sabato 9 ottobre 2021

Vaticano: tre Guardie Svizzere non accettano l'obbligo vaccinale e si dimettono. Uno di loro scrive una Lettera aperta

Le ferree misure introdotte da Bergoglio su tutto il territorio vaticano circa l'obbligo del green pass producono problemi, a partire dal licenziamento di operatori che ne sono sprovvisti mentre anche le Guardie svizzere sono a tutti gli effetti obbligate a vaccinarsi. 
I titoli dei media sono certamente enfatici a sottolineare il rigore vaccinista del Vaticano. Nel caso specifico delle Guardie svizzere, che sono sempre a stretto contatto con il Papa e i suoi ospiti, si è ritenuto che il test da tampone non bastasse perché potrebbe non rilevare contagi recenti e si è scelta la strada del vaccino obbligatorio. In effetti sono solo tre gli alabardieri che si dimettono ma il gesto è significativo... Non è detto tuttavia che siano no vax. Il che sarebbe peraltro del tutto rispettabile non essendo giusto fare da cavie per farmaci sperimentali. Magari sono semplicemente cattolici che ritengono non lecito l'utilizzo di sieri per i quali dono state utilizzate cellule abortive. Di fatto ora ho la conferma che sono cattolici della Tradizione; ma questa è una categoria che non esiste né per i media né per il Vaticano... 
Qui sotto un flash in tema dagli U.S.A. e, a seguire, la Lettera aperta della Guardia Svizzera no-cavia in risposta alle autorità del Vaticano compreso il papa, pubblicata da Renovatio 21 sulla vicenda della Santa Sede che si fa strumento della sanitocrazia mondiale.

Dagli Stati Uniti prove tecniche di "abominio della desolazione".
A causa del diktat bergogliano "no vaccino, no Eucaristìa" ovvero il divieto ai sacerdoti non vaccinati di celebrare  Messa, si  prevede già la chiusura di molte chiese per mancanza di sacerdoti che possano sostituire i tanti colleghi dissidenti che rifiuteranno il vaccino. Di qui, l'invito di Mons.Viganò [qui] ai fedeli  di unirsi in carità in favore di questa Chiesa afflitta e perseguitata, non solo con sostegni economici, ma anche e principalmente mettendo a disposizione le loro case per consentire la continuità delle celebrazioni eucaristiche.... la salvezza delle anime innanzitutto.
* * *
La Guardia Svizzera no-Cavia Licenziata Scrive al Papa: Non è un Obbligo!

Lettera aperta in risposta alle autorità del Vaticano, al suo capo supremo il Santo Padre Papa Francesco, alla Segreteria di Stato vaticana, alle istituzioni della Città, al Comando della Guardia Svizzera Pontificia

Dopo aver ricevuto una raccomandata in data del 20 agosto scorso presso la Guardia Svizzera Pontificia, raccomandata che ha fatto seguito alla lettera della Segreteria di Stato del 10 agosto 2021 e avente per soggetto la vaccinazione contro il COVID-19, tengo a rispondere come mi è stato richiesto, così come a tutte le persone non vaccinate fino a questo giorno.

È stato richiesto per il 15 settembre seguente, a queste «persone interessate», di contattare il personale responsabile allo scopo di organizzare la vaccinazione, o eventualmente di far pervenire un certificato medico che attesti l’incapacità di farsi vaccinare. Mi sta a cuore di dare seguito a questo «Appello alla vaccinazione contro il COVID», secondo il mio dovere. Per quel che riguarda il mio stato fisico, al momento e secondo il parere dei medici, non ho da temere un’inattitudine alla vaccinazione. Non ho dunque nessun certificato medico da presentare. Dovrei dunque rispondere all’appello iscrivendomi per la vaccinazione. Devo però riflettere a questa scelta, non con pregiudizi «pro o contro» il vaccino in generale. Si tratta per me di capire che io debba essere «per tale vaccino, amministrato in tali condizioni, a tale popolazione, in un tale luogo».

1) Infatti è questo il principio stesso del vaccino: la prevenzione di un male predisponendo a quest’ultimo per acquisirne l’immunità, tenendo conto dei rischi e dei benefici. «Il dubbio è l’inizio della conoscenza».

2) Ogni vaccino comporta dei rischi, richiede prudenza specialmente quando non è stato sufficientemente testato, secondo l’urgenza o lo stato del paziente. Purtroppo bisogna ammettere la realtà, prendere in considerazione gli eventi avversi.
La frequenza di incidenti mortali dopo la vaccinazione è «sottostimata», secondo il Direttore dell’Università di Heidelberg, Peter Schirmacher, che aggiunge: «Il vaccino è la causa della morte nel 30-40% delle autopsie delle persone vaccinate di recente». Ma «il rischio accettabile è quello che è accettato».

