martedì 18 gennaio 2022

Rinneghiamo il dio Stato - Don Elia

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Il pensiero liberale, con il pretesto di restituire ai popoli una presunta sovranità, li ha resi schiavi di Stati che, in nome di una pretesa assoluta, sciolta da qualsiasi fondamento o legittimazione superiore, funzionano come moderni Moloch che non solo ne divorano i figli, ma son pure giunti a sterminare i propri stessi cittadini con armi biologiche dagli effetti devastanti. Le democrazie rappresentative si giustificano come espressione di una fantomatica volontà popolare che esiste soltanto come concetto astratto. Dal punto di vista speculativo, in realtà, ogni popolo è un insieme di individui dotati ognuno di una volontà libera, che di fatto è quasi sempre in conflitto con quella di altri; dal punto di vista pratico, data l’impossibilità di ottenere un consenso generalizzato su qualcosa, ci si deve per forza di cose accontentare del parere espresso da una maggioranza relativa, che non è necessariamente buono né giovevole a tutti. Esso, oltretutto, può esser facilmente orientato, mediante le tecniche di manipolazione collettiva e di persuasione occulta, verso obiettivi prestabiliti.

Nella coscienza di molti italiani lo Stato, presentato come garante supremo e indiscutibile dei diritti individuali, ha tuttavia assunto una valenza religiosa, fino a rimpiazzare Dio, la legge morale e la Provvidenza. Un’apparente conquista della modernità nata dall’Illuminismo massonico è che la gente, finalmente affrancatasi dalla superstizione medievale, è diventata arbitra del proprio destino, così che, oggi, è libera di farsi avvelenare con il proprio consenso informato, al quale è obbligata senza nulla sapere di quel che comporta. Tale assurdità lampante, con l’accecante ingiustizia da essa implicata, non pare neppur presagita dalla maggior parte delle persone, che, con la benedizione di preti, vescovi e papa, corrono a farsi “battezzare” per ottenere una nuova salvezza… da che, non è chiaro. Lo Stato lo vuole – e questo basta. Poco importa che a guidare il governo ci sia un vile affarista privo di ogni scrupolo e competenza in materia, del quale sarebbe disdicevole occuparsi, se non fosse per i tanti indifesi che ha gettato nello sconforto senza ragione.

Ma così è, citoyens: al dio Stato si obbedisce sempre e comunque, a prescindere da qualunque altra considerazione. Chi si oppone al progresso delle Nazioni è un bieco oscurantista, fascista, reazionario e nemico del popolo; i veri benefattori son quelli che le immiseriscono con la truffa del debito pubblico e con quella dei prestiti europei. Quei signori non portano la svastica sul petto, ma un analogo simbolo dal sapore esoterico: la spilla del piccolo sole con i raggi arcobaleno viene ostentata da tutti i burattini coinvolti nell’agenda satanica del regime globale orchestrato dalla finanza cazara. Se la prima, secondo l’UNESCO, evoca l’emanazione della realtà dall’Essere supremo, la seconda fa appello a una società nuova, aperta, inclusiva ed egualitaria, quella contrabbandata dai servitori dell’eterno sconfitto per imporne la signoria abusiva e corruttrice… ma sempre di gnosi si tratta. Chi non accetta di evolversi nel transumano, piegandosi contestualmente alla peggior tirannia della storia, va senz’altro eliminato dal civile consorzio o ridotto all’impotenza con la macchina del fango.

