venerdì 4 marzo 2022

Bergoglio riceve il rettore della Grande Moschea di Parigi

Qui l'indice dei precedenti sul filo-islamismo bergogliano (e non solo).
Riprendo la notizia da Riposte Catholique
Il 28 febbraio scorso in Vaticano, il rettore della grande moschea di Parigi Hafiz Chems-eddine, con una delegazione, è stato ricevuto in udienza privata da Bergoglio. Ha incontrato anche monsignor Khaled Akasheh, capo dell'Ufficio per l'Islam del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso e il presidente della Comunità di Sant'Egidio, Marco Impagliazzo.
Non bisogna lasciarsi abbindolare: non esiste un Islam moderato. Si chiama Taqqya il comportamento esteriore che nasconde o addirittura rinnega la fede islamica o aspetti peculiari di essa finché i musulmani sono in minoranza. Sostanzialmente dissimulazione che inganna per raggiungere i propri scopi che, quando i tempi sono maturi, non escludono, anzi mettono in campo la violenza, per imporre la loro teocrazia a coloro che considerano infedeli. Le parole mielose del rettore della moschea, riportate di seguito, mascherano la vera realtà della Francia oggi [qui].
Questo avvocato, vicino all'Algeria da cui proviene, inviterà Francesco a venire a visitare la Grande Moschea di Parigi.
In una lettera di otto pagine, consegnata al papa, il rettore scrive:
“Nel Vecchio Continente cresce la minaccia delle armi, dell'estremismo, delle avversità, dell'esclusione e dell'egoismo. Questa minaccia incombe in particolare sulla Francia.
“La Francia, figlia primogenita della Chiesa, riunisce il maggior numero di ebrei e musulmani d'Europa. Se le divisioni della società francese peggiorano, la convivenza religiosa lascerà il posto all'intolleranza, in Europa e ovunque nel mondo dove le esistenze si mescolano tra i confini.
“La parola di Sua Santità è in grado di sanare queste ferite e ridare senso all'umanità e alla fraternità. A nome mio, a nome degli imam che sono al mio fianco e a nome di tutti i musulmani in Francia, saremmo estremamente onorati di ricevere il Santissimo Padre nella Grande Moschea di Parigi."Dopo anni di minacce terroristiche, dopo la tragica decapitazione del professor Samuel Paty nell'ottobre 2020, i rappresentanti dell'Islam hanno dovuto dimostrare e spiegare a tutti che la loro religione non genera violenza".
“Quando i terroristi assassinarono il sacerdote Jacques Hamel, nella sua chiesa di Saint-Étienne-du-Rouvray, o portarono via tre anime innocenti nella basilica di Nizza, i cattolici di Francia e i loro rappresentanti accolsero a braccia aperte i musulmani accorsi nella loro mostrare la loro incomprensione e paura. Durante questi eventi insopportabili, come il resto del tempo, sono stato infinitamente toccato dalla dignità e dalle notevoli qualità umane, spirituali e intellettuali dei leader della Chiesa cattolica in Francia.
“Questa è l'immagine che ho della Francia e che voglio mostrare al mondo. Questa purtroppo non è l'intera realtà di questo Paese dove stanno prendendo piede la sfiducia e il rifiuto degli altri. Una cieca paura dei miei correligionari si instaura e libera l'odio. - Fontequi

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