Intravedo diversi aspetti, da discutere seriamente, dell'attuale gestione totalitaria dell'emergenza epidemiologica, perché suscitano un mare di interrogativi:
- Perché, ad un anno dall'insorgere del problema e con l'esperienza nel frattempo maturata, anziché potenziare le strutture della sanità pubblica, si continua con inutili lockdown repressivi che non salvano le vite e invece uccidono la coesione sociale, l'economia, la struttura produttiva e creativamente identitaria della nazione insieme al benessere psico-fisico delle persone?
- Perché, non si è investito anche sulla medicina del territorio e non si sono cambiati i protocolli disastrosi prevedendo, all'insorgenza dei sintomi, invece della 'vigile attesa', cure domiciliari precoci (che tra l'altro eviterebbero una percentuale altissima di ricoveri) come il plasma iperimmune e altri rimedi di sperimentata efficacia?
- Perché si punta univocamente sulla vaccinazione di massa e non si parla d'altro, ossessivamente e senza alcuna voce che osi sollevare un minimo dubbio neppure dai ranghi dell'opposizione, mentre si sente dire e ripetere senza appello che solo alle vaccinazioni, peraltro reiterabili all'infinito, è subordinata la ripresa di una pseudo-normalità? E tutto questo mentre è ormai chiaro che queste non possono esser fatte in modo indiscriminato, perché quando ciò avviene le conseguenze sono sotto agli occhi di tutti?
- E poi perché continuare a chiamarli vaccini quando i veri vaccini sono fatti con i virus attenuati mentre abbiamo a che fare con vere e proprie terapie geniche non sufficientemente testate e dagli effetti tuttora imprevedibili, quando non nell'immediato, anche a medio lungo termine? Un dato stranamente espunto dall'orizzonte mentale delle masse che accorrono a frotte al martellante richiamo dei pifferai mediatici...
- Perché nel frattempo, ostinatamente, non si prende in considerazione che già esiste una fascia di popolazione già immune dal covid ed una quota resistente? Eppure sarebbe il dato più interessante e forse decisivo.
- C'è anche una questione morale riguardo al vaccino che è legata non solo al possibile uso di cellule di feti abortiti o ai dati della sicurezza e dell'efficacia, su cui non ci sono garanzie; tant'è che esiste una liberatoria per gli inoculatori e per le aziende produttrici... Perché è solo un problema di cittadini di serie B, quasi dei minus habentes, arbitrariamente etichettati come negazionisti?
Inoltre la questione morale investe anche l'uso ideologico e politico che si fa delle vaccinazioni e che può portare legittimamente al rifiuto della somministrazione. Perché persino i vescovi e molti cattolici, anche tra quelli che si dicono tradizionali, non vedono problemi? - Ma se addirittura si introducesse senza reazioni incisive l'obbligatorietà, quanti obblighi ancora rischierebbero di seguire a ruota?
- C'è poi da aggiungere:
- Dov'è la logica di chiudere scuole ristoranti bar palestre negozi cinema teatri condannando alla fame e allo sconforto milioni di persone e mortificando la cultura mentre non si sono incentivati i mezzi pubblici per evitarne il sovraffollamento? E, quanto alle scuole, che dire dei danni irreversibili per questa generazione del distanziamento sociale e della DAD a distanza nonché le discriminazioni per chi non ne può usufruire nei casi di necessità?
- Dov'è la logica del non potersi spostare da una regione all'altra ma di poterlo fare se di deve raggiungere un aeroporto per passare la Pasqua all'estero, mentre i nostri albergatori, e tutte le filiere legate al turismo di località e città d'arte piangono miseria?
- Perché chiudere i musei anche quando si tratta di parchi all'aperto (e in Italia sono numerosi) con danno sia per gli operatori che per i cittadini e la cultura?
- E l'uso capillarmente diffuso, indiscriminato e quasi maniacale delle mascherine (persino all'aperto e in solitudine)?
- Non ho parlato delle chiese, della violazione del diritto al culto pubblico e della inaudita acquiescenza dei vescovi al potere civile; ma ne abbiamo ampiamente dibattuto altrove.
Non avrei mai immaginato di vivere tempi tanto assurdi e paradossali nell'inconsapevolezza dei più.
Ne conosciamo cause e rimedi. Ci stiamo dentro, preghiamo e andiamo avanti. Ma reagiamo e affranchiamoci per quanto possiamo! Purtroppo rientra tutto nella stessa logica perversa e nello stesso arbitrio della tirannide sanitaria che sembra non scalfibile ma che si dovrebbe trovare il modo di rovesciare... mentre Salvini fa solo chiacchiere e mi è parso prosternarsi all'inamovibile Speranza... - Possibile che non ci sia nessuno che sostenga questa logica elementare e difenda nelle sedi adeguate queste istanze vitali?
Sono domande sensate, che potrebbero servire ad innescare serie e responsabili riflessioni e sventare strategie, che minacciano la nostra libertà, troppo analoghe a livello sovranazionale per non essere sospette. Ma sono poche le speranze che vengano accolte e molte le probabilità che restino ignorate o tacciate di complottismo da parte del regime terapeuticamente corretto e aggressivamente mobilitato... Come andrà a finire? (Maria Guarini)
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