venerdì 10 giugno 2022

Bergoglio ai vescovi siciliani. Vede i 'merletti' come fronzoli e non funzionali ad onorare il vero Celebrante

Siamo alle prese con la fase ormai avanzata dell'evoluzione dell'approccio conciliare alla Liturgia in chiave di rottura con la Tradizione (dopo Traditionis Custodes e Responsa ne abbiamo già avuto una esplicita dimostrazione qui - qui). Qui l'indice dei precedenti.

Bergoglio in occasione del recente incontro con i vescovi siciliani, dopo una lunga intemerata su ingiustizia e disonestà:
“ ...Ma come celebrano? Io non vado a Messa lì, ma ho visto delle fotografie. Parlo chiaro. Ma carissimi, ancora i merletti, le monete…, ma dove siamo? Sessant’anni dopo il Concilio! Un po’ di aggiornamento anche nell’arte liturgica, nella “moda” liturgica! Sì, a volte portare qualche merletto della nonna va, ma a volte. È per fare un omaggio alla nonna, no? Avete capito tutto, no?, avete capito. È bello fare omaggio alla nonna, ma è meglio celebrare la madre, la santa madre Chiesa, e come la madre Chiesa vuole essere celebrata. E che la insularità non impedisca la vera riforma liturgica che il Concilio ha mandato avanti. E non rimanere quietisti”.
Nell'immagine a lato il sacerdote indossa un prezioso rocchetto di lino candido e pizzo macramè, come s'addice al vero sacerdote di Cristo (e non al presidente dell'assemblea). Perché la povertà, caro Francisco, finisce ai piedi dell' altare.

Il solito pauperismo sciatto e irrispettoso nonché il trito conciliarismo evidenziato con i link di riferimento nell'incipit. Mi viene in mente Pio XII che indossava nella quotidianità una talare lisa; ma in pubblico e sull'altare rendeva onore con vesti adeguate alla sua altissima funzione e al Signore che rappresentava. 

Perché nessun vescovo gli ha obiettato che non è la Chiesa che deve essere celebrata dal sacerdote, ma il sacrificio di Cristo Signore in obbedienza al Padre, in persona Christi

E a Bergoglio dovrebbero mostrare le foto del recente Pellegrinaggio di Pentecoste Parigi-Chartres, con oltre 16.000 ragazzi che, come ogni giorno, hanno assistito a celebrazioni... con pizzi e merletti dopo 120 km di cammino sotto la pioggia e la grandine. Più che evidente - e mai come quest'anno a causa del maltempo - il divario tra la rudezza e la fatica del cammino e la solenne sacralità e bellezza delle celebrazioni, anche nella cura nelle vesti liturgiche.
Nella prima immagine, il card. Sarah benedice alcuni pellegrini prima della partenza (paramenti conciliari?);  nella seconda, un fotogramma della Messa solenne di chiusura a Chartres; nelle successive l'accoglienza del Vescovo (notare la solennità resa anche dai paramenti), che si è fatto incontro anche alla processione. 
A vedere questi giovani e tanti sacerdoti ci si rincuora. Sono essi il futuro della Chiesa. E in Spagna non sono da meno, si stanno preparando per Covadonga.

2 commenti:

  1. Premesso che anche a me piacciono i camici col pizzo (purché siano per la gloria di Dio e non per soddisfare la vanità, magari da femminiella repressa di chi li indossa), c'è da dire che il Papa ha tenuto sette discorsi nei primi 10 giorni di giugno, oltre a omelie e angelus, e nei siti tradizionalisti l'unica cosa che ha fatto breccia è la frase sui merletti: tanto per dire quali sono le priorità. Una cosa che ho notato in tutte le pagine fb della vasta galassia "tradizionale", è la totale assenza di qualche post che abbia a che vedere con la Sacra Scrittura; si parla di estetica, paramenti, addobbi di altari, canti, rosari, comunione in bocca/in mano (quest'ultima satanica e sacrilega), digiuni, penitenze, abbigliamento delle donne, madonne che appaiono ovunque ad annunciare disgrazie, diavoli, esorcismi, santi sofferenti, veggenti, sogni, visioni, profezie, miracoli: tutto tranne che qualche riflessione sui vangeli e la Bibbia (unica eccezione le frasi di San Paolo sui gay e i salmi imprecatori: la Bibbia non la citano mai, ma ci tengono a far sapere che a loro piace il versetto dei bambini sfracellati). Ci sono perfino dei post in cui si racconta che il diavolo, durante un esorcismo, ha detto che la riforma liturgica e la Comunione in mano le ha volute lui personalmente. Di fronte a tutte 'ste robe di gente che sembra scappata dal manicomio, forse la frase del Papa va letta nel senso di vivere una religiosità meno legata alle forme esteriori e un po' più in sintonia col messaggio evangelico. Ci sarebbe da chiedersi cosa imparano certi "fedeli" alle Messe tradizionali: da quel che si vede nei commenti su fb, astio, rancore, rabbia, odio: in un sito che sponsorizza la "messa in latino", tra i commenti si legge "pazza, psicotico, da tso" nei confronti del Papa, con auguri di morte. Sono quelli i sentimenti cristiani frutto delle Comunioni sulla lingua? Che poi, il cardinale preferito di Bergoglio, Zuppi, si veste anche coi pizzi, quindi di che si sta a discutere? Io il Messale tridentino l'ho letto, i passi biblici sono belli e gioiosi, c'è la lettera di Giovanni, Dio Amore, non c'è quel cupo pessimismo in cui è immerso il mondo tradi sul web, tutto ripiegato a vedere il male ovunque, con un Dio padre-padrone sempre arrabbiato come loro con tutto e tutti, di cui aver paura perché sta sempre lì a soffiare sul fuoco dell'inferno dove andranno tutti tranne loro.

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  2. Caro Anonimo
    Sta facendo a noi una filippica che non meritiamo. Ha letto i nostri articoli nei loro vari e poliedrici contenuti? E allora, vada a portare le sue prediche da un'altra parte!

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