mercoledì 15 giugno 2022

Politici musulmani e protestanti ricevono la Comunione in un evento cattolico tedesco

Con i protestanti è in ballo l'intercomunione. Con i musulmani è blasfemia ancor più grave. 
A seguire, dopo le notizie pubblicate leggendo e traducendo da Catholic News Agency, inserisco i chiarimenti di mons. Brunero Gherardini sulla cosiddetta inter-comunione: termine inteso come la traduzione sintetica anche se non onnicomprensiva dell’espressione classica communicatio in sacris. Mons. Gherardini per anni ha tenuto la cattedra di Ecclesiologia ed Ecumenismo alla Pontificia Università Lateranense, scrivendo numerosi saggi sull’argomento ed offrendo spesso la sua consulenza su tale materia ai Dicasteri romani. Dalle sintetiche espressioni del teologo emerge quanto preoccupante sia - specialmente sul piano ecclesiologico - il diffondersi di certe tesi e della prassi del "fatto compiuto". 
Potete leggere qui, nel blog, puntuali riflessioni sul Documento Dal Conflitto alla comunione (con i Luterani) e “Preghiera comunecattolico-luterana. Addirittura viene promosso unordinamento liturgicocomune... qui. Altri precedenti qui - qui - qui. Mentre qui potete consultare il nutrito elenco di nostri articoli sul 'falso ecumenismo'. In ogni caso la chiesa in Germania sembra aver imboccato una divaricazione  ormai irreversibile (vedi precedenti a partire da qui).

Politici musulmani e protestanti
ricevono la Comunione in un evento cattolico tedesco

CNA Deutsch, partner della Catholic News Agency per le notizie in lingua tedesca riferisce che Muhterem Aras, musulmano di origine turca e importante parlamentare di Stato dei Verdi ambientalisti tedeschi, ha ricevuto la Comunione a Stoccarda. È accaduto durante la Messa di apertura del Katholikentag (“Giornata dei cattolici”) celebrata dal vescovo locale Gebhard Fürst. Si tratta di un evento biennale organizzato dalla diocesi locale d'intesa col Comitato centrale dei cattolici tedeschi, organizzazione laica sostenuta dalla Conferenza episcopale tedesca. 
Quest’anno, l’evento ha fatto notizia prima della sua apertura anche perché un’associazione pro-vita ha accusato gli organizzatori di averle impedito di avere una postazione, con la motivazione di “non essere in grado di determinare che l'associazione sia chiaramente cristiana” (lo ha dichiarato la presidente dell’associazione stessa Alexandra Maria Linder).
La diocesi di Rottenburg-Stoccarda, contattata da CNA per un commento, non ha risposto. E risulta che Thomas de Maizière, ex ministro della Difesa e ministro degli Interni che ha fatto parte del gabinetto del cancelliere tedesco Angela Merkel per 12 anni, è stato visto ricevere l’Eucaristia dal vescovo Georg Bätzing, che ha guidato un gruppo di studio ecumenico da cui è scaturita la pubblicazione del documento del 2019 “Insieme alla mensa del Signore”, che propone una “comunione eucaristica” tra cattolici e protestanti. 
Un’immagine di Bätzing che dà la Comunione all’autorevole protestante è stata pubblicata su Twitter.