3) Un pericolo potrebbe dover essere accettato per un bene più grande, non c’è dubbio, come potrebbe essere l’immunità generale.
Tuttavia, secondo Didier Febvrel, direttore del Servizio sanitario di Marsiglia, «assicurare che il vaccino non presenta alcun pericolo e che è l’arma decisiva contro il virus deriva da una comunicazione utopica e militare del secolo scorso che coincide con la propaganda».

4) Purtroppo, molte volte nella storia degli incidenti hanno avuto luogo proprio per la politicizzazione delle campagne vaccinali, come con l’epatite B, la rosolia in Inghilterra, la crisi H1N1, l’affare POR Walkefield, la varicella scomparsa ma per la quale si continua a vaccinare con rischi mortali…
E in tutto questo, l’unico problema sarebbe che ne deriva una cattiva pubblicità per il vaccino! Così i recalcitranti sono sempre più numerosi e alcuni vaccini considerati importanti vengono evitati…
E la difesa del vaccino non è certo garantita da un obbligo universale del medesimo, obbligo del resto già deciso il 12 settembre 2019 (prima della «pandemia») nel Global vaccination summit.
Allora ci si viene a dire che avremmo un’immunità collettiva, una copertura vaccinale con il 75% della popolazione vaccinata, «salvo che questa non è scienza. Per uno stesso microbo, la contagiosità è differente tra un ceppo e l’altro.
In realtà, l’idea stessa, apparentemente assai logica, che più una popolazione è vaccinata meno il virus circola, non è del tutto esatta», ha affermato il Dott. Didier Raoult, dell’IHU di Marsiglia, uno dei massimi infettivologi viventi.

5) Anche secondo questa ideologia, si potrebbe dunque lasciare una parte della popolazione libera di non farsi vaccinare, invece le cose non stanno così, la vaccinazione deve essere qualcosa di globale, senza limiti né discernimento. Ma come sperare l’immunità se i vaccinati stessi sono portatori del virus?
«Benché la vaccinazione avanzi a ritmi crescenti, il virus non sta per sparire e i pazienti avranno bisogno di cure sicure ed efficaci», ha detto Stelle Kyriakides, commissaria dell’UE per la Salute e la sicurezza alimentare.
6) Così durante questo anno, vorrei farlo notare, tutti i membri della Guardia Svizzera risultati positivi al COVID-19 erano stati vaccinati, al massimo pochi mesi prima. E che ne è di Israele, uno dei paesi più vaccinati al mondo, in una situazione pandemica assai critica?

7) Care autorità, in risposta alla pressione che ci è stata fatta, avrei potuto difendermi con certificati medici, dichiarando di essere immune per aver contratto la malattia alla fine dell’anno scorso.
Di certo non si può essere immunizzati meglio che dalla guarigione dalla malattia stessa. Avrei potuto quindi giustificare in piena logica che non avevo bisogno di vaccino: ma nemmeno questo sarebbe stato accettato!
E mi è comunque preferibile testimoniare in piena verità, senza ipocrisie, ciò che è mio dovere testimoniare e sostenere così tutti quelli che si permettono di pensare diversamente, di reagire con intelligenza ed evitare con convinzione ciò che non è ragionevole.
Quanti dei miei cari colleghi hanno purtroppo ceduto a un trattamento medico a cui non davano pieno consenso, obbligati dalla forza, per riottenere delle libertà? Per me è fondamentale difendere con convinzione la Libertà.
Perché dovrei obbligarmi a qualcosa della cui assurdità sono cosciente? Chi potrebbe obbligarmi?

8) A questo proposito cito la Congregazione per la Dottrina della Fede, che in data 21 dicembre 2020 diceva: «appare evidente alla ragione pratica che la vaccinazione non è, di norma, un obbligo morale e che, perciò, deve essere volontaria».
Che cosa dobbiamo capire? Non è questa l’indicazione che ci viene dalla Chiesa cattolica?

