Ricevo da un lettore la notizia diffusa da un fedele legato al monastero di s. Caterina de Vigri di Bologna (1).
Il devoto della Santa chiede preghiere perché si vuole sopprimere la comunità monastica delle clarisse bolognesi che ne custodiscono il corpo. Sembra che al momento vogliano tenere tutto nascosto ed infatti in rete non ho trovato nessuna notizia. Di seguito le sue osservazioni. Precedenti analoghi qui - qui.
A rischio anche le clarisse di Santa Caterina da Bologna
Si tratta dell'ennesima conferma della guerra dichiarata dalla Chiesa modernista ed inclusiva ai monasteri di vita contemplativa, ritenuti enti inutili.
Ho conosciuto S. Caterina studiando la questione Lauretana, che normalmente viene ricondotta al racconto di fondazione del celebre santuario Lauretano scritto dal presbitero Pietro di Giorgio de Tolomei detto il Teramano - custode dalla chiesa Lauretana - nel cui resoconto è scritto che la s. Casa di Loreto fu traslata nella Marca di Ancona per ministero angelico (1472).
A parte la modalità di trasferimento, nel racconto del Teramano è scritto per la prima volta che le tre pareti lauretane sono le mura perimetrali della camera di Maria a Nazareth dove la Madonna ricevette l'annuncio angelico del concepimento di Gesù. Quest'ultima notizia è stata di recente confermata da un cronaca scritta qualche anno prima e dai diari di S. Caterina De Vigri morta nel 1463 e pertanto il suo racconto non è influenzato da una lettura diretta del resoconto del presbitero Teramano all'epoca presbitero della chiesa-reliquia Lauretana. I detrattori dell'autenticità della reliquia Lauretana sostengono infatti che il Teramano si fosse inventato tutto. I diari di s. Caterina dimostrano che la notizia era già nota diversi decenni prima e che pertanto non sia il frutto della fantasia del Teramano.
Fermo restando che all'interno della s. Casa esistono una cinquantina di graffiti di matrice giudaico cristiana. Uno in particolare vergato in greco.
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Nota di Chiesa e post-concilio
1. Per i bolognesi è conosciuta semplicemente come "La Santa". Caterina de' Vigri, nata e cresciuta nella prima parte del XV secolo alla corte ferrarese degli Estensi, era stata formata alle arti belle della musica, del canto, della poesia. La sua era una cultura fuori dal comune, che ha fatto fruttare grandemente nella vocazione claustrale abbracciata giovanissima, quando decise di entrare nel monastero del Corpus Domini della sua città. Presto venne mandata a Bologna a fondare anche qui un monastero dedicato al Corpus Domini, primo insediamento delle clarisse in città. Nella comunità di via Tagliapietre visse una vita santa, arricchita da esperienze mistiche e miracoli ottenuti per il bene della comunità per sua intercessione. Ci ha lasciato capolavori di spiritualità come Le sette armi spirituali e I dodici giardini. Dopo la morte il suo corpo è stato protagonista di avvenimenti speciali. Il più clamoroso riguarda la posizione seduta assunta molti anni dopo la morte, contrariamente all'irrigidimento determinato in condizioni normali dalle leggi di Natura. Video
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