domenica 23 ottobre 2022

Una nomina storica; ma resta la sfida etica politica e culturale

Assemblaggio di mie considerazioni e segnalazioni dei lettori.
Peccato l'atlantismo, ineludibile, ma resta da vedere quanto spinto. E il ministro della salute con i trascorsi pro green pass (che in ogni caso non potrà fare di testa sua)... Apprezzabile la fermezza e la sobrietà di stile. Da non sottovalutare il cambiamento di linguaggio: nomina sunt consequentia rerum, inizio e speranza della rinascita dal degrado e della svolta culturale. Una vera sfida alle difficoltà epocali...
In ogni caso il cambiamento di linguaggio identitario adombrato nei dicasteri dovrà ora passare dalle parole ai fatti evitando che le parole sostituiscano i fatti; o che il sovranismo identitario risulti solo un involucro di politiche subalterne ai poteri sovranazionali.
Si sente dire in giro: "Sì, bene la Meloni, ma se non fa quello che le dicono la fanno fuori"... Tecnicamente non è proprio così perché, perlomeno in Europa, non tutti sono piegati al sistema Radical Chic e Politically Correct... che poi ragionando in questa maniera allora veramente facciamo prima a metterci tutti a 90... No, grazie.

Ultima notazione 
Il teatrino inutile della politica italiana a volte offre episodi interessanti come quello del discorso "sfuggito" al Berlusca, ch1e dice la verità sulle ragioni del conflitto ucraino. L'obbiettivo perseguito potrebbe essere stato quello di ricattare la Meloni, minacciando di affossare il governo prima che nascesse oppure quello esattamente opposto del dire con il metodo "nonno pazzo" ciò che non si può rassicurando Putin riguardo alla natura non proprio atlantista ortodossa del futuro governo e mandare un messaggio ai repubblicani americani prossimi alle elezioni midterm che potrebbero stravolgere l'equilibrio geopolitico mondiale.

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