Nel settembre 2020 la situazione ha provocato un intervento della Congregazione per la Dottrina della Fede (CDF) che, in una lettera a Bätzing1, ha sottolineato che tra protestanti e cattolici permangono differenze significative nella comprensione dell’Eucaristia e del ministero. E ha messo in guardia da qualsiasi passo verso l’intercomunione tra cattolici e membri della Chiesa evangelica in Germania (EKD). 
Vi si legge: “Le differenze dottrinali continuano ad essere talmente importanti da escludere attualmente la partecipazione reciproca alla Cena del Signore e all’Eucaristia”. “Il documento non può quindi servire da guida per una decisione di coscienza individuale per accostarsi all’Eucaristia”.
Ulteriori perplessità sono state espresse dal cardinale Kurt Koch, presidente svizzero del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.
Ciò nonostante, Mons. Bätzing ha riaffermato la sua opinione che l’intercomunione con i protestanti dovrebbe essere possibile. Ricordiamo che Mons. Bätzing ha dichiarato di non voler più rispondere alle critiche al Cammino sinodale [vedi].
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Nota di Chiesa e post-concilio
1. FULDA, 28 settembre, 2020 / (ACI Stampa).- Una lettera sulla partecipazione comune di cattolici e protestanti all´Eucaristia, spedita dalla Congregazione della fede al presidente della Conferenza episcopale tedesca (CET), monsignor Georg Bätzing, ha oscurato l´ordine del giorno dell´assemblea plenaria autunnale dei vescovi tedeschi, riunitisi nella città di Fulda dal 22 al 24 settembre per discutere di temi come pandemia del covid-19, proseguimento del “cammino sinodale”, ruolo delle donne nella Chiesa e risarcimento delle vittime di abusi sessuali da parte di religiosi. La lettera – datata 18 settembre e firmata dal presidente della Congregazione per la dottrina della fede, cardinale Luis Ladaria Ferrer, e dal segretario, l´arcivescovo Giacomo Morandi - ribadisce come le differenze tra cattolici e protestanti nell´intendere l´Eucaristia siano «ancora troppo significative» da consentire una comune partecipazione alla stessa mensa eucaristica. È necessario, insomma, «un approfondimento teologico di determinati temi centrali, come la questione della “presenza reale” e del concetto di sacrificio».
La Congregazione della fede si era messa in moto quando, lo scorso 20 maggio, la Congregazione dei vescovi le aveva girato un documento, intitolato “Insieme alla mensa del Signore – Prospettive ecumeniche della celebrazione della Cena eucaristica e dell’Eucaristia”, pubblicato nel settembre 2019 e frutto di dieci anni di lavoro del Gruppo ecumenico (Ökumenische Arbeitskreis, ÖAK), costituito da teologi cattolici e protestanti e fondato nel 1946 nella città tedesca di Paderborn. Lo studio, che contiene ricerche esegetiche e storiche, sostiene la tesi della convivenza nel corso dei secoli di diverse forme di cena eucaristica, scoperta che, secondo i teologi, legittimerebbe il superamento delle differenze teologiche interconfessionali su questo tema e non giustificherebbe più la «separazione delle Chiese».
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Mons.Gherardini "i separati dall’unità visibile della Chiesa o per scisma o per eresia sono tagliati fuori dalla comunione ecclesiale"

Cosa s’intende per “intercomunione”?
“Per rispondere in maniera adeguata analizzando anche i documenti più recenti ci vorrebbe non un articolo, non più articoli, ma un’intera monografia. Si rilevi anzitutto l’improprietà del termine, non solo perché l’idea d’intercomunione già di per sé contiene un chiaro riferimento all’idea di partecipazione e non ha quindi bisogno di sottolinearla con il prefisso inter, ma anche perché il suo ambito semantico s’estende, secondo la tradizione cristiana più antica, dal sacramento eucaristico alle singole chiese, colorandosi d’una forte tonalità ecclesiologica. Il termine insomma indica non solo la consumazione delle offerte sacramentali, ma anche un rapporto tra chiesa e chiesa o tra confessione e confessione”.

Cosa comporta tale teoria e cosa vuol significare?
“Dirò subito che per intercomunione deve intendersi la traduzione sintetica anche se non onnicomprensiva dell’espressione classica communicatio in sacris. Coloro che son separati dall’unità visibile della Chiesa o per scisma o per eresia, son per ciò stesso impediti, o tagliati fuori dalla comunione ecclesiale, e di conseguenza anche dalla comunione eucaristica; come tali né posson partecipare alla liturgia dei cattolici, né posson comunicarsi alla loro mensa eucaristica, così come i cattolici sono impediti di partecipare ai culti di scismatici ed eretici. A fronte di tale dottrina e relativa prassi, sta la situazione odierna, fiorita in ambienti ecumenici e tendenzialmente avversa ai limiti della communicatio in sacris. La tendenza non raramente scioglie le briglie della “scapigliatura” ecumenica e l’intercomunione, con scandalo negli uni ed entusiasmo negli altri, diventa cosa fatta: quasi il segno dell’auspicata ed in tal modo iniziata unità”. 

È possibile l’intercomunione coi Luterani?
“In merito alla comunione fra i cattolici e i fratelli separati come eredi della Riforma o di chiese ad essa ispirate, il loro rifiuto dei sacramenti e della teologia della transustanziazione e quindi delle presenza sostanziale rende illecita ed insulsa ogni communicatio in sacris coi cattolici”. 

Il sentimento prende forse il posto della dottrina?
“In materia tanto delicata, la pressione emotiva non è buona consigliera. Apprezzo Von Allmen quando, sottraendosi all’emozione, vuol trattarne “una buona volta per tutte senza sotterfugi e mezze parole”. Anche a costo di una chiarezza brutale. Ecumenicamente parlando, proprio questa sembra mancare ai protagonisti del dialogo interconfessionale. So bene anch’io che la testimonianza di cristiani, divisi sui fondamenti della loro stessa fede, è meno credibile, oltre che meno efficace. Ma non sarà un’intercomunione “ad ogni costo” il motivo d’una loro maggiore credibilità ed efficacia”. 

Anche perché  la vera comunione non sono le volontà umane a farla, ma il Signore. L'autentica comunione può darsi solo nella Verità,  che è  Lui!

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