«Sono a casa adesso». Così la commentatrice politica e filosofa giuridica olandese Eva Vlaardingerbroek descrive il giorno in cui è stata accolta insieme al padre nella piena comunione della Chiesa cattolica, il 23 aprile. La filosofa è diventata nota in questi ultimi anni per le sue posizioni contrarie alle ideologie dilaganti nella società occidentale e per assicurarsi «che tutte le mie opinioni siano in linea con la mia fede».
Nata da madre cattolica e padre protestante, 26 anni, Eva è cresciuta secondo i valori cristiani e introdotta a entrambe le fedi, ma è stata la pandemia di Covid-19 ad aprirle gli occhi sulla battaglia spirituale che il mondo sta affrontando e facendola giungere alla consapevolezza che la fede cattolica è «l’arma più potente» contro il relativismo odierno. «C’è una cosa come la bellezza, c’è una cosa come il Bene, e c’è una cosa come la Verità. Lui è la Verità, la Via e la Vita. E questo non cambierà mai. La dottrina cattolica rimane la stessa, non importa chi sia il Papa o quale tumulto attraversa la Chiesa come istituzione. La dottrina ha resistito e resisterà sempre alla prova del tempo, perché lui stesso ha fondato la Chiesa».
Il 19 aprile ha rilasciato un’intervista a Nc Register in cui ha raccontato la sua scoperta della fede cattolica, soffermandosi in modo particolare sulle forze del male che si oppongono a noi quando parliamo dell’amore per Cristo e su come questo mostri ai cristiani l’urgenza di opporsi al male con coerenza e coraggio: «Se non prendiamo abbastanza sul serio i nostri nemici, e non osiamo nemmeno parlare per Cristo, dopo tutto ciò che ha fatto per noi, come ci aspettiamo di vincere? […] Se crediamo veramente dovremmo dirlo. Ad alta voce. La moralità basata su valori secolari è come una casa senza fondamenta. La casa può avere un bell’aspetto dall’esterno, può essere costruita da persone simpatiche e ben intenzionate, ma non durerà».
Ha raccontato di come crescere nelle due fedi sia stato un privilegio, non avendo mai vissuto un qualche scontro tra i suoi genitori: «Non mi è mai stato imposto nulla. Semmai, guardando indietro, avrei voluto che i miei genitori mi avessero forse spinto un po’ di più quando si trattava di praticare la mia fede. Perché anche se ho avuto periodi nella mia vita in cui non ero molto occupata con la chiesa, ho sempre creduto in Dio», ha riferito.
Poi qualcosa è cambiato 15 anni fa quando suo padre ha deciso di unirsi alle celebrazioni cattoliche nella chiesa di sua madre. «Decise di unirsi a lei, perché era stufo di quanto fosse diventata politicizzata (di sinistra) la nostra chiesa protestante. Mi sono unita a loro ma, come ogni adolescente, sentivo di non appartenere in senso generale, non molto partecipe alla Messa, dato che non ero ufficialmente cattolica e ho iniziato ad andare in chiesa meno frequentemente», spiega Eva. Dopo sono arrivati i suoi studi, le lotte politiche e le sue tesi conservatrici che non hanno trovato molta accoglienza, soprattutto negli anni del Covid: «Mi sono resa conto che non stiamo solo combattendo una lotta politica (destra contro sinistra), ma che abbiamo a che fare con una lotta spirituale (bene contro male). La velocità con cui le persone erano pronte a condannare quelli di noi che non seguivano “la scienza” e la velocità con cui i nostri governi hanno abolito i nostri diritti costituzionali, è stato un vero campanello d’allarme per me».
Ed è nella reazione alle sue posizioni che l’attendeva Cristo per incontrarla più profondamente, «ho iniziato apertamente a coinvolgere la mia fede nel commento politico e ho deciso immediatamente che non sarei mai più scesa a compromessi su questo. Ho sperimentato quello che succede quando ti esponi e parli del tuo amore per Cristo: le forze del male nel mondo diventano più forti, perché non c’è niente che odiano più della testimonianza, ma le forze buone nella mia vita sono cento volte più forti e io sono diventata più forte».
Il momento della scelta definitiva è arrivato dopo una lunga ricerca, «ho trovato i discorsi del professor Peter Kreeft su YouTube e ho guardato i suoi contenuti per ore e ore fino a quando non mi sono imbattuto nel suo video intitolato Sette motivi per cui tutti dovrebbero diventare cattolici. L’ho guardato e semplicemente non riuscivo a obiettare su quello che aveva affermato. Tutto aveva un senso. Dal fatto che Cristo stesso fondò la Chiesa, all’importanza dei santi, al vero miracolo dell’Eucaristia. Sapevo che dovevo fare una scelta». Così dopo la Messa di Natale ha deciso in cuor suo che sarebbe diventata cattolica.
Conclude riferendosi alla battaglia spirituale che oggi vive la nostra società e descrivendo il nostro tempo come «incredibilmente buio» per un cristiano. Eva ha criticato aspramente il femminismo e l’ideologia di genere come «le ideologie più dannose che ci sono per la donna e per l’uomo». L’inganno a cui sottostà la nostra generazione è che sposarsi, avere figli e non abortire siano una fregatura, «è opera del demonio […] e purtroppo sta guadagnando terreno. […] L’unica soluzione che vedo a questo problema è essere spietatamente intransigente. Dio ha creato Adamo ed Eva, non 73 generi diversi. Questo è l’uomo che cerca di essere il suo piccolo dio, che non ha mai funzionato e non funzionerà mai. E lo sappiamo. La mia generazione è assolutamente miserabile. Quindi la cosa migliore che possiamo fare come cattolici è dire alla gente che c’è un’alternativa perseguibile. Perché c’è e Lui ha un nome: Gesù Cristo». (Federica Di Vito - Fonte)
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