lunedì 4 aprile 2022

Altro che Davide contro Golia, come la bolsa retorica neo resistenziale vuole raccontarci!

Se non interverranno altri elementi non possiamo avere certezze; ma c'è chi fa notare che le truppe russe si sono ritirate il 30 marzo. Il 31 marzo, il sindaco di Bucha, Anatoliy Fedoruk, ha confermato in un videomessaggio che non c'erano militari russi in città, ma non ha nemmeno menzionato la gente del posto colpita per strada con le mani legate, in patente controtendenza con la martellante propaganda quotidiana fatta di immagini e di proclami. Non è dunque strano che tutte le cosiddette "prove dei crimini" a Bucha non siano emerse fino al quarto giorno, quando sono arrivati in città il Servizio di sicurezza dell'Ucraina e rappresentanti dei media? Che Dio abbia pietà delle vittime e dei carnefici a qualunque fronte appartengano!

Ed è arrivato il momento delle fosse comuni

Decine e decine di anni di retorica pacifista e tanta sensibilità coltivata dall’industria dello spettacolo hanno talmente “intenerito” i cuori che appena nel nostro mondo dal perenne sorriso smagliante si indicano violazioni di un qualsiasi codice ritenuto corretto, inevitabile che si alzi vibrante e indignata la richiesta di un intervento civilizzatore… perché non si possono tollerare brutture e nefandezze… e vai con le genuflessioni e le note inclusive di Imagine di John Lennon.

L’Orso russo doveva star buono, accettare che quel simulacro di stato rappresentato dal fantoccio Zelensky continuasse ad agire indisturbato sotto il comando americano; ma ha reagito, ha mandato le sue truppe per impedire che il gioco proseguisse, o almeno proseguisse in modo sfacciato, e qualcuno a dire che così i russi sono caduti nella trappola americana. Sarà pure così, fatto è che non gli era stata concessa nessun’altra alternativa. 

Gli americani vogliono una resa congiunta: della Russia e dell’Europa. D’altronde, non è mistero, se non per i fessi, che «le forze armate ucraine siano state addestrate, negli anni, secondo i più alti standard, con l’aiuto dei più grandi strateghi militari occidentali» come dice il generale Leonardo Tricarico. E non è un caso che i principali sabotatori di qualsiasi via diplomatica siano gli americani, i quali perseguono l’obiettivo di vedere la Russia di Putin «nella polvere» (sempre Tricarico) e gli europei ancor di più sotto schiaffo. 

Altro che eroica resistenza del popolo ucraino, altro che Davide contro Golia, come la bolsa retorica neo resistenziale vuole raccontarci. A proposito, visto che si sta avvicinando il 25 aprile, come pensano di somministrarci quest’anno il racconto della resistenza? Associandola a quella Ucraina dove agiscono forze militari inneggianti al nazismo? 

Doveva arrivare, ed è arrivato. Il momento in cui si “scoprono” fosse comuni. Gli americani sono maestri indiscutibili di questo genere di operazioni. Ci hanno fatto credere tutto e il contrario di tutto nel corso della loro inarrestabile marcia verso la Democrazia. I loro eccidi sono stati o coperti o presentati come necessari. È appena defunto il segretario di Stato Usa Madeleine Albright che tranquillamente disse che «valeva la pena» sostenere le sanzioni che portarono a morire di fame 500mila bambini iracheni. Ma cos'altro si aspetta da chi ha costruito il proprio stato sterminando decine di milioni di nativi (i famosi pellerossa)? 

Lasciamo stare per il momento bombe atomiche, fosforo bianco, uranio impoverito, eccidi di popolazioni, sostegno ai peggiori governi che si possano immaginare... rimaniamo al recente passato: come possiamo dimenticare tutte le falsificazioni messe in atto per giustificare i propri interventi “umanitari”? Come possiamo dimenticare le salme riesumate e maltrattate nella Romania di Ceausescu, o i presunti bambini prematuri sottratti dalle incubatrici nell’Iraq di Saddam o le presunte fosse comuni nella Libia di Gheddafi o…

Ora vengono fuori queste fosse comuni rinvenute nei dintorni di Kiev. Il coro unanime del nostro democratico mondo è pronto a giurare che siano stati i russi. Il solito, scatenato, guerrafondaio, segretario Pd Letta, interviene per dire che qua ci vuole un embargo definitivo contro la Russia. 

Mentre i “pacifisti” nostrani, educati a Imagine+Greta+Buoni sentimenti, esclamano che nooo, questa barbarie non può continuare! 

