mercoledì 22 giugno 2022

Benedettini di Brignoles : Soppressione del Monastero - Comunicato

Una premessa in due parti e, a seguire, il Comunicato del Monastero benedettino di Brignoles. Precedenti quiqui - qui. Scritti di Alcuin Reid: qui - citati quiIndice degli articoli su Traditionis Custodes.

Premessa
  1. Leggo su La Croix (traduzione mia): Diocesi di Tolone : Mons. Rey sopprime il « monastero » di Alcuin Reid a Brignoles, con un decreto di soppressione dell'associazione pubblica di fedeli « Monastère Saint-Benoît » diretta da Alcuin Reid, già sospeso dopo essere stato ordinato sacerdote in maniera illecita. Questo priorato benedettino tradizionalista faceva parte delle comunità diocesane prese di mira dal Vaticano [...]
  2. Nella pagina del Servizio di cancelleria della Chiesa Cattolica del Var [qui], tra i vari decreti, lettere di incardinazione o di escardinazione e altri documenti canonici, firmati da monsignor Dominique REY e controfirmati dal cancelliere della diocesi a garanzia della loro autenticità, colgo il seguente:
    Abolizione dell'associazione pubblica dei fedeli "Monastère Saint-Benoît"
    A causa della rivelazione spontanea da parte di Alcuin Reid e Ildephonse Swithinbank delle ordinazioni ricevute illecitamente (poiché senza approvazione  del loro Ordinario), della dichiarazione di sospensione che ne è seguita, e per la loro ostinazione nella disobbedienza (rifiuto di incontrare monsignor Rey o di rivelare il nome del vescovo che li ha ordinati nonostante diverse ingiunzioni), considerando che la pena della sospensione ora colpisce tutti i membri definitivamente incorporati nell'associazione pubblica dei fedeli "Monastère Saint-Benoît", compresa la sede si trova sotto la giurisdizione del diocesi di Fréjus-Toulon, monsignor Rey ha deciso di sopprimere questa associazione pubblica con decreto del 10 giugno 2022 e di revocare il permesso di fondare un oratorio che gli era stato concesso.
    Non si tratta del decreto soppressione ma di informazioni tratte dal decreto.
Comunicato del Monastero benedettino di Brignoles
In risposta alle notizie di un recente decreto che sopprime la nostra Associazione Pubblica di Fedeli, vorremmo affermare quanto segue: 
  • Nel nostro comunicato del 13 maggio 2022 [qui], abbiamo affermato che se Mons. Rey “riteneva che dovessimo essere sanzionati pubblicamente, resteremo qui, vivremo fedelmente i nostri voti e aspetteremo tempi migliori”. Questa rimane la nostra risoluzione. La nostra vita monastica a Brignoles continua senza sosta nella fedeltà alla nostra vocazione secondo i voti che abbiamo fatto davanti a Dio Onnipotente. 
  • Si segnala che la diocesi non ha alcun controllo sulla proprietà del monastero, che è di proprietà dell'Associazione Civile del monastero. Continueranno ad essere utilizzati secondo le finalità stabilite dalla legge e secondo le intenzioni dei nostri benefattori. 
  • L'affermazione della cancelleria diocesana che ci siamo rifiutati di incontrare il vescovo Rey è falsa. Il nostro priore chiedeva continuamente di incontrarlo. Il fatto che non abbiamo potuto essere presenti a una riunione alla quale siamo stati convocati perché la convocazione è arrivata il giorno dopo la riunione prevista, e in un'altra perché il priore si trovava fuori dalla Francia il giorno in questione (si è scusato anticipatamente e ha chiesto di incontrarsi di nuovo) non costituisce disobbedienza intenzionale. 
  • Il decreto di soppressione (non pubblicato) indica che il vescovo desidera conoscere l'identità del prelato che ci ha conferito le ordinazioni per poterne verificare la validità. Come ha scritto il nostro priore al vescovo, possiamo trovare una soluzione su questo argomento. Ma una soluzione non si trova se non è possibile incontrare personalmente il vescovo e proporla. Aspettare che venga data tale opportunità, e chiederla ripetutamente, non costituisce una disobbedienza volontaria. 
  • L'elenco delle altre motivazioni della Cancelleria per questo decreto (compresa la straordinaria e ingiustificata ingerenza in questa materia da parte di un abate inglese, le cui affermazioni sono una trama di bugie e divagazioni narcisistiche che ora devono essere affrontate dalle autorità competenti) sono molto discutibili da un punto di vista canonico e indicano un'eccessiva fretta nella preparazione e nell'esecuzione del decreto. Tali questioni verranno trattate in modo appropriato.
La nostra dichiarazione del 13 maggio 2022 affermava che abbiamo intrapreso le azioni intraprese in aprile in buona coscienza, dopo molte preghiere, digiuni e meditazioni, per la salvezza delle anime e in ragione di un “timore sostanziale e grave” che la Santa Sede agisse contro il nostro Vescovo, mettendo così a repentaglio la nostra capacità di continuare a vivere le nostre vocazioni.

Non ci fa piacere vedere che la Santa Sede ha davvero cominciato ad agire contro il nostro Vescovo, mettendo in pericolo le sue tante lodevoli iniziative e le tante buone vocazioni che ha accolto.

Ringraziamo umilmente Dio Onnipotente per la Sua Provvidenza che ha assicurato che il monastero ora abbia i mezzi per resistere a questa tempesta. Ci mettiamo al servizio di coloro che potrebbero aver bisogno di trovare rifugio durante questo frangente.

Come ha esortato il nostro priore la domenica di Pentecoste, vi preghiamo di unirvi a noi in una preghiera urgente per Mons. Rey, per la nostra diocesi e soprattutto per tutti coloro le cui vocazioni sono ora in pericolo.
21 giugno 2022 - Fonte
Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio

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