sabato 16 luglio 2022

“In biologia i sessi sono due”: cancellata conferenza all’università di Berlino

“In biologia i sessi sono due”:
cancellata conferenza all’università di Berlino
La natura ha concepito due sessi complementari, non in opposizione, perché le specie si riproducessero, non per offendere chi si sente  “diverso”  
Molti sanno della biologa tedesca Marie Luise Vollbrecht [vedi] alla quale, in seguito alla protesta di vari collettivi Lgbt, l’università Humboldt di Berlino ha impedito di tenere una conferenza sulla questione del “Perché in biologia ci sono due sessi”. Così ancora una volta l’ultra minoritaria lobby ellegibitì, legata a ben precisi interessi e poteri forti del mondo occidentale, riesce ad avere il sopravvento senza che ciò desti più di tanto scandalo nel mondo liberal progressista. Il fatto che questa tendenza sia così tanto coccolata e sovradimensionata, al punto che ormai è proposta ossessivamente ovunque, lascia ben intendere quale sia il grado di decomposizione delle classi dirigenti del nostro settore di mondo, destinato all’estinzione demografica con i suoi tassi di natalità spaventosamente bassi. 
Il tema dei diritti non c’entra un fico secco. La si faccia finita con questa stucchevole e fuorviante manfrina. La questione è semplice, incontrovertibile, e dirlo sembra essere diventata la vera blasfemia: su un piano di prospettiva di crescita e di futuro della comunità umana è la coppia eterosessuale a garantire la sua sopravvivenza. A patto che questa sopravvivenza importi qualcosa. 
Insomma, per essere ancora più chiari: in natura è la coppia eterosessuale a garantire le nascite, la discendenza, la prosecuzione e il destino della specie. Non si può tollerare che gruppi ben organizzati e finanziati impongano la propria stramba, unilaterale e antinaturale "visione". Ripeto: non c’entrano nulla né diritti né pari opportunità. C’entra la vita. (Antonio Catalano)
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1. Marie-Luise Vollbrecht è uno dei cinque autori che alla fine di maggio hanno scritto un appello per denunciare l’unilateralità dell’informazione pubblica sul tema della transessualità e per chiedere di “abbandonare l’approccio ideologico al tema della transessualità e di presentare i fatti biologici in base allo stato della ricerca e della scienza”. L’appello è stato firmato da oltre 100 scienziati dei settori della medicina, della biologia e delle scienze sociali, nonché da psicologi e psicoterapeuti. E la protesta contro quello che è stato definito un “pamphlet transfobico” non si è fatta attendere.

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Deformazioni ideologiche onnipresenti
Tra tutti gli organismi internazionali l’Organizzazione Mondiale della Sanità dovrebbe essere quello più legato al rigore della ricerca scientifica, ma il recente aggiornamento del suo «manuale di gender mainstreaming» ha reso invece palese la sua totale sudditanza all’ideologia arcobaleno. In questo manuale l’OMS non si è infatti limitata a dire che “bisogna andare oltre gli approcci binari al genere”, ma ha addirittura affermato che “il sesso non è limitato a maschile e femminile”. Sì, avete capito bene, per l’OMS il sesso non è più binario, anche se curiosamente non viene detto quanti e quali altri sessi esistano. Insomma, un testo di pura propaganda LGBT che nulla ha a che vedere con la scienza e la salute e che apre scenari sempre più inquietanti per il futuro.

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