La Russia fu profondamente cristiana.
Dal 1917 (l’anno di Fatima) diventò ateo-materialista e dal 1922 si chiamò URSS fino al crollo del 1989 di quel sistema (ufficialmente la denominazione si spense nel 1991).
Nei confini di questo immenso territorio, tutto restò programmaticamente fondato sull’ideologia marxista, propagandola nel mondo.
Le Repubbliche ex sovietiche in seguito staccatesi dalla Russia coprono aree vastissime.
Chiunque osservi una carta geografica capisce subito, guardando l’Ucraina e il Kazakistan, quanto possano essere risultate sgradite e ostili le manovre dei soliti noti per indirizzare in chiave anti-russa quelle nazioni.
Alzando lo sguardo sopra le questioni strategiche, culturali, economiche e militari, è un mistero e una consolazione accorgersi di come la fede cristiana sia diffusa tra la gente, dopo settant’anni di lavaggio del cervello e gli inevitabili strascichi nel trentennio a seguire.
Dal 1992 la Russia ha smesso di essere URSS, ma nel mondo le idee dell’URSS sono rimaste, anzi si sono diabolicamente riciclate, nelle mani non più della classe operaia, ma comunque come strumento della lotta di classe dei più ricchi e ideologizzati, capaci di spingere l’economia (strutture e sovrastrutture) nella direzione a loro gradita, manipolando proprio il capitale.
Hanno arruolato la Cina, l’erede ufficiale del comunismo reale, per far lavorare là le manifatture con manodopera con minori diritti, troppo costosi là dove le lotte e i parlamenti ne avevano garantiti a tutti.
Di paradosso in paradosso, le popolazioni delle cosiddette libere democrazie sono diventate vieppiù atee e in molti casi pagane. Non a caso: ogni forma di cultura e intrattenimento, al soldo dello stesso capitale, ha contribuito a istruire le menti in quella direzione.
La “Russia” ha così sparso i suoi errori, negli stessi anni in cui in Russia riemergeva quasi inspiegabilmente una fede di popolo. Oggi il capitale della classe al potere, gli “operai del MEF” con tutto l’apparatnik di macroni, draghetti, bidet, sciolzi, trudòt, zelenschi etc trova nella Russia (che è tutt’altro dall’URSS) un gigantesco sassolino nell’ingranaggio dei suoi desiderata transumani.
E, paradosso dei paradossi, la Cina è dalla parte della Russia.
Come anche l’India degli induisti e non poche nazioni arabe e mussulmane…
Il terzo segreto di Fatima non si è chiuso con l’attentato a Giovanni Paolo II, ma è iniziato da lì, dalla consacrazione che quel Papa, miracolosamente scampato agli spari ravvicinati di un killer professionista, fece il 25 marzo del 1984.
Per la Chiesa cattolica nel frattempo il disastro interno è spaventoso.
Nel 2010 a Fatima il Papa ammoniva chi pensava finito il tempo del messaggio di Fatima.
Dal 2013 abbiamo capito di più; e altro ancora sicuramente capiremo presto.
Chi non ha ancora capito di aver perso è la bestia, sulla cui testa già si proietta l’ombra del calcagno di colei che vuole ossessivamente insidiare: niente da fare.
“Alla fine il mio cuore immacolato trionferà”: così fu detto a tre pastorelli portoghesi nel 1917.
- Chiaro a San Massimiliano Kolbe, malgrado i campi di sterminio.
- Chiaro a misteriosi uomini e donne che durante il comunismo praticarono e trasmisero la fede.
- Chiaro a chi nella Chiesa ha capito veramente i segni dei tempi, senza blaterarne a vanvera.
- Chiaro a chi attende e spera, anche se il modo non necessariamente premierà questa Russia, la Cina, i paesi arabi islamici o l’Occidente che si è paganizzato.
È certo “quel” trionfo.
L’uomo lo serve, per vie misteriose.
Sono gli odiatori dell’umanità, gli odiatori di Cristo, quelli che hanno tutto da perdere.
Purtroppo c’è un peccato per il quale non c’è perdono: il peccato contro lo Spirito Santo. (Tralcio)
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