luce di quella Verità supera l’oscurità delle bugie del mondo. Questo è il motivo per cui è così importante proclamare la Verità quando e dove possiamo, ed è anche il motivo per cui i nemici della Verità lavorano così duramente per metterne a tacere la diffusione. Se Elon Musk può aiutarci – anche involontariamente – a far conoscere meglio la Verità, allora noi cattolici dovremmo pregare per il suo successo.
Eric Sammons
Eric Sammons è il caporedattore di Crisis Magazine. Il suo ultimo libro Deadly Indifference (maggio 2021) esamina l’aumento dell’indifferenza religiosa e come ha portato la Chiesa a perdere il suo zelo missionario.
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
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1. [“Woke” non è davvero traducibile in italiano – vuol dire qualcosa come “consapevole” – ma indica, o almeno indicava originariamente, l’atteggiamento di chi presta attenzione alle ingiustizie sociali, legate principalmente a questioni di genere e di etnia, e non ne rimane indifferente, solidarizzando ed eventualmente impegnandosi per aiutare chi le subisce. Nel Novecento l’espressione “woke” esisteva già ed era usata soprattutto tra gli afroamericani, sia con l’accezione di “stare all’erta” rispetto a un pericolo, sia con quella più generica di essere a conoscenza di qualcosa. La sua diffusione col significato attuale però risale allo scorso decennio, quando fu usata nell’ambito delle proteste di Black Lives Matter per esprimere il concetto a cui è stata poi associata negli ultimi anni: cioè la consapevolezza su una serie di questioni e problemi legati al razzismo e al sessismo sistemico – nel senso di radicati nelle istituzioni e nelle dinamiche sociali – della società americana (e per estensione di quelle occidentali). -ndT]

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