giovedì 16 dicembre 2021

Vaccinazione dei bambini / Quei “rarissimi” effetti collaterali gravi, le apprensioni di un nonno, la dichiarazione del Dr. Robert Malone

I testi che seguono fanno il punto su un dibattito che ferve in questi giorni in ordine agli obblighi del vaccino COVID-19 per bambini sani. Qui l'indice su Covid, vaccini e dittatura sanitaria.
Ne approfitto per inquadrare il discorso, che vi risulta perfettamente collegato, col fatto che su Corrispondenza Romana, è apparsa la traduzione italiana di un intervento di una pediatra americana cattolica, nel quale si risponde punto per punto agli argomenti contro il vaccino avanzati da mons. Viganò nella sua Lettera ai Vescovi Americani [qui]. L'intervento, rispettoso nella forma, accusa mons. Viganò di presentare dati e situazioni in modo non conforme al vero. In sostanza, vorrebbe demolirlo, con un linguaggio pacato, scientifico ma accessibile a tutti. Il punto è che mons. Viganò ha assunto una posizione netta, difficilmente ignorabile - e di fatto ancora una volta confutata - da chi milita da posizioni appartenenti al fronte opposto che peraltro coincide con quello mainstream. E, per ora, manca il contradditorio.

Ad ogni modo, sul nesso vaccino-cellule fetali da aborti, la dottoressa afferma che queste non ci sono nel vaccino Pfizer. Ammette però che sono state usate nella fase sperimentale, pur affermando che non si conosce la natura dell'aborto da cui provengono, se spontaneo o procurato.
Da crederci, che non sappiano la natura di quest'aborto? Dice anche che nella fase sperimentale cellule fetali da aborto vengono usate per preparare tanti medicinali. Ecco una notizia che crea un malessere difficile da eliminare. Ma non mancano fonti attendibili, in corso di traduzione, più precise su questo tema.

Mentre controbattere critiche specifiche richiede una preparazione scientifica che noi non abbiamo (ma di certo non mancheranno le confutazioni di pari livello), quanto all'intervento della dottoressa, ci sono alcune osservazioni alla nostra portata. 
  • Ad esempio, un argomento debole è dove la dottoressa afferma che per i vaccini precedenti i tanti anni di sperimentazione necessari erano attribuibili soprattutto alle lungaggini burocratiche. È intuitiva oltre che reale, invece, la necessità di registrare e valutare effetti su numeri ragionevoli di inoculati, non solo nell'immediato, ma nel medio-lungo periodo.
  • Inoltre, chi ci garantisce che l'uso delle cellule provenienti da aborti sia stato fatto solo durante gli esperimenti iniziali, cosa comunque sufficiente per molti a rifiutare il vaccino?
  • E ancora, la dottoressa sembra restringere e minimizzare i casi di "adverse reactions", che non sono stati così pochi come vuol far credere. Certo, se li si proietta su centinaia di milioni di vaccinati scompaiono. Ma questo non è un criterio onesto di valutazione, soprattutto se e quando manca la registrazione puntuale dei dati emergenti che, nell'attuale congerie, è un eufemismo dire che non risulta incoraggiata.
  • In più, il vaccino modifica o no i geni? La dottoressa dice di no.
Controbattere affermazioni come quest'ultima richiede una preparazione scientifica peculiare. Ma di certo non mancherà chi potrà farlo con cognizione di causa e corrispondente autorevolezza sull'intero fronte.
A noi, per far capire ai lettori su quale terreno ci si muove, può intanto essere utile pubblicare, per contro, le umane e ragionevoli considerazioni, allarmate oltre che angosciate di un nonno, sui vaccini ai minori, seguite dall'autorevole dichiarazione del dr. Robert Malone durante un evento in live streaming il 12 dicembre per il quale Unity Project* ha collaborato con il Global Covid Summit. (M.G.)

Le apprensioni di un nonno

Sono un nonno di quattro nipotini e due di loro rientrano nella fascia di età 5-11 anni, per cui potrebbero essere vaccinati contro il Covid. Sono certo che i loro genitori faranno una scelta assennata, dopo aver valutato il rapporto rischi-benefici, tuttavia non riesco a sentirmi tranquillo. Anzi, a dire il vero, provo un senso di angoscia.

Parlo da ignorante, e mi scuso. Ma ogni volta che leggo di “rarissimi” casi di effetti collaterali gravi non riesco a non pensare all’ipotesi che uno di quei rarissimi casi possa riguardare i miei nipotini. E comunque, anche se non riguardasse i miei nipotini, penso a quei bimbi che rientreranno tra i “rarissimi” casi gravi.

È paradossale. L’uso del superlativo “rarissimi” dovrebbe tranquillizzarmi, e invece mi agita. Dietro quei “rarissimi” non vedo numeri, ma volti di bambini reali. Occhi che guardano noi adulti con fiducia, nella certezza che dal mondo dei grandi non possa arrivare nulla di pericoloso per il mondo dei piccoli. Ma è davvero così?

Mi agita soprattutto il pensiero degli effetti a lungo termie. Da quel che ho capito, ne sappiamo poco. Per tranquillizzare, gli esperti parlano di rischio “molto raro”, ma l’espressione, di nuovo, anziché rassicurarmi mi agita. Perché l’unica espressione che potrebbe veramente placare la mia ansia sarebbe rischio “zero”.

