martedì 7 giugno 2022

Vescovo di Tolosa: il problema dei seminari... è la talare!

L'arcivescovo di Tolosa si mostra allarmato dalla vista di alcuni seminaristi in talare e cotta e scrive per ricordare loro che sono ancora laici. Ricorre nel suo scritto  il mantra postconciliare della "vicinanza" che, a ben vedere, non sembra abbia funzionato per portare anime al Signore... Con tutti i problemi che si dovrebbero affrontare, ci si va a soffermare su un simbolo. E che simbolo! Dopo il testo della lettera, ripreso da Riposte Catholique, alcune riflessioni sulla talare [sull'appiattimento del sacerdozio vedi qui].

Tolosa, 2 giugno 2022
Cari amici,
ci tengo a ringraziarvi per il tempo trascorso insieme ieri sera e per avermi reso partecipe di ciò che anima la vostra vocazione a diventare sacerdoti della diocesi di Tolosa. Mi rallegro del vostro desiderio apostolico, del vostro zelo: per l'evangelizzazione, per gli incontri interpersonali, per il legame con il presbiterio, per la percezione di poter crescere nella carità pastorale. Questi scambi rafforzano la mia speranza di poter contare su di voi per cooperare fruttuosamente alla missione.
Nel corso della serata ho evocato il mio interrogativo, al momento della conferma degli studenti a la Daurade, di fronte ad alcuni di voi in talare e cotta e vi ho detto che non desidero che i seminaristi appaiano in modo troppo clericale. Avevo in effetti riscontrato che a la Daurade la vista di questi futuri chierici seduti negli stalli, lontano dai fedeli (senza essere in servizio), offriva un'immagine troppo clericale e inadatta alla vostra condizione di seminaristi che sono ancora dei fedeli laici. Sembra che non abbiate ben compreso il mio intervento e soprattutto ciò che vi chiedevo.Chiarisco dunque il mio desiderio: indossare la talare non è concesso in seminario; è la norma in vigore. Chiedo quindi che questa legge si applichi fuori dal seminario della diocesi di Tolosa, anche per i diaconi. Mi sembra che la priorità di un giovane in formazione verso il sacerdozio ministeriale sia accrescere e rafforzare la sua relazione con Cristo, nell'umiltà e nella verità, senza cercare di rivestire un ruolo; pertanto si deve lasciar crescere in lui la carità pastorale e rendersi vicini a tutti, dediti ad amare le persone, specie i più poveri e lontani, prima di preoccuparsi di assumere un'identità ben marcata. Il futuro sacerdote deve essere identificato e riconosciuto dalla sua santità, dal suo spirito di servizio e dalla qualità della sua relazione pastorale, soprattutto.
A partire dall'ammissione [agli ordini] è possibile portare un segno distintivo ("collare romano" o semplice croce); dal diaconato si richiede ai chierici di indossare "un abito ecclesiastico decoroso secondo le norme emanate dalla Conferenza Episcopale e secondo le legittime consuetudini locali" (can. 284).
Ringraziandovi per la disponibilità, vi esprimo la mia fiducia e vi assicuro la mia preghiera.
+ Guy de Kerimel
arcivescovo di Tolosa - Fonte
La talare
La talare è il simbolo di consacrazione a Gesù Cristo. La talare è un segno di consacrazione a Dio. Il tuo colore nero è segno di lutto. Il prete è morto per il mondo, perché tutto ciò che è mondano non lo attrae più. E' ornata da 33 bottoni davanti, che rappresenta l'età di Nostro Signore. Ci sono 5 bottoni sulle maniche che rappresentano le 5 piaghe di Nostro Signore. Possiede anche 2 tappi laterali che simboleggiano l'umanità e la divinità di nostro Signore. Il prete la indossa con una cintura in vita, simbolo della castità. Alcune possiedono altri 7 bottoni sulla parte superiore del braccio, simboleggiando i 7 sacramenti, con i quali il prete santifica corrobora e conforta i fedeli.
La talare è anche un santo rimedio contro la vanità. Mentre un uomo normale ha bisogno di trascorrere del tempo davanti al suo guardaroba o a uno specchio per controllare se questa giacca si abbina a quella maglietta o se il colore della cravatta è adatto, il prete indossa la sua talare  e basta. Non c'è bisogno di chiedere "cosa indosserò oggi?". I tuoi vestiti sono uno?. Ecco perché è anche simbolo di fedeltà e costanza. Nei battezzati, il prete usa la talare Se è un matrimonio: talare ! Se è un compleanno: talare ! E se fosse un funerale? Talare. Nella gioia e nella tristezza, in salute e in malattia... è sempre la stessa cosa. E non poteva essere diverso, poiché il prete è il rappresentante di nostro Signore Gesù Cristo che è lo stesso: ieri, OGGI e SEMPRE!! (Don Franco Pagano)

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