Riporto alcuni stralci da un post scritto con intelligenza e rigore argomentativo da un giovane politico decisamente in gamba, Matteo Montevecchi. Una valvola di chiusura non confessionale – e parametro di costituzionalità – per le evoluzioni legislative tese al riconoscimento di forme di famiglia diverse da quelle fondate sul matrimonio legittimo, che sottende la fecondità propria del dualismo sessuale, nella complementarietà biologica.
«Non sono certamente io che “decido” cosa sia la famiglia. Così come non lo decide “la maggioranza”. Non lo decide lo Stato. A tal proposito, l’articolo 29 della nostra Costituzione recita: “La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio”.
È molto chiaro. La Costituzione non dice che lo Stato debba definire cosa sia la famiglia, ma utilizza il verbo “riconoscere”. Non la “istituisce”, ma la riconosce. Significa che lo Stato prende atto di una situazione esistente. Prende atto di un dato di natura. Non legifera su cosa sia la famiglia, non si tratta di un’opinione, perché ci si trova davanti ad un elemento “pregiuridico” e “prepolitico”.
Non decide lo Stato, non può farlo, perché non spetta a noi.
La Costituzione si limita a riconoscere, a prendere semplicemente atto della realtà.
Lo Stato non dovrebbe permettersi di legiferare per stabilire il grado di sentimento che ci può essere tra le persone.
Non può essere la legge a decidere cosa sia la famiglia, perché la famiglia non può essere un costrutto ideologico. Non c’è bisogno di credere per capirlo. Da cattolico, penso che basti la ragione. Il punto è che in questa epoca c’è chi ha perso la ragione. Lotteremo per dimostrare che due più due fa quattro e che le foglie sono verdi d’estate. Chesterton ci aveva avvisato. Lotteremo per difendere la mamma ed il papà.
Per difendere la famiglia, poiché se tutto diventa famiglia nulla sarà più famiglia. Lotteremo per difendere i bambini, affinché non si trasformino in un “diritto di qualcuno”, ma rimangano soggetti di diritto.
Da una parte c’è la difesa della concezione dell’essere umano e della sua profonda dignità, dall’altra potenti lobby che vogliono la sovversione. Ognuno scelga liberamente da che parte stare»
La legge naturale con fondamento ontologico e metafisico ed il diritto naturale sono dati oggettivi indisponibili ad ogni visione decettiva razionalistica costruttivista che si appella ad un ingiustificato, indimostrato, autarchico solipsistico di una libertà negativa sovrana “qui superiorem non recognoscet”! Una libertà volontaristica nominalistica arbitraria. gnostica che intende autoplasmarsi credendosi follemente nomotetica ad infinitum. Un totalitarismo, che nega la natura sociale dell’uomo persona interpersona, “Societas sunt homines qui ibi sunt!”Un Totalitarismo che nega le leggi dell’essere, l’Ordo rerum e l’Ordo rationis, con la pretesa gnostica di riplasmare, la natura di cui rifiuta l’intrinseca ratio obiectiva e la conseguente finalità. Una religione dell’ irreligione, atea materialista. Uno Stato Etico che si pone con una neutralità da ogni Assoluto tranne se stesso! Che dispone, arbitrariamente, storicisticamente, secondo lo spirito dei tempi del bene e del male.
RispondiEliminaDomenico Pennino