Episcopus titularis Celerinensis et
Auxiliaris Sanctae Mariae in Astana
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Ai Presidenti Mirco Agerde, Gianfranco Amato, Antonio Brandi, Giorgio Celsi, Francesco Fontana, Giovanni Formicola, Massimo ViglioneSia lodato Gesù Cristo! Stimati signori,
Al caos morale che sembra imporsi ormai nel mondo, alle derive transumaniste che vanno facendosi sempre più esplicite, alla cultura di morte che domina le legislazioni degli Stati contemporanei è necessario opporsi con forza, risolutamente, con l’integralità della verità e l’intransigenza della volontà nel bene.
Ecco la necessità d’un nuovo movimento pro-life, senza compromessi, senza complessi d’inferiorità innanzi al mondo, mai subalterno alle ideologie della modernità. Un movimento pro-life che affermi con coraggio e fermezza l’assoluta illiceità di qualunque attentato alla vita umana innocente dal concepimento alla morte naturale.
Questo nuovo movimento pro-life non può tacere su quella mostruosa e globale struttura di peccato che grida vendetta al cospetto di Dio: l’utilizzo abituale da parte dell’industria farmaceutica, cosmetica e alimentare di cellule umane ricavate da embrioni e feti abortiti.
Lo sfruttamento, come riserva di materiale biologico, di embrioni e feti umani è un abominio cui ogni uomo ragionevole e di buona volontà dovrebbe opporsi denunciandone la natura perversa e diabolica.
Ringrazio di cuore Voi, stimati signori Mirco Agerde, Gianfranco Amato, Antonio Brandi, Giorgio Celsi, Francesco Fontana, Giovanni Formicola, Massimo Viglione per la Lettera aperta che avete voluto indirizzarmi. Ringrazio le realtà associative di cui siete guida: il Movimento Mariano Regina dell’Amore, l’Associazione Giuristi per la Vita, l’Associazione Pro Vita & Famiglia, l’Associazione Ora et labora in difesa della vita, l’Associazione Iustitia in Veritate, la Comunità Opzione Benedetto, la Confederazione dei Triarii. Vi ringrazio per l’impegno a costituire in Italia quel nuovo movimento pro-life di cui c’è assoluto bisogno. Ringrazio anche gli sottoscrittori della Lettera, medici, giuristi, uomini di cultura e di scienza.
Spero che questa vostra nobile e coraggiosa iniziativa in Italia possa ispirare iniziative simili in altri Paesi.
Invoco la benedizione Divina su tutti coloro che appoggiano questa iniziativa.
Mic, grazie per la notizia... ma Chiesa e postconcilio e/o Roma perenne sono realtà troppo scomode per quei signori?
RispondiEliminaCaro Gianni,
RispondiEliminaho già affrontato la questione nella discussione nella pagina relativa alla lettera aperta su Chiesa e post-concilio.
Ribadisco qui il mio rammarico per la grande frammentazione che c'è anche tra di noi, convinta che lo sforzo più grande dovrebbe essere quello di creare un fronte unico e coeso, al di là delle specifiche accentuazioni ed esperienze diversificate con la corrispondente necessità di coinvolgere anche altri prelati che dovrebbero fare corpo unico; al pari di noi laici al loro seguito e reciproco sostegno. Chi ce l'ha dovrebbe uscire dalle rispettive conventicole...
E dunque ancora una volta mi rammarico che gli stessi prelati non si raccordino e non si sostengano a vicenda facendo fronte unico; il che certamente creerebbe una maggiore coesione anche nel seguito che non mancherebbe... Il problema è che, mentre i laici non superano, se non selettivamente, gli steccati delle proprie organizzazioni, i nostri pastori non riescono a passare il Rubicone di una motivata, sia pur sobria, critica al Concilio, nei cui documenti - e ben individuate - ci dono le radici delle aberrazioni successive. E forse questo è anche il Rubicone di buona parte dei laici di cui sopra...
Non basta il vietato condannare. Non si vince l'errore se non lo si chiama col suo nome. L'ho detto e ripetuto. E anche ai pastori, di persona: vox clamans in deserto...