L’Istituto superiore di sanità scrive (qui): “Come per tutti i farmaci e i vaccini anche quelli messi a punto contro il Covid presentano un rischio di effetti collaterali. La sicurezza dei vaccini anti Covid è monitorata continuamente dalle agenzie regolatorie di tutto il mondo, e anche per le fasce più giovani il rischio di eventi avversi gravi è risultato molto raro. Il rischio di eventi avversi deve essere confrontato con quello di incorrere nelle conseguenze dell’infezione, ed è su questa base che viene calcolato il rapporto rischi-benefici da parte delle agenzie regolatorie”.

Poi aggiunge: “L’Ema, l’agenzia regolatoria europea sui medicinali, ha concluso che il rapporto tra benefici e rischi è positivo anche per la fascia d’età 5-11 anni”.

Il tutto dovrebbe rassicurarmi, e invece annaspo. Specie perché, poco dopo, leggo: “Il numero di bambini che hanno partecipato al programma di sviluppo clinico dei vaccini è troppo piccolo per rilevare potenziali rischi di miocardite associata a vaccinazione”.

Dunque, i “potenziali rischi” non sono esclusi. Si dice solo che non è stato possibile rilevarli perché nella fase di sviluppo i bambini coinvolti sono stati troppo pochi. Ho capito bene?

Qui sotto vi propongo la traduzione di una dichiarazione (potete leggerla in inglese qui) di Robert Malone, il virologo e immunologo americano che ha concentrato la sua ricerca sulla tecnologia dell’mRNA.

Chiedo agli esperti di buona volontà di spiegare in modo semplice e comprensibile se le cose stanno come dice il dottor Malone o diversamente.

* * *
Testo completo della dichiarazione di Robert Malone

Mi chiamo Robert Malone e ti parlo come genitore, nonno, medico e scienziato. Di solito non leggo da un discorso preparato, ma questo è così importante che volevo assicurarmi di ogni singola parola e fatto scientifico fossero corretti.

Sostengo queste affermazioni con una carriera dedicata alla ricerca e allo sviluppo di vaccini. Sono vaccinato per il Covid e generalmente sono favorevole alla vaccinazione. Ho dedicato tutta la mia carriera allo sviluppo di metodi sicuri ed efficaci per prevenire e curare le malattie infettive.

Successivamente, pubblicherò il testo di questa dichiarazione in modo che tu possa condividerlo con i tuoi amici e familiari.

Prima di iniettare il tuo bambino – una decisione irreversibile – volevo farti conoscere i fatti scientifici su questo vaccino genetico, che si basa sulla tecnologia del vaccino mRNA che io ho creato.

Ci sono tre problemi che i genitori devono capire.

Il primo è che un gene virale verrà iniettato nelle cellule dei tuoi figli. Questo gene costringe il corpo di tuo figlio a produrre proteine spike tossiche. Queste proteine spesso causano danni permanenti negli organi critici dei bambini, tra cui il cervello e il sistema nervoso, il cuore e i vasi sanguigni, compresi i coaguli di sangue, il sistema riproduttivo.

E questo vaccino può innescare cambiamenti fondamentali nel loro sistema immunitario.

L’aspetto più allarmante è che una volta che questi danni si sono verificati essi sono irreparabili.

Non puoi riparare le lesioni nel loro cervello.

Non puoi riparare le cicatrici del tessuto cardiaco.

Non puoi riparare un sistema immunitario geneticamente modificato.

Questo vaccino può causare danni riproduttivi che potrebbero interessare le generazioni future della tua famiglia.

La seconda cosa che devi sapere è che questa nuova tecnologia non è stata adeguatamente testata.

Abbiamo bisogno di almeno cinque anni di test e ricerche prima di poter veramente comprendere i rischi.

I danni e i rischi dei nuovi farmaci vengono spesso rivelati molti anni dopo.

Chiediti se vuoi che tuo figlio faccia parte dell’esperimento medico più radicale della storia umana.

Un ultimo punto: il motivo per cui ti stanno chiedendo di vaccinare tuo figlio è una bugia.

I tuoi figli non rappresentano un pericolo per i loro genitori o nonni.

In realtà è il contrario. La loro immunità, dopo aver contratto il Covid, è fondamentale per salvare la tua famiglia, se non il mondo, da questa malattia.

In sintesi: non c’è alcun vantaggio per i tuoi figli o la tua famiglia nel vaccinare i tuoi figli contro i piccoli rischi del virus, dati i noti rischi per la salute causati dal vaccino, rischi con cui, come genitore, tu e i tuoi figli potreste dover convivere per il resto della vita.

L’analisi rischi/benefici non è nemmeno vicina.

Come genitore e nonno, il mio consiglio è di resistere e lottare per proteggere i tuoi figli.

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La dichiarazione è stata consegnata durante un evento in live streaming il 12 dicembre per il quale Unity Project* ha collaborato con il Global Covid Summit. Il dottor Robert Malone e altri medici di spicco hanno discusso del loro recente aggiornamento della Dichiarazione dei medici, del motivo per cui i bambini sani non dovrebbero essere vaccinati e dei rischi associati.

* Per fermare gli obblighi del vaccino COVID-19 per bambini sani. Supportato da esperti stimati a livello mondiale in sanità e scienza, leader aziendali, gruppi di base e cittadini interessati
Fonte: globalcovidsummit.org

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