Nota a margine, rivolta a tutti quelli che esprimono il proprio raccapriccio per la guerra, e che si sentono tanto buoni dal dover aiutare il popolo ucraino. Ma se non siete in grado di capire quello che accade e perché accade perché non dedicate il vostro tempo ad occuparvi di altro invece che martellare i cosiddetti con le vostre infantili richieste di pace che poi inevitabilmente si convertono in “necessari” interventi di guerra per debellare il mostro, l’orco o l’orso di turno?  (Antonio Catalano)

5 commenti:

  1. Toni Capuozzo integrale6 aprile 2022 alle ore 11:26

    DOPO L’ORRORE

    La prima domanda che mi sono fatto è : pensi che sia impossibile che i russi, ritirandosi, abbiano fatto, per vendetta e odio, una strage di civili ? Non lo ritengo impossibile, ho visto troppe volte che la guerra porta a dare il peggio di sé. La seconda domanda è stata: pensi che sia impossibile che gli ucraini, aggrediti, bisognosi di aiuto, ansiosi di coinvolgere la comunità internazionale, abbiano “costruito” la scena ? Ho una lunga esperienza, dal Kossovo al Libano, da Betlemme a Belgrado, di situazioni forzate, modificate, usate: in guerra ogni mezzo è buono. In più, in questo caso, ci sono i precedenti della ragazza di Mariupol (diceva la verità allora, o la dice adesso ?), il mistero del teatro di Mariupol, i numeri che vengono forniti dalle Nazioni Unite e dagli ucraini su vittime civili e perdite militari russe (sarebbero morti 400 militari russi per ogni civile ucciso….). Il mestiere del giornalista è farsi domande, anche quelle scomode. E allora mi ha sorpreso una sequenza di date:
    - il 30 marzo le truppe di Putin abbandonano Bucha
    - il 31 marzo il sindaco, davanti al municipio, rilascia una dichiarazione orgogliosa, sul giorno storico della liberazione. Non parla di vittime per le strade.
    -il 31 marzo Maxar Technologies pubblica le foto satellitari che rivelano l’esistenza di fosse comuni attorno alla chiesa. E’ una scoperta che poteva essere fatta a terra: è la fossa che pietosamente gli abitanti del posto hanno iniziato a scavare il 10 marzo per seppellirvi i propri morti nella battaglia – siamo poco lontani dall’aeroporto di Hostomel- in cui nessuno avrebbe fatto distinzioni tra civili e militari.
    Il 1 aprile va in onda a Ukraine TV24 l’intervista al sindaco. Non è accompagnata da alcun commento su morti per strada.
    Il 1 aprile un neonazi che si fa chiamare Botsman posta su Telegram immagini di Bucha. Dice solo di aver trovato un parlamentare, in città, non parla di morti. Ma lo si sente rispondere a una domanda: “Che facciamo con chi non ha il bracciale blu’?” “Sparate”, risponde.
    Il 2 aprile la Polizia ucraina gira un lungo filmato sul pattugliamento delle strade di Bucha (che non è enorme:28mila abitanti). Si vede un solo morto, un militare russo, ai bordi della strada. Nel filmato, lungo 8 minuti ci sono abitanti che escono dalle case, e passanti che si fermano a parlare con la polizia. Lieti di essere stati liberati, ma nessuno parla di morti per strada. La cosa peggiore è quando uno racconta di donne costrette a scendere in una cantina, e uomini prelevati per essere interrogati.
    Il 3 aprile il neonazi su Telegram incomincia a postare le foto dei morti. A tre giorni pieni dalla Liberazione.
    Il 4 aprile, ieri, il New York Times pubblica una foto satellitare che riprende i morti per strada, spiegando che è stata scattata il 19 marzo (quindi i corpi sarebbero per strada da quasi due settimane, sembrano le armi chimiche di Saddam).