In coda a Viglione ("La Chiesa è finita per sempre") non si va da nessuna parte, anche se le intenzioni sono apprezzabili. Non si risponde all'appello di un vescovo con una letterina (confusa sul piano della teologia morale), a sua volta corrisposta con una letterina episcopale. A dispetto di ogni giurisdizione nella Chiesa e della competenza universale del Papa in materia morale. Il problema sottostante è che questa gente è giunta alla conclusione che nell'orbe esistono soltanto due vescovi cattolici dei quali uno è lo scrivente. Ed è triste che si presti a questo gioco che porta allo scisma e all'eresia.
RispondiEliminaSono d'accordo. Vedi poi, sul piano generale (perso di vista in maniera troppo miope, direi) il mio commento successivo...
EliminaMa il problema va ben al di là di movimenti pro-life o cose del genere, che pure vanno promossi.
RispondiEliminaIn ambito ecclesiale, dopo la pachamama e annessi e connessi siamo davvero a livelli non più sostenibili. Ed è su questo che non si può rimanere inerti (indifferenti non lo siamo davvero, così come la nostra buona battaglia non cessa a livello spirituale!)
Riprendo anche qui un piccolo riassunto degli eventi collegati al nefando Sinodo dell'Amazzonia dello scorso anno (tralasciando gli orridi sincretismi di Abu Dhabi con annessi e connessi e troppo altro ancora...):
1) prima Bergoglio ha benedetto un sacrificio offerto a un falso dio, e poi lo ha collocato proprio sull'altare su cui di solito il Figlio di Dio (il celebrante agisce in persona Christi) si offre a Dio Padre.
2) Nell'Annuario 2020, rifiuta di essere chiamato "Vicario di Cristo".
3) Scoppia la crisi/Covid, utilizzata dalle autorità governative per chiudere le chiese e limitare la partecipazione alla messa, con la piena collaborazione e approvazione del Papa (e della maggior parte dei vescovi; ma i resistenti non molto pervenuti).
4) Quindi il Papa smette del tutto di celebrare la messa proprio su quello stesso altare papale su cui aveva precedentemente posto la coppa dedicata a Pachamama.
5) La sua messa della veglia di Natale non è nemmeno una messa di mezzanotte, ma si svolgerà alle 19.30, a causa delle regole del coprifuoco in vigore in Italia (anche se il Vaticano è uno Stato autonomo il cui governo appartiene unicamente al Papa).
6) l'Altar Maggiore della Basilica di San Pietro, l'Altare Papale, collocato sulla tomba di Pietro, è inutilizzato ormai da molti mesi. Bergoglio dopo la profanazione non vi celebra più...
(https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2020/12/il-segno-inquietante-di-un-vuoto.html)
Il risultato di questi atti papali è che ora in molti luoghi del mondo intero la Messa di mezzanotte di Natale, che celebra la nascita di Gesù Bambino, è stata cancellata. Ci si può chiedere se c'è una connessione tra tutti questi eventi: vale a dire, dalla ciotola a Pachamama sull'altare papale alla cancellazione delle messe di mezzanotte di Natale in molte parti del mondo. La conclusione non è affatto rassicurante.
E che dire delle avvisaglie sulla Liturgia, culmine e fonte della nostra fede?
https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2021/04/il-futuro-della-riforma-liturgica.html
Anche qui vox clamans in deserto rispetto alle reazioni autorevolmente efficaci davvero non più procrastinabili (cosa c'è da aspettare ancora? Forse l'evento di giugno? : https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2021/01/il-kazakistan-attende-la-visita-di-papa.html )
É questo il punto. Bisogna insistere con Simon Pietro affinché torni a essere Pietro. Oggi, come ai tempi di Lutero, la più grande tentazione è paradossalmente Roma, ma a Roma bisogna bussare incessantemente affinché qualcuno si svegli dal torpore. Non ritirarsi in Wittenberg immaginarie ed elevare altari contro la Pietra.
EliminaOltre ai sottoscrittori ci sono in calce 59 firmatari. Visti i tempi che corrono,ognuno di questi dovrebbe dichiarare se si è fatto o meno il "vaccino" Covid. Giusto per capire se alle dichiarare intenzioni potranno anche seguire concrete azioni...
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