In questo giorno, secondo un’antica tradizione, è possibile celebrare la festa dell’Attesa del Parto della Beata Vergine Maria. La Colletta della Messa è stata poi ripresa per la festa della Maternità divina, istituita nel 1931 da papa Pio XI per commemorare il quindicesimo centenario del Concilio di Efeso (431), nel quale fu solennemente proclamato quel dogma decisivo per la dottrina cristologica. Il suo contenuto riguarda infatti direttamente l’identità del Salvatore: il Figlio messo al mondo dalla Vergine è Dio; la natura umana assunta dal Verbo non sussiste come individuo distinto, ma unicamente nella Persona divina.
Fu una svolta molto importante per il Magistero, non solo in rapporto alla retta comprensione della verità rivelata, ma anche ai fini della nostra salvezza: se Gesù Cristo non fosse stato Dio, non avrebbe potuto salvarci, in quanto non ne avrebbe avuto il potere; d’altro canto, il Verbo ha voluto assumere la natura umana in modo che la disobbedienza dei Progenitori fosse riparata da qualcuno che fosse simile a loro. Era sommamente conveniente, infatti, che la rottura del peccato fosse risanata da uno che, avendo la nostra stessa natura e trovandosi nella nostra condizione, potesse rendere a Dio ciò che Gli era dovuto, ossia l’obbedienza e l’amore che noi Gli avevamo negato.
San Luca racconta di Gesù dodicenne che, all’insaputa di Maria e Giuseppe, rimane nel tempio di Gerusalemme, dove essi Lo ritrovano, il terzo giorno, in colloquio con i dottori della legge (cf. Lc 2, 41-51). In quella circostanza tanto drammatica, la Madonna si rivolge a Lui con l’appellativo figlio, manifestando così la propria autorità materna, ma posponendosi allo Sposo (tuo padre e io, Lc 2, 48). Pio XI aveva molto a cuore la santità delle famiglie e l’educazione dei giovani; scelse pertanto quel brano evangelico non solo perché vi appare la Sacra Famiglia al completo, ma anche perché vi si afferma che Gesù, pur essendo il Figlio di Dio, era sottomesso ai genitori (cf. Lc 2, 51).
Proprio in quell’occasione, nondimeno, Egli rivelò un’altra filiazione: «Perché mi cercavate? Non sapevate che devo occuparmi delle cose del Padre mio?» (Lc 2, 49). Come a dire: «Il mio vero padre è Colui che abita in questo luogo; di conseguenza è necessario che io stia qui, nella Sua dimora terrena». Abbiamo, al contempo, la manifestazione della Sua coscienza divina e la Sua obbedienza ai genitori che, in quanto uomo, volle avere sulla terra. In ciò scorgiamo la sapienza infinita di Dio, il quale, nel mandare il Figlio nel mondo, non ha voluto solamente renderci la vita della grazia, che avevamo perduto con il peccato originale, ma anche restaurare la vita sulla terra, la vita di esseri umani, di creature fatte a Sua immagine e somiglianza, chiamate a vivere in società e in famiglia rendendo visibile ciò che sono in qualità di persone, soggetti intelligenti, liberi e capaci di relazione, e riflettendo così la comunione che esiste in seno alla Santissima Trinità.
Oggi dobbiamo chiedere alla Madre celeste un’assistenza del tutto speciale nelle circostanze in cui ci troviamo, circostanze che minacciano non soltanto gli individui, cioè gli esseri umani in quanto creati a immagine di Dio, ma anche le famiglie nella loro sussistenza e la società stessa nella sua coesione. Invochiamola allora sotto il titolo di Soccorritrice dei Miseri o Madonna del Soccorso. È una devozione molto affettuosa, diffusa soprattutto nel Meridione e legata ad un’antifona mariana utilizzata proprio nella festa della Maternità divina. Nella relativa immagine Ella è rappresentata con in mano un manganello con cui si accinge a percuotere un demonio. È quanto mai opportuno invocarla sotto questo titolo, in modo che allontani dalle nostre famiglie, dalle nostre città e dal nostro Paese l’influsso del diavolo, neutralizzando tutte le forme in cui le forze occulte dell’Inferno vogliono rovinare la società tramite coloro che si son posti al loro servizio.
Imploriamola con fede incondizionata, sapendo che Maria, in quanto Madre di Dio, è anche Madre nostra. La Maternità divina è il primo fondamento della Corredenzione, poiché, con il Suo consenso, la Vergine non solo ha reso possibile l’Incarnazione del Verbo e tutto quanto ne è poi derivato, ma, dando la natura umana all’Unigenito del Padre, Gli ha donato, per così dire, lo strumento di cui si sarebbe servito per redimerci soffrendo e morendo per noi sulla croce. La Corredentrice intervenga dunque in nostro soccorso e ci aiuti a proseguire il nostro combattimento per il Signore rendendogli testimonianza e rimanendo fermi nella verità. Che sia Lei a porre una barriera al compimento delle inique macchinazioni dei nemici di Dio e degli uomini, impetrando con san Giuseppe una svolta decisiva da Colui che obbedì Loro sulla terra.
