Dopo un lungo restauro, la settimana scorsa è stato inaugurato il sito archeologico scoperto 25 anni fa. Padre Gabriel Romanelli (ascolta intervista): una grande gioia per i cristiani e per la piccola comunità cattolica
Il 24 gennaio scorso, dopo tre anni di restauri, nella Striscia di Gaza sono state aperte alle visite le vestigia di un'antica chiesa bizantina del V secolo. Si tratta di uno dei due antichi luoghi di culto cristiani oggi visitabili a Gaza.
A venticinque anni dalla sua scoperta, l’antica chiesa di Jabaliya – in località el-Mukheitim, 4 chilometri a nord di Gaza City – sta vivendo una nuova vita. Dopo un ampio progetto di restauro durato più di tre anni, il 24 gennaio scorso si è svolta la cerimonia di apertura al pubblico del sito archeologico, sotto l’egida del ministero del Turismo e delle Antichità di Gaza e alla presenza dell’arcivescovo greco-ortodosso locale Alexios. I primi visitatori hanno potuto ammirare i resti di questa chiesa edificata nella seconda metà del V secolo su una superficie di circa 800 metri quadrati. Con il monastero di Sant’Ilarione, la chiesa rappresenta l’unico altro sito archeologico cristiano accessibile al pubblico nell’enclave palestinese.
In origine, la chiesa, il cui coro è rivolto a est, si trovava in un vecchio cimitero alla periferia di Gaza, sulla strada per Gerusalemme. «Una famiglia benestante aveva fatto costruire il santuario in memoria di un defunto», spiega sul suo sito internet l’ong francese Première Urgence Internationale, che ha restaurato la chiesa in collaborazione con l’Ecole biblique et archéologique française di Gerusalemme e con il sostegno finanziario di un fondo del British Council per la protezione del patrimonio culturale, che ha contribuito al progetto con 250mila dollari, riferisce l’Agenzia France Presse.
Un bestiario caleidoscopico
La chiesa, lunga 23 metri e larga 13, è costituita da una navata centrale affiancata da altre due laterali e più piccole, pianta tipica dello stile basilicale in epoca bizantina. Una dozzina di colonne di marmo separavano le tre navate, la sommità di ogni colonna aveva un capitello frondoso. Sul lato nord la chiesa comunicava con una cappella, annessa a un grande battistero che integrava il complesso racchiudendo un fonte a forma di croce. La presenza del battistero «segnala la grande importanza religiosa del sito per i pellegrini», rimarca Première Urgence Internationale.
Fonte
Nessun commento:
Posta un commento