In realtà i popoli, a forza di obbedire a governi che li stritolano anziché a Dio, che offre loro salvezza nel tempo e nell’eternità, si son procurati da sé questo flagello; eppure nemmeno da esso si lasciano scuotere per gettarsi ai Suoi piedi a chiedergli perdono, ma, ormai ipnotizzati dalla scatola parlante, persistono stolidamente nel precipitarsi a osservare, proni all’idolo della salute, decreti illegittimi e contraddittori emanati a getto continuo. In questa paranoia generale, tuttavia, siamo ancora milioni a resistere all’inganno e, checché dicano della nostra eterogeneità i collaborazionisti di ogni sponda, non ci piegheremo mai ad esso. Gli aguzzini devono farsene una ragione; abbiamo svariati motivi, assolutamente incontrovertibili, per rifiutare ciò che pretendono.
  1. Dal punto di vista morale, l’assunzione consapevole di farmaci prodotti con l’uso di feti umani abortiti rimane un atto illecito, specie se si tratta di una forma non di cura, ma di mera prevenzione di una patologia per la quale esistono diverse terapie efficaci.
  2. Dal punto di vista giuridico, l’imposizione per legge di un trattamento sanitario è illegittima, mentre la correlativa esclusione dai servizi pubblici e dalle attività lavorative costituisce un sopruso inaudito, degno dei peggiori totalitarismi del passato. 
  3. Dal punto di vista scientifico, i prodotti iniettati non sono vaccini propriamente detti, ma preparati di terapia genica sperimentale che non han superato le necessarie verifiche e di cui, di conseguenza, si ignorano gli effetti (benché già risultino gravi o irreparabili, a seconda della marca e del lotto).
  4. Dal punto di vista medico, una vaccinazione di massa condotta nel corso di un’epidemia è un errore pacchiano; in realtà si tratta di una sperimentazione effettuata illegalmente su interi popoli, a fini di lucro e di controllo sociale, senza un autentico consenso da parte dei singoli.
  5. Dal punto di vista politico, i governanti responsabili di questo inqualificabile attacco alla salute e al diritto delle loro Nazioni devono essere processati il prima possibile; a questo fine rivolgiamo un urgente appello a tutti i magistrati ancora onesti.
Da parte nostra, in qualità di ministri di Dio, abbiamo già giudicato quegli individui: nel nome del Signore nostro Gesù Cristo, li consegniamo a Satana per la rovina della loro carne, affinché il loro spirito sia salvo nel giorno del Giudizio (cf. 1 Cor 5, 4-5), sebbene tale speranza sia molto esigua per chi ha votato l’anima al demonio. Anche tutti voi fedeli, se lo avrete meritato, quel giorno avrete la facoltà di sentenziare riguardo al mondo e di giudicare gli angeli decaduti (cf. 1 Cor 6, 2-3), ma potete esercitare fin d’ora la vostra dignità regale invocando i castighi divini su quanti vi opprimono, purché lo facciate non per odio verso le persone e desiderando il male in se stesso, ma unicamente per amore della giustizia e in vista del loro ravvedimento. I servi del diavolo san bene che le maledizioni fanno effetto e per questo, superstiziosi come sono, le temono assai.

A tal fine, un’arma più rapida dei Salmi imprecatori sono alcuni versetti della Scrittura che in ogni momento potete lanciare come proiettili spirituali: Fecit potentiam in bracchio suo: dispersit superbos mente cordis sui (Col suo braccio ha compiuto un atto di potenza: nell’intenzione del suo cuore ha disperso i superbi; Lc 1, 51); Deposuit potentes de sede, et exaltavit humiles (Ha deposto i potenti dal trono ed esaltato gli umili; Lc 1, 52); Deus meus, pone illos ut rotam, et sicut stipulam ante faciem venti (Mio Dio, rendili come turbine e come paglia di fronte al vento; Sal 82, 14). I prìncipi di questo mondo vengono inesorabilmente distrutti (cf. 1 Cor 2, 6): Qui pessimant plebem tuam inveniant perditionem. Contere caput principum inimicorum, dicentium: Non est alius praeter nos. (Coloro che rovinano il tuo popolo incappino nella perdizione. Schiaccia la testa dei capi nemici, che dicono: Non c’è altri all’infuori di noi; Sir 36, 10-11.14). Voi avete invece pieno diritto di dire: Miserere plebi tuae, super quam invocatum est nomen tuum (Abbi pietà del tuo popolo, sul quale è stato invocato il tuo nome; Sir 36, 14); Credo videre bona Domini in terra viventium (Ho fede di vedere i beni del Signore nella terra dei viventi; Sal 26, 13).

Ogni mattina, poi, ascoltate queste parole dettate dallo Spirito Santo: «Sii sottomesso al Signore e pregalo. Non invidiare colui che prospera nella sua strada, l’uomo che commette ingiustizie. Desisti dall’ira e deponi lo sdegno; non proporti di fare il male, poiché quanti agiscono malvagiamente saranno sterminati; coloro che attendono il Signore, invece, son quelli che erediteranno la terra. Ancora un poco e il peccatore più non sarà; cercherai il suo posto e non lo troverai. […] non ho mai visto il giusto abbandonato, né i suoi figli elemosinare il pane. […] poiché il Signore ama la giustizia e non abbandonerà i suoi eletti; per sempre saran preservati dai pericoli. […] La salvezza dei giusti viene dal Signore; egli è loro protettore nel tempo della tribolazione. Il Signore li aiuterà e libererà; li sottrarrà ai peccatori e li salverà, perché hanno sperato in lui» (Sal 36, 7-10.25.28.39-40). Prendete sul serio le verità qui espresse e stampatevele nella mente: questa, a dispetto di qualunque apparenza, è in assoluto la realtà effettiva.

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