Le Antifone maggiori dell'Avvento
Durante la preghiera serale degli ultimi giorni d'Avvento, la Chiesa canta una solenne antifona prima del Magnificat. In ciascuno dei sette giorni, la Chiesa si rivolge al Messia, Cristo, con uno dei titoli a Lui dati nelle Sacre Scritture. Queste sette antifone sono conosciute popolarmente nella Chiesa come antifone "O", perché ognuna inizia con l'esclamazione "O" prima di nominare il titolo di Cristo tratto dalle Sacre Scritture. Dopo l'invocazione del titolo del Nostro Signore, segue una preghiera, perché venga a noi, a visitarci e riempirci della grazia dello Spirito Santo.
«Chi dice “O…” sta contemplando con il cuore colmo di stupore. Questi testi esprimono lo stupore commosso della Chiesa nella sua secolare, instancabile contemplazione del Mistero. Attraverso le classiche immagini della Bibbia essi enumerano una serie di titoli del Verbo incarnato. Ognuno di essi è una finestra aperta sul mondo» (Mariano Magrassi).
Assai sorprendente poi è l’acrostico che si ottiene quando le prime lettere (dopo la «O») delle sette antifone vengono lette in ordine inverso, dal basso verso l’alto:
Assai sorprendente poi è l’acrostico che si ottiene quando le prime lettere (dopo la «O») delle sette antifone vengono lette in ordine inverso, dal basso verso l’alto:
Emmanuel Rex Oriens |
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Clavis Radix Adonai Sapientia |
le iniziali delle parole producono la frase latina «ERO CRAS» (trad. «Sarò lì domani»), espressione assai appropriata per i giorni che precedono il Natale.
Questa disposizione dei testi è da alcuni attribuita ad una precisa operazione liturgica dei monaci benedettini dell’abbazia di Fleury, nella quale l’uso di queste antifone ebbe grande importanza. Tuttavia, non vi sono prove certe che ciò sia frutto di una intenzionale scelta compositivo-liturgica e non piuttosto una fortunata coincidenza, ben colta dalla sensibilità medioevale molto attenta ad acronimi, giochi di parole e simbolismi numerici.
L’invocazione contiene già l’esaudimento della preghiera; la nostalgia dei beni perduti diviene gioia del possesso; il desiderio di incontrare il Dio salvatore si fa contemplazione della sua vicinanza: il “vieni” che dopo la contemplazione introduce l’invocazione porta su di sé tutto il peso della speranza cristiana.
Le sette antifone "O": originale latino e traduzione italiana L’invocazione contiene già l’esaudimento della preghiera; la nostalgia dei beni perduti diviene gioia del possesso; il desiderio di incontrare il Dio salvatore si fa contemplazione della sua vicinanza: il “vieni” che dopo la contemplazione introduce l’invocazione porta su di sé tutto il peso della speranza cristiana.
O Sapientia, quae ex ore Altissimi prodisti, attingens a fine usque ad finem, fortiter suaviter disponensque omnia: veni ad docendum nos viam prudentiae. O Adonai, et dux domus Israël, qui Moysi in igne flammae rubi apparuisti, et ei in Sina legem dedisti: veni ad redimendum nos in brachio extento. O Radix Jesse, qui stas in signum populorum, super quem continebunt reges os suum, quem gentes deprecabuntur: veni ad liberandum nos, jam noli tardare. O Clavis David, et sceptrum domus Israël, qui aperis, et nemo claudit, claudis, et nemo aperit: veni, et educ vinctum de domo carceris, sedentem in tenebris, et umbra mortis. O Oriens, splendor lucis aeternae, et sol justitiae: veni, et illumina sedentes in tenebris, et umbra mortis. O Rex Gentium, et desideratus earum, lapisque angularis, qui facis utraque unum: veni, et salva hominem, quem de limo formasti. O Emmanuel, Rex et legifer noster, expectatio gentium, et Salvator earum: veni ad salvandum nos, Domine, Deus noster. |
O Sapienza, che esci dalla bocca dell'Altissimo, ed arrivi ai confini della terra, e tutto disponi con dolcezza: vieni ad insegnarci la via della prudenza. O Adonai, e condottiero di Israele, che sei apparso a Mosè tra le fiamme, e sul Sinai gli donasti la legge: redimici col tuo braccio potente. O Radice di Jesse, che sei un segno per i popoli, innanzi a te i re della terra non parlano, e le nazioni ti acclamano: vieni e liberaci, non tardare. O Chiave di David, e scettro della casa di Israele, che apri e nessuno chiude, chiudi e nessuno apre: vieni e libera lo schiavo dal carcere, che è nelle tenebre, e nell'ombra della morte. O (Astro) Sorgente, splendore di luce eterna, e sole di giustizia: vieni ed illumina chi è nelle tenebre, e nell'ombra della morte. O Re delle Genti, da loro bramato, e pietra angolare, che riunisci tutti in uno: vieni, e salva l'uomo, che hai plasmato dal fango. O Emmanuel, nostro re e legislatore, speranza delle genti, e loro Salvatore: vieni e salvaci, Signore, nostro Dio. |
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