giovedì 21 luglio 2022

Cosa può fare ancora Draghi nonostante la 'crisi'?

(AGI) Sarà una direttiva della Presidenza del Consiglio dei ministri, come è consuetudine, probabilmente tramite un dpcm, a specificare quale sarà l'ambito entro cui si muoverà il presidente del Consiglio dimissionario. 
C'è da verificare l'esito del Consiglio dei Ministri di stasera.
Il governo Draghi rimarrà in carica fino alla formazione di un nuovo esecutivo "per il disbrigo degli affari correnti". Questa la formula utilizzata dal Quirinale nel suo comunicato dopo aver firmato il decreto di scioglimento delle Camere. Secondo l'intervento di Mattarella dal salone delle feste del Quirinale, non si tratta solo di una "formula" bensì di una modalità di proseguire le attività del governo perché il Paese non può restare senza un esecutivo, pena la paralisi amministrativa.
Nello specifico – come spiega Openpolis.it qui – il ‘disbrigo degli affari correnti’ prevede che l’esecutivo si limiti ad assicurare una continuità amministrativa e adottando atti urgenti. In particolare potrà emanare decreti legge in quanto dettati da casi di necessità e urgenza ed esaminare i relativi disegni di conversione; esaminare i disegni di legge di ratifica dei trattati, i ddl di delegazione europea e della legge europea se si tratta di atti dovuti, in quanto adempimento ad obblighi internazionali o derivanti dall’appartenenza all’Ue. Al contrario, il Governo non potrà esaminare nuovi disegni di legge, a meno che non siano imposti da obblighi internazionali; potrà approvare decreti legislativi solo se serve ad evitarne la scadenza dei termini; non dovrà adottare nuovi regolamenti ministeriali o governativi, a meno che la legge o obblighi internazionali non impongano altrimenti, oppure che siano necessari per l’operatività della pubblica amministrazione o per l’attuazione di riforme già approvate dal Parlamento; non procedere con nomine o designazioni che non siano vincolate nei tempi da leggi o regolamenti, o che comunque non siano procrastinabili fino all’entrata in carica del nuovo governo.
In definitiva, non so se sbaglio, ma vedo il rischio che – col pretesto di quello che viene strombazzato come "interesse superiore dell’Italia" – venga pesantemente ipotecato l'operato del nuovo governo che dovrebbe scaturire dalle elezioni in virtù di quello che, a partire dal Colle, continuerebbe a dettare il disbrigo di casi di necessità e urgenza.
Penso con raccapriccio alle questioni collegate alla guerra in Ucraina e ai diktat europei...

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