Aggiornamento: Sono state ritirate dopo le polemiche le linee guida sulla comunicazione dell’Unione Europea che censuravano la parola “Natale” in nome della comunicazione inclusiva. Figuraccia di Ursula Von Der Leyen. Sconfitto il politicamente corretto. Una vittoria di tutti coloro che non hanno mai rinunciato alle proprie tradizioni e alla propria storia millenaria. Von Der Leyen, la nostra identità non si cancella.
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Premesso che è il Natale, cioè la nascita di nostro Signore Gesù Cristo, il Figlio di Dio che si è fatto uomo che ci salva, rettifichiamo il mantra ricorrente e per giunta ingannevole dei nostri politici e di tutti i loro corifei mediatici e non: Salviamo il Natale e ora salviamolo anche dal credo ideologico del "globalismo" che cancella ciò che è bello e armonioso, riscrive la Storia e taglia le radici dell'Occidente [notizia di oggi].
Nell'era precedente lo dovevamo salvare dall'annacquamento fino alla perdita del significato spirituale per via dei miraggi materiali del consumismo e della corsa sfrenata ai regali e alla prevalenza delle manifestazioni esteriori. Ma oggi:
Salviamo il Natale dalle nuove linee per la comunicazione Ue : 'Via i riferimenti al Natale', 'non usare indicazioni su religione, etnia, genere'... che rappresentano la formalizzazione della volontà di eradicare dall'Europa il Cristianesimo e quel che resta della civiltà.
Salviamo il Natale. Dall'odio, dalla divisione, dalla paura, dalle grottesche etichette giornalistiche che inquinano le acque e diffondono veleno.
Salviamo il Natale. Dal super green pass, dai distanziamenti, dalle varianti, dalle tribune televisive, dai professionisti dell'informazione, dai cinque tg al giorno, dal memento mori dei menestrelli dell'apocalisse.
Salviamo il Natale. Dagli occhi privi d'umanità dei nostri governanti, dai ghigni dei nuovi Torquemada, dalla decretazione d'urgenza, dall'emergenza senza confini che da due anni sconvolge le nostre esistenze.
Salviamo il Natale. Dai volti tempestosi di chi preannuncia la nostra imminente fine, dalle buffe regole per la cena della Vigilia, dalle cabine di regia, dai chierici del culto terapeutico che celebrano ogni giorno il meschino rosario dell'accusa e dell'inganno.
Salviamo il Natale. Dalle curve epidemiologiche, dall'indice Rt, dallo stato perpetuo di "prevenzione", da " la tua libertà di non vaccinarti finisce quando inizia la mia di non essere contagiato da te anche se ho fatto tre dosi", dal "miraggio" dell' immunità di gregge, dal continuo starnazzare delle oche del politicamente corretto, dalle restrizioni, dal letargo dell'esperienza e del buonsenso, dalla siringa di Damocle puntata costantemente sul nostro braccio.
Salviamo il Natale. Per i nostri figli, i nostri anziani, per rinvigorire lo spirito fiaccato da interminabili mesi di male assoluto, per trovare la forza di affrontare le nuove sfide che la vita ci pone. Salviamo il Natale: dipende soltanto da noi.
"Non tocca a noi dominare tutte le maree del mondo; il nostro compito è di fare il possibile per la salvezza degli anni nei quali viviamo, sradicando il male dai campi che conosciamo, al fine di lasciare a coloro che verranno dopo terra sana e pulita da coltivare." (JRR Tolkien)
Sì, salviamo il Natale!
Mettete giù le vostre empie mani almeno dal Natale.
Obbediente è colui che riconosce un'autorità più saggia per guidarlo.
Ma c'è differenza tra essere "cittadino" o "suddito": il primo è pari tra gli altri, il secondo è disposto ad accettare la pseudo-illuminata decisione di chi si dichiara superiore (per religione, diritto o scienza...).
Noi siamo cittadini liberi, non sudditi genuflessi.
Che almeno il Natale non venga profanato in questo tempo luciferino: fermiamoci almeno lì davanti. Perché il Natale è irruzione dell'eterno nel tempo è unione che supera tutto, forza che sovrasta spazio e tempo, trincea della buona battaglia.
Come scrive J. Ratzinger: "Vediamo dominare il cinismo di coloro per i quali non esiste nulla di sacro" ma, proprio grazie al Natale, "in mezzo all'altalena della storia ci è data la certezza che la luce non morirà, ma tiene già nelle sue mani la vittoria finale".
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