    RispondiElimina
  2. Toni Capuozzo integrale6 aprile 2022 alle ore 11:27

    ...segue
    Va da sé che onestà e indipendenza (che poi uno scambi l’indipendenza come dipendenza da Mosca mi fa solo ridere amaramente) impongono domande. Com’è che gli abitanti di Bucha che, sotto la dura occupazione russa, seppellivano i propri morti, questi invece, pur liberi, li lasciano sulle strade ? Com’è che attorno ai morti non c’è quasi mai del sangue ? Se una vittima viene sparata alla tempia, è una pozza, finchè il cuore batte. Se gli spari che è già morto, niente sangue. Com’è che in una cittadina piccola e in guerra, dove nessuno presumibilmente si allontana da casa, nessuno ha un gesto di pietà, per tre giorni, neanche uno straccio a coprire l’oscenità della morte ? Erano morti nostri o altrui ? Se uno vuole credere, se cioè è questione di fede, anche l’osservazione che i morti, per bassa che sia la temperatura non si conservano così, è inutile. Morti pronti per il camera car che è una gimkana tra i corpi. Una volta tirai un sasso a un randagio, io che amo gli animali, perché si stava cibando del corpo di un terrorista, e non era in una città affamata.
    Purtroppo mi interessano poco le testimonianze de relato – “mi hanno raccontato che”- o i servizi che aggiungono alla scena solo rabbia e indignazione, e pietà all’ingrosso. Ricordo ancora a Gerusalemme il responsabile della sede RAI scrivere una mail privata ai dirigenti palestinesi attorno alle immagini di un linciaggio a Ramallah: “La Rai non avrebbe mai mandato in onda immagini che vi danneggino”. I gonzi pubblicarono la mail di solidarietà sui giornali. Né mi turbano le accuse dei tifosi, dei trombettieri e dei tamburini. Senza insulti sono disposto a discutere con chiunque, e so che quelle persone, chiunque fossero, in qualunque circostanza fossero state uccise, a qualunque scopo venissero esibite (i russi per terrorizzare, gli ucraini per emozionare il mondo) sono morte nel modo peggiore, e meritano pietà e giustizia, non propaganda
    Resta l’orrore, e la speranza che commissioni severe indaghino e la facciano pagare ai responsabili. Se sono russi, irraggiungibili, resteranno nell’album delle infamie. Se qualche ucraino ha abbellito o costruito la cosa, è giusto almeno porsi un altro paio di domande scomode.
    Come fai a non mandare armi a un popolo così martoriato, come fai a non reagire all’orrore ?
    Come fai a convincere l’opinione pubblica mondiale che bisogna mandare altre armi e puntare a punire l’invasore, non a negoziarne il ritiro ? Come si giustifica un’escalation ?
    In poche parole: a chi giova ? Ma, attenzione, anche rispondere a questa domanda non dà alcuna certezza. Perché la guerra è calcolo, ma ancora di più follia e stupida ferocia.

    RispondiElimina
  3. Tutto è ormai strumentale ad un solo scopo, cioè protrarre la guerra all' infinito.
    La narrazione ad uso e consumo dei "buoni"...

    RispondiElimina
  4. Diego Fusaro
    Nel quadro del nuovo ordine mentale di completamento del nuovo ordine mondiale, è detto "putinista" chiunque non aderisca ai moduli del pensiero unico geopoliticamente corretto, proprio come "negazionista" era detto chiunque non avesse aderito ai moduli del pensiero unico terapeuticamente corretto. Sempre il solito schema: criminalizzare il dissenso. Intanto, perfino Dostoevskij, Tolstoj e perfino San Nicola a Bari sono stati classificati come pericolosi putinisti che debbono essere ostracizzati. La cancel culture prosegue, rivelando la nostra odierna natura di civiltà del nulla, di impero del nichilismo. Per gli araldi del pensiero unico neoliberale, "dittatore" è chiunque non sia interno al paradigma neoliberale stesso, quello in cui decidono autocraticamente i mercati e le loro classi di riferimento. La democrazia neoliberale consiste, di fatto, nell'autogoverno dei mercati. E ultimamente anche nella crisi permanente, nell’emergenza come nuova normalità e come nuova ars regendi. Da venti anni a questa parte, sopraggiunge ogni volta una nuova emergenza senza che la precedente si sia risolta. Sicché le emergenze vanno accumulandosi, da quella terroristica a quella finanziaria, da quella epidemica a quella bellica. Neoliberismo ed emergenza fanno sistema.

    RispondiElimina
  5. Italia tradita, valori calpestati. Un caso emblematico; ma lo scenario in cui si colloca è peggiore di quello anticipato da Orwell, di uno squallore apparentemente senza appello... la scelta di una ragazza islamica in un manifesto che reclamizza il gender. E, a proposito della scritta, perché mai dottora e non dottoressa? Siamo, quindi, ormai approdati anche alla "cancel culture" della corrente lingua italiana ?
    È questo l'Occidente per cui vorrebbe farci morire al suo fianco Zelenskij appoggiato da tutto il cucuzzaro USA e tecnocrazia UE?
    E, a proposito di UE, senza più radici cristiane, invischiata con la parte più deviata dell'Occidente Atlantico, al tramonto dell'Occidente Europeo non più faro di civiltà, siamo nel pieno di una realtà distopica che non potrà mai essere ribaltata finché si esclude il Soprannaturale.

    RispondiElimina