mercoledì 20 luglio 2022

“Aveva ragione Puzzer!” Condanna senza appello per il ministro dell’Interno. La sentenza del TAR

Stefano Puzzer ha avuto riconosciute le sue ragioni. Ma il sistema ha già avuto ragione di lui e di tutti i numerosi manifestanti da Trieste in giù, completamente silenziati e annichiliti... In ogni caso ci sono ancora giudici in Italia. Come quello di Firenze (qui). Precedenti qui - qui.

Il TAR del Friuli ha annullato il foglio di via obbligatorio emesso dalla Questura di Pordenone il 15 dicembre 2021 nei confronti di Stefano Puzzer. La stessa prevedeva il divieto di fare ritorno nel territorio del Comune di Pordenone per un periodo di 3 anni. Attraverso la sentenza emessa il 13 luglio scorso, il Tribunale ha infatti ritenuto infondate le motivazioni addotte dal Questore nell’emettere il provvedimento e condannato il Ministero dell’Interno al pagamento delle spese legali. Come riporta L’Indipendente, è già la seconda volta che un simile provvedimento emesso nei confronti di Puzzer viene annullato. Fu il TAR del Lazio ad annullare lo scorso aprile il foglio di via emesso a suo carico dalla Questura di Roma. Come accaduto anche questa volta, il Ministero dell’Interno fu condannato al pagamento delle spese legali.

Le manifestazioni di Pordenone
Il 15 dicembre 2021, Puzzer prese parte ad una manifestazione non autorizzata di fronte alla sede dell’Azienda ospedaliera Santa Maria degli Angeli di Pordenone. La protesta fu organizzata da alcuni operatori sanitari, che lamentavano grosse disparità di trattamento. Nella sentenza si legge che “nonostante il primo obbligo vaccinale per il personale sanitario fosse entrato in vigore già dal 1° aprile 2021, a quella data (15/12/2021) ancora molti operatori lavoravano pur non essendo vaccinati, situazione gravemente discriminatoria nei confronti di quei pochi che invece, sulla base di scelte non trasparenti ed evidentemente arbitrarie, erano stati già sospesi e quindi privati dello stipendio”. A seguito della sua partecipazione, il Questore ha definito Puzzer come “soggetto che potrebbe mettere in pericolo la sicurezza e la tranquillità pubblica”, con l’aggravante – ad avviso del Questore stesso – della sua “tendenza a delinquere”, nonché del fatto che “è risultato più volte inottemperante alle disposizioni di cui all’art. 18 T.U.L.P.S. ed attualmente gravato da foglio di via obbligatorio emesso dal Questore di Roma in data 02.11.2021”, poi del tutto cancellata.

Il TAR smentisce il Questore
Nonostante all’epoca dei fatti Stefano Puzzer fosse incensurato, nel definirlo come un “pericolo pubblico”, il Questore ne aveva determinato la pericolosità in caso di permanenza sul territorio di Pordenone, aggiungendo come questa favorisse “le tensioni sociali già rilevate in occasione delle manifestazioni di piazza instaurate dai gruppi ‘no vax’ e ‘no green pass’”. Ci è voluto il TAR del Friuli per rimettere ordine nel senso delle cose, sottolineando come simili affermazioni costruissero solamente una “mera (e alquanto remota) ipotesi, peraltro non supportata da alcun concreto ed oggettivo elemento di riscontro”. Le foto scattate durante quella manifestazione, dimostrano come – secondo il TAR – fosse chiara la natura pacifica della stessa.


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