Da parte nostra, perché la preghiera sia esaudita, è necessario permanere senza tentennamenti nella piena fedeltà al Signore. «Sion è la città della nostra forza; il Salvatore sarà posto in essa qual muro e baluardo. Aprite le porte ed entri la nazione giusta, che custodisce la verità» (Is 26, 1-2 Vulg.). Prima condizione per abitare nell’inespugnabile Città di Dio, da Lui stesso difesa e abbracciata, è l’impegno di interiorizzare la Sua legge in modo tale da poterla conservare nel cuore e applicare alla condotta; in altre parole, occorre che la coscienza ne sia plasmata e che la vita la incarni sempre più perfettamente. Anche in questo ci è di insuperabile modello e sostegno Colei che non soltanto concepì e portò in grembo lo stesso Verbo divino, ma, vivendo con Lui, raccoglieva e custodiva nel cuore ogni Suo fatto e parola (cf. Lc 2, 19.51).
Tale impegno è quanto mai urgente e salutare in un momento storico in cui si sta realizzando una manipolazione mentale di massa ai fini di un inedito esperimento di ingegneria sociale condotto su scala planetaria, esperimento che a sua volta mira all’instaurazione di una tirannia tecnologica mai vista prima e alla modificazione dell’essere umano. Si comprende subito quanto sia necessario saper distinguere, grazie alla familiarità con le parole e le azioni di Dio, discorsi e proposte utili da quelli ingannevoli e nocivi. Anche nel far ciò, tuttavia, è indispensabile alleare allo sguardo di fede l’uso della retta ragione, che ci preserva dalle fughe in un fideismo irrazionale: non tutto quel che sa di sacro ha effettivamente un’origine soprannaturale, ma può essere un inganno del demonio.
Bisogna altresì discernere con cura in ciò che proviene dall’informazione alternativa, anch’essa in gran parte controllata dalla massoneria. Esponenti della politica e della cultura che si sono inopinatamente schierati contro la cosiddetta vaccinazione sono probabilmente incaricati di coagulare il dissenso per dirottarlo su un binario morto e renderlo inoffensivo. Anche l’abbondanza di dettagli sui piani occulti fornita da certi siti può essere un mezzo di terrorismo psicologico con cui indurre un senso di impotenza e frustrazione in chi ancora resiste. I servizi segreti usano rivelare parzialmente i dati a loro disposizione in funzione del successo delle loro operazioni, per provocare mosse prevedibili da parte degli avversari, per innescare nelle masse reazioni prestabilite o semplicemente per assuefare il pubblico a realtà agghiaccianti. Quando però i fatti raccontati appaiono davvero incredibili e non è indicata alcuna fonte o prova, dobbiamo dubitarne.
In conclusione, impieghiamo il meglio delle nostre energie per pregare, meditare e conservare la pace interiore. Ripetiamoci spesso quelle espressioni della Scrittura che calzano particolarmente bene alla nostra situazione: Iacta super Dominum curam tuam, et ipse te enutriet (Getta sul Signore il tuo affanno ed egli provvederà per te; Sal 54, 23); Effundite coram illo corda vestra; Deus adiutor noster in aeternum (Fate traboccare il cuore davanti a lui; Dio è nostro soccorritore per sempre; Sal 61, 9); Constantes estote, videbitis auxilium Domini super vos (Rimanete saldi e vedrete su di voi l’aiuto del Signore; 2 Cr 20, 17); Domine, miserere nostri, te enim exspectavimus; esto bracchium nostrum in mane, et salus nostra in tempore tribulationis (Signore, abbi pietà di noi, te infatti abbiamo atteso; sii il nostro braccio al mattino e la nostra salvezza nel tempo della tribolazione; Is 33, 2). Queste parole, suggerite al nostro orecchio dalla Madonna del Soccorso o da Lei presentate al Figlio, avranno un effetto irresistibile.
Sancta Maria, succurre miseris, iuva pusillanimes, refove flebiles, ora pro populo, interveni pro clero, intercede pro devoto femineo sexu: sentiant omnes tuum iuvamen, quicumque celebrant tuam admirabilem Maternitatem (Santa Maria, soccorri i miseri, aiuta i pusillanimi, rianima gli infelici, prega per il popolo, intervieni a favore del clero, intercedi per le donne consacrate: sperimentino il tuo aiuto tutti coloro che festeggiano la tua ammirabile Maternità; dall’Ufficio Divino).
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