9) In tutti i modi, e soprattutto nei modi più ipocriti, si è arrivati a spaventare la gente sotto pretesto di prevenzione. Quello che davvero fa paura sono coloro che approfittano di questa «finestra di opportunità», che non aspettavano altro per la ricostruzione di un mondo, l’abolizione della società del vicinato, la snaturalizzazione della specie umana con la proliferazione di specifiche leggi (aborto anticipato, embrioni chimera uomo/animale, PMA/GPA).
Ciò che fa ancora più paura è l’oblio della Vita lì dove si dovrebbe difendere la Vita! In una situazione così drammatica, la gente non si aspetterebbe altro che un sostegno spirituale, in una crisi simile solo la Fede potrebbe permettere di accettare la situazione.
Purtroppo invece lo scandalo maggiore è proprio lì, si è arrivati a sopprimere il sostegno spirituale e sacramentale e ad abbandonare le persone nella necessità. La situazione era sicuramente difficile da gestire, c’era la minaccia dei governi, ma in molti luoghi si è giocato di anticipo e sono le stesse autorità ecclesiastiche ad aver rifiutato di portare i soccorsi soprannaturali alle persone in difficoltà. Il Vaticano ha dato l’esempio! Ci sarebbero qui da riportare tanti aneddoti, che proverebbero l’assurdo delle decisioni prese da degli uomini di poca fede.
Più volte, durante le visite, le spiegazioni di storia della Chiesa, ci hanno raccontato la fede dei Padri, l’impegno della Santa Chiesa durante le grandi pestilenze, senza poterci giustificare l’assurdo della situazione attuale.
Quante volte ci siamo posti queste domande quando si ammiravano tanti episodi concreti nella storia di Roma e di tutta l’Italia. Stranamente la morale è dissimulata, sembra che in caso di urgenza sia tutto permesso.

10) Che ne è poi del documento della Congregazione per la Dottrina della Fede citato poco sopra? Non ha nessuna portata, anche giuridica, in Vaticano?
Che ne è di questo obbligo contro la coscienza delle persone oneste?
Che ne è del documento della Pontificia Accademia per la Vita del 5 giugno 2005?
Questo documento afferma chiaramente che bisogna combattere i vaccini illeciti, preparati a partire cellule provenienti da feti umani abortiti, pur ammettendo poi che in caso di necessità se ne potrebbe accettare l’uso.
«I medici e i padri di famiglia hanno il dovere di ricorrere a vaccini alternativi (se esistenti) (cf Giovanni Paolo II, Evangelium vitae, n.74), esercitando ogni pressione sulle autorità politiche e sui sistemi sanitari affinché altri vaccini senza problemi morali siano disponibili. Essi dovrebbero invocare, se necessario, l’obiezione di coscienza rispetto all’uso di vaccini prodotti mediante ceppi cellulari di origine fetale umana abortiva».
Dunque secondo la dottrina della Santa Sede, certi vaccini sono chiaramente definiti illeciti, almeno quanto alla loro produzione, e benché sia tollerato di usarli in caso di necessità, si dice che occorre combattere i governi che diffondono tali vaccini.
«Ugualmente dovrebbero opporsi con ogni mezzo (per iscritto, attraverso le diverse associazioni, i mass media, ecc.) ai vaccini che non hanno ancora alternative senza problemi morali, facendo pressione affinché vengano preparati vaccini alternativi non collegati a un aborto di feto umano e chiedendo un controllo legale rigoroso delle industrie farmaceutiche produttrici».
Perfino il documento della stessa Accademia del 31 luglio 2017, pur essendo più permissivo quanto all’uso di tali prodotti, non manca di ricordare il necessario «impegno comune a far sì che ogni vaccino non abbia alcun riferimento per la sua preparazione ad eventuale materiale di origine abortivo».
Ora il Vaticano, l’istituzione della Chiesa, ha scelto il vaccino Pfizer, testato su linee cellulari abortive. Che pensare? Addirittura impone il vaccino a tutti i suoi dipendenti, benché come Stato sovrano, avrebbe la possibilità di scegliere dei prodotti non contaminati dall’aborto, che pure esistono.
Come cattolico che segue il Magistero, avrei il dovere di battermi contro le scelte vaccinali della Città del Vaticano? Se si leggono i documenti citati, si deve rispondere di sì.

11) Sì, ho seguito fin qui l’evoluzione di queste restrizioni, dell’obbligo vaccinale, ed ho sopportato fino ad oggi, come vittima, tutto quello che abbiamo dovuto subire.
Ho conosciuto tutta la pressione che è stata fatta progressivamente e sovversivamente per convincere le persone a scaricarsi della responsabilità che non ci si vuole assumere.
Sono stato testimone di situazioni di ingiustizia, tanto più opprimenti quanto più pesavano su persone dalla sorte più difficile della mia, pur essendo io stesso estenuato. Ho sopportato tutto questo sino alla fine cercando di servire al meglio.
Per intuizione della mia coscienza e dopo aver pregato sono stato spinto a discernere le cose in questo modo, e persuaso del mio dovere, difendo così la Libertà e vendico così le persone che sono state messe gravemente alla prova.
Ciò che è certo in tutto questo, è che quanto stiamo vivendo non ha più niente di umano né tantomeno di cristiano, ed è davvero intollerabile vedere la santa Città del Vaticano arrivare a questo punto!
Che San Michele si degni di proteggere e difendere sempre la Città santa!
Acriter et fideliter
Pierre-André Udressy
Ex guardia svizzera e attuale cittadino indigente del Vaticano

Nessun commento:

